Bush è sotto assedio

09/01/2009

New Orleans, i saccheggi si moltiplicano. Gli aiuti tardano ad arrivare. L’amministrazione invia 300 soldati dall’Iraq, «con licenza di uccidere». E il presidente finisce nel mirino. Della stampa e (ovviamente) di Michael Moore.

300 militari americani di ritorno dall’Iraq per aiutare la popolazione di New Orleans, assediata dall’acqua e vittima delle razzie. 300 uomini con ordine di sparare e uccidere per fermare lo sciacallaggio nei negozi abbandonati che imperversa nella città colpita dall’uragano e impedisce ai soccorritori di portare gli aiuti e raccogliere i cadaveri.

Il governatore della Louisiana, Kathleen Blanco, non soppesa le parole, del resto l’ermergenza richiede mezzi emergenziali: «Hanno esperienza di guerra, sono armati di M-16 e sanno sparare e uccidere, e mi aspetto che lo facciano».
Almeno due volte, questa mattina, i soccorsi sono stati sospesi in seguito a sparatorie e scontri.

La protezione civile ha annunciato la sospensione degli aiuti perché ‘troppo pericolosi’ per i suoi operatori. New Orlans sprofonda nell’anarchia. L’impressione, dai racconti dei cronisti sulla stampa americana, è che la protezioni civile fatichi a intervenire, perché non ha alle spalle una guida unica e centralizzata capace di far fronte alle ermegenze su vasta scala e perché tutto è lasciato alla volontà, alla determinazione, al buon cuore delle singole zezioni locali. Le forze di polizia locali sono inadeguate, anche se il sindaco Nagin distoglie 1.500 agenti dalle operazioni di soccorso per bloccare gli sciacalli.

Arrivano i rinforzi della Guardia Nazionale: ai 28 mila uomini già mobilitati, s’aggiungono, oggi, altri 4.200 poliziotti militari. Ma intanto nel caos New Orleans annega.

Fonte:
Panorama.it
02/9/2005