Bric, anche Brasilia preme su Pechino per uno yuan più forte
14/04/2010
Roma, 14 apr (Il Velino) – “Abbiamo espresso la nostra opinione: le divise devono fluttuare, e anche la moneta cinese dovrebbe fluttuare”.
Il nuovo invito a favore di un migliore apprezzamento del valore reale dello yuan giunge oggi da Henrique Meirelles, presidente della Banca centrale del Brasile. Paese che, il 15 e il 16, ospita il secondo vertice “Bric” con Russia, India e Cina.
Il primo incontro delle quattro potenze emergenti si era tenuto a Ekaterinburg il 16 giugno 2009. Intervistato dal Wall Street Jorunal, il governatore centrale brasiliano ha raccolto il testimone delle recenti pressioni dell’amministrazione Usa su Pechino affinché rivaluti la moneta nazionale.
Per gli Usa afflitti da un pesante debito esterno, le riserve monetarie cinese in valuta straniera, specialmente dollari, sono troppo alte mentre lo yuan deprezzato favorisce da un lato le esportazioni dei prodotti cinesi, scoraggiando dall’altro gli acquisti di prodotti stranieri da parte dei consumatori cinesi. L’intervista di Meirelles segnala come il problema dell’attuale svalutazione dello yuan non sia sentito solo nei Paesi sviluppati.
Tuttavia per Meirelles la debolezza della moneta cinese crea più problemi ad altri Paesi che al Brasile, la cui “economia diversificata”, ha osservato, è trainata più dalla domanda interna che dalle esportazioni. Allo stesso tempo, il governatore ha riconosciuto che lo yuan debole “è un problema per alcuni settori industriali, ma crea forti distorsioni all’economia globale”.
A margine del vertice sulla sicurezza internazionale convocato nei giorni scorsi dal presidente Usa Barack Obama, il presidente cinese Hu Jintao ha fatto capire che la Repubblica popolare sembra disposta, “se converrà all’economia nazionale”, a procedere alla rivalutazione dello yuan. Meirelles da parte sua ha affermato con eleganza che la Cina “è un Paese sovrano che gestisce come crede la propria economia”.
Senza dimenticare di aggiungere che ogni apprezzamento della moneta nazionale “sarà benvenuto”. Parole che aumentano la pressione già esercitata da Obama anche perché, ricorda il Wsj, “l’anno scorso la Cina ha superato gli Stati Uniti, diventando il primo partner commerciale del Brasile”.
Il Velino