Brasile tra aspettative e realtà

08/01/2015

di Eduardo Fiora

traduzione Giuliana Giannessi
San Paolo (Br). Il 2015 sarà un anno positivo per 200 milioni di brasiliani? Per 800 dipendenti dello stabilimento Volkswagen nella città di São Bernardo, nei pressi di San Paolo, il nuovo anno è iniziato con il sapore amaro del licenziamento. In solidarietà con i compagni dimessi e temendo per il proprio futuro, i 13.000 dipendenti della società hanno deciso di dichiarare lo sciopero generale a tempo indeterminato.
Anche per 244 dipendenti della Mercedes – Benz, il 2015 inizia sotto il segno della disoccupazione. Fanno parte della lista di licenziamenti, che la controllata brasiliana della casa automobilistica tedesca ha annunciato all'inizio di gennaio.
Il numero totale di auto vendute in Brasile nel 2014 è sceso del 6,76 %, rispetto al 2013, con 5.161.116 unità vendute contro 5.535.398 nel periodo precedente. L'andamento negativo ha fatto sì che le aziende del settore chiudessero circa 12mila posti di lavoro.
Nel settore del commercio estero, la bilancia commerciale ha segnato un deficit di 3,93 miliardi di dollari nel 2014. Di conseguenza, il bilancio si conclude nel 2014 con il primo deficit annuale dal 2000.
Le proiezioni fatte dagli economisti mostrano che il Prodotto Interno Lordo nel 2014 è rimasto vicino a zero. Nel frattempo l'inflazione è salita pericolosamente sopra il 6%.
Joaquim Levy: o novo ministro da economia. Foto Agencia BrasilIl saldo di bilancio del 2014 entra nella storia. Fino alla fine di novembre i conti pubblici hanno registrato un deficit di 18,3 miliardi di dollari (5,2 miliardi di euro), il dato peggiore dal 1997, quando questo tipo di statistiche aveva ottenuto l’ufficialità.
Ed è nel contesto di scenari, come questi, che è entrato in carica il 5 gennaio, il nuovo numero 1 dell'economia brasiliana, il ministro Joaquim Levy, dal quale si aspetta l'annuncio di misure economiche dure e coraggiose che possano tirar fuori il Brasile dalla crisi. "La democrazia ha imparato una lezione quando la società ha ribadito l'impegno al pareggio di bilancio come principale chiave per lo sviluppo. L’equilibrio di bilancio è indispensabile per ampliare le opportunità per la popolazione, soprattutto per i più giovani. È la chiave per la crescita del credito, che permette agli imprenditori di investire e creare posti di lavoro", ha detto Levy, che non esclude la possibilità di un aumento delle imposte per allineare i conti pubblici.

 

Fonte:
Italiani