Brasile, soffre export di manufatti locali
07/08/2009
La crisi ha accentuato il deficit commerciale dell’industria di trasformazione brasiliana, nel primo semestre di quest’anno. Secondo il Ministero dello Sviluppo Economico brasiliano, da gennaio a giugno 2009 il settore ha registrato un deficit di 6,07 miliardi di dollari, del 18% superiore ai 5,13 miliardi di dollari registrati nel primo semestre del 2008.
Il risultato dell’industria manifatturiera è in controtendenza rispetto a quanto fatto registrare dal saldo della bilancia commerciale brasiliana, che ha chiuso il semestre con un surplus del 23,8% superiore a quello fatto registrare lo stesso periodo dello scorso anno.
Il deficit dell’industria manifatturiera è peggiorato poiché nel primo semestre dell’anno la diminuzione dell’export di manufatti (–27%) è stata più consistente della diminuzione degli articoli importati (-23%).
La riduzione dell’import si è verificata soprattutto nelle materie prime, mentre l’import di beni di consumo ha registrato una diminuzione minore e ha inciso sul risultato. Ad esempio, l’import di prodotti chimici è diminuito del 39,1%, mentre quello del settore dell’abbigliamento, calzature e tessuti ha registrato un aumento del 20,4%.
Il risultato è stato pregiudicato anche dall’andamento del settore delle macchine ed attrezzature. “Il punto più importante resta quello dei beni di capitale, il cui import è diminuito poco nel periodo analizzato”, ha spiegato l’economista Julio Sergio Gomez de Almeida, dell’Università di Campinas (Unicamp). Una delle ragioni è da ricercarsi nell’andamento dell’import di macchine destinate ad opere di infrastruttura, logistica e industria di base, che è aumentato dell’8,5% nel periodo gennaio-maggio 2009 rispetto ai primi cinque mesi del 2008, secondo i dati dell’Associazione Brasiliana dell’Industria di Macchine ed Attrezzature (Abimaq).
Roberto Giannetti da Fonseca, direttore del Dipartimento del commercio con l’Estero della Fiesp (Federazione delle Industrie dello Stato di San Paolo) crede che lo sfasamento si SIA accentuato in funzione della riduzione della domanda dei manufatti brasiliani. Le vendite del Brasile verso gli Stati Uniti degli ultimi 12 mesi hanno subito una diminuzione del 16% e verso l’Unione Europea del 9,4%. “Questi mercati sono acquirenti di manufatti. Per questo, il valore totale dell’export è diminuito, anche con un’espansione del 46,9% delle vendite verso la Cina, che compra i prodotti di base”, ha spiegato Giannetti.
Fonte:
www.ice.it
Roberto Rais