Brasile, qui la festa è appena cominciata

28/10/2008

CLAUDIO CARSUGHI
SAN PAOLO
Con la crisi mondiale che ci troviamo quotidianamente davanti agli occhi, il Brasile, almeno per ciò che riguarda l´industria automobilistica, sembra davvero un´isola felice. Qui a San Paolo la crisi ha stoppato il mercato per una sola settimana, poi tutto ha ripreso il suo corso. Magari a un ritmo meno sostenuto, con le banche che nicchiano un po’ prima di concedere credito a chiunque, ma la ruota gira sempre. Le industrie sono riuscite, tramite le banche a cui fanno riferimento, a ridurre dall’1,4 allo 0,99% i tassi mensili. I listini non hanno subito ritocchi e forti campagne pubblicitarie spingono i clienti all´acquisto. Illustrando pregi dei nuovi modelli o magnificando le qualità di quelli già noti.

Insomma, se prima gli ottimisti pensavano ad una crescita del 20% nel 2009 e i pessimisti si fermavano al 10%, visto che quest´anno si dovrebbe comunque arrivare al previsto 30%, oggi si è soltanto un po’ più prudenti. Il ministro dello Sviluppo, Miguel Jorge, ha detto di ritenere plausibile una crescita dell’8% e non si può dargli torto. Tra l´altro va ricordato che nel 2009 ci saranno le elezioni, ed il Governo farebbe carte false per mantenere l´attuale situazione.

In questo panorama domani apre il Salone dell’Auto, carico di novità: alcune solo per esser viste, come la 500, altre, come Ferrari e Maserati, riservate a clienti facoltosi. E la Fiat, che continua ad occupare il primo posto nel mercato brasiliano (cresciuto del 31,7% a settembre), presenta una gamma completa: da Palio, Siena (la versione 3 volumi), Grande Punto e Idea alla fascia più alta, che parte dalla Stilo e prosegue con la nuovissima (per il Brasile) Linea, sia nella versione con il motore 1.9 che con la più cara variante 1.4 16 valvole turbo.

Peraltro, quando si parla di motori, qui in Brasile è superfluo ricordare che sono a benzina/alcol, con il sistema flex che permette di usare qualsiasi tipo di miscela tra i due combustibili, dalla «gasolina» (che prevede la presenza del 25% di alcol), all’alcol puro. Quest´ultima soluzione è la preferita, visto che produce un costo chilometrico ben più contenuto. Di Diesel neanche a parlarne. E comunque, con l´elevata presenza di zolfo (minimo 250 p.p.m) i motori moderni ne soffrirebbero assai.

Tra modelli identici a quelli europei e altri più datati, c´è un simpatico fenomeno: l´intramontabile Uno. Leggermente ritoccata nel design, soprattutto nel frontale, è stata sottoposta a una cura tecnica (centralina, pistoni, collettori) che le ha permesso di ridurre del 10% i suoi già parchi consumi. E siccome è, in assoluto, quanto di più conveniente offra il mercato (la Fiat la offre a circa 7.800 euro) non può stupire che sia ancora la quarta macchina più venduta in Brasile. «Impossibile batterla», ci dicono unanimemente i responsabili di marketing degli altri marchi. «A questa fascia di mercato penseremo solo quando la Fiat non la farà più». Cosa che, al momento, sembra quanto mai lontana…
Dal punto di vista tecnico è interessante notare il continuo incremento dei motori 1.4, cilindrata sempre più apprezzata dal pubblico per conciliare consumi e prestazioni. La Fiat, che ne è stata l´antesignana, ha ribadito la sua leadership in materia, offrendo il millequattro praticamente su tutta la gamma, eccezion fatta per Uno, Stile e Linea. A questo successo va poi aggiunto il perdurante favore con cui i clienti accolgono le versioni che ambiscono al ruolo di fuoristrada leggero, che la Fiat ha denominato Adventure. Senza dimenticare, tra i pick-up, la Strada, numero uno del settore.

Insomma, nel mercato brasiliano, dove le vetture con più di due litri hanno appena 1,4% del mercato, la Fiat va proprio a nozze. E nulla fa suppore che questa situazione sia destinata a cambiare.

 

Fonte:
La Stampa