Brasile, più liquidità per banche di dimensioni minori

06/10/2009

Le condizioni di liquidità per le banche di dimensioni medie e grandi in Brasile sono migliorate notevolmente, dopo aver affrontato un anno di crisi finanziaria mondiale. Per le istituzioni di dimensioni minori, invece, la situazione ancora non si è normalizzata. Per questa

ragione la Banca Centrale ha deciso, la scorsa settimana, di modificare le regole riguardo alle riserve obbligatorie sui depositi a termine.

La Banca centrale vorrebbe indurre il sistema a migliorare la liquidità delle istituzioni finanziarie di piccola dimensione, in sofferenza a causa di un ancora limitato accesso alle operazioni interbancarie, senza alterare il livello di liquidità totale del sistema.

In questo modo, le istituzioni finanziarie potranno dedurre, sulla parte delle riserve obbligatorie accantonate in contanti, le attività acquisite dalle banche con un patrimonio di fino a 2,5 miliardi di Reais (quasi 1 miliardo di Euro) e non più di fino a 7 miliardi di Reais (2,7 miliardi di Euro), come era previsto dalla normativa vigente.

Dal settembre del 2008 le banche hanno comprato circa 7,5 miliardi di Reais (circa 2,9 miliardi di Euro) in attività di altre banche di dimensione medio-piccola, che hanno venduto parte del loro "portafoglio del credito" nel momento di picco della crisi mondiale.

Comunque, il nuovo limite avrà validità per le operazioni future, mentre gli acquisti già effettuati saranno vincolati alla precedente normativa.

Secondo le stime della Banca Centrale, la situazione del credito si è normalizzata, le operazioni giornaliere di concessione sono ritornate praticamente ai livelli anteriori alla crisi finanziaria internazionale, ma vi è ancora un ristagno di liquidità.

Il pacchetto delle misure attuali è destinato a incentivare le banche di media e grande dimensione a mettere parte delle risorse a disposizione delle istituzioni più piccole, che hanno sofferto maggiormente durante la crisi e che ancora si ritrovano con restrizioni di accesso al mercato del credito.

Fonte:
Tribuna Economica