Brasile: la terza via di Lula

09/01/2009

Malgrado il governo brasiliano sia stato coinvolto in numerosi scandali negli ultimi anni, il supporto al presidente Lula resta elevato. Questo principalmente grazie alla fama riscossa dalle politiche sociali intraprese dal Presidente già a partire dal primo mandato. Oltre ai precedenti programmi assistenzialisti, la risposta più recente all’arretratezza brasiliana è stata la presentazione di un Programma di accelerazione della crescita, che promette un rialzo del Pil del 5% medio annuo e di un Piano di sviluppo dell’educazione, volto a mettere il Brasile sullo stesso livello dei Paesi del mondo sviluppato nel settore educativo. Secondo il presidente Lula, infatti, l’investimento nel miglioramento delle condizioni di vita delle classi più povere dovrebbe stimolare sia la crescita economica, sia la lotta alla criminalitò, che rappresenta una delle piaghe principali del Paese.

Il noto sociologo brasiliano Emil Sader ha dichiarato che “Se esiste una terza via in politica, fra sinistra e destra, Luiz Inacio Lula da Silva l’ha trovata, con una formula che utilizza misure economiche neoliberali ed una politica sociale che riduce la miseria”. Il presidente Lula sta cercando di consolidare la sua “terza via” rispetto al tradizionale izquierdismo sudamericano e alla ricomparsa della sinistra più radicale.Nonostante i diversi scandali che hanno colpito negli ultimi anni il governo brasiliano – l’ultimo risale allo scorso maggio (Cfr: Brasile: un nuovo scandalo minaccia la stabilità del governo) – la forte attenzione rivolta al sociale ha garantito a Lula il consenso delle classi medio-basse soprattutto nei poveri Stati del nord-est. Alle regioni più remote, dove ancora denutrizione e malattie uccidono un bambino su dieci, Lula ha garantito assistenza alimentare e beni di primissima necessità. La “Bolsa Familia”, il programma che prevede un assegno alle famiglie più povere, e il “Fame Zero”, che offre assistenza a chi, in Brasile, ancora patisce la fame, sono stati e continuano ad essere il fiore all’occhiello del governo Lula. A settembre il presidente ha inoltre annunciato un investimento di 270 milioni di dollari per le comunità tribali dell’Amazzonia. Il governo brasiliano ha anche impegnato 1,7 miliardi di dollari per migliorare le condizioni nelle bidonville di Rio de Janeiro e contrastare la piaga del narcotraffico, consapevole che garantire le vie di comunicazione, la disponibilità di elettricità, l’assistenza sanitaria e l’acceso istruzione sia l’unico mezzo per sconfiggere il crimine organizzato. Il segretario alla sicurezza dello stato di Rio, Jose Beltrame, ha evidenziato recentemente che tuttora gli abitanti dei quartieri poveri si trovano alla mercé di uno stato parallelo dove i criminali impongono la loro volontà. Rio ha 752 favelas dove vive il 18,7%, dei cittadini. Nonostante le condizioni di vita stiano migliorando e le Nazioni Unite calcolino che il 95% della popolazione urbana ha l’accesso a risorse d’acqua pulita ed il 76% ai servizi sanitari, il tasso di criminalità e disoccupazione resta elevato.

In data 11 ottobre 2007, alla vigilia della Giornata nazionale dedicata all’infanzia, è stato varato il progetto “Bambini della Pac”, un sottoprogramma nell’ambito del più ampio programma di accelerazione della crescita. L’iniziativa è volta a combattere la violenza contro i bambini e gli adolescenti, ed entro il 2010 metterà a disposizione 2,9 miliardi di Real, circa 1,14 miliardi di euro, che saranno finanziati da 14 ministeri e aziende statali.

Secondo il Segretariato Nazionale per i Diritti Umani, nel decennio tra il 1996 e il 2006, il numero di adolescenti ricoverati negli ospedali per violenza è quasi quadruplicato. Il programma prevede la costruzione di 49 unità di ricovero ospedaliero e la creazione di un finanziamento per i comuni con più di 50.000 residenti per servizi alla comunità. Inoltre, attraverso il Ministero dello sport, saranno investiti circa 26 milioni di euro per la costruzione di impianti sportivi. È stato anche creato un incentivo, che, dal prossimo anno, destinerà 1500 Real alle famiglie che accolgono i bambini poveri, ed un altro sarà volto a offrire tirocini presso le banche statali ai neo-maggiorenni. Infine 70 milioni di Real, circa 27 milioni e mezzo di euro, saranno distribuiti a 445 comuni per la ristrutturazione dei rifugi per bambini ed adolescenti ed inoltre, entro il 2009, sarà creato un registro nazionale di adozione.
I risvolti del programma di accelerazione della crescita

A gennaio il Brasile ha presentato il Programma di accelerazione della crescita, Pac, il nuovo piano per rendere più dinamica la crescita, rallentata dall’instabilità dei flussi di investimento esteri, dalla fiacchezza dei consumi e dall’inadeguatezza delle infrastrutture. Questo piano di investimenti vorrebbe unire gli sforzi del settore pubblico e privato per un valore di 160 miliardi di euro nei prossimi tre anni. Il piano, che dovrebbe concludersi nel 2010, si concentra in cinque grandi aree che comprendono l’investimento in infrastrutture, energia e telecomunicazioni, l’ampliamento del credito, il miglioramento dell’investimento nell’ambiente per cercare di stimolare il settore privato, la diminuzione selettiva delle imposte e il perfezionamento della struttura tributaria destinata a dare consistenza macroeconomica e sostenibilità alle politiche fiscali. L’obiettivo finale è riuscire a raggiungere una crescita media annua del 5% durante il periodo d’applicazione. Il 20 settembre 2007 è stata pubblicata dal comitato di gestione del Pac, la Seconda Revisione del programma, in riferimento ai risultati prodotti nel periodo da maggio ad agosto. Lo studio ha rivelato che il programma sta acquistando velocità e gli investimenti si riflettono già nella stima del Pil, tuttavia è ancora necessario accelerare la conversione di gran parte delle risorse in vere e proprie opere. Le carenze principali che gli imprenditori e gli economisti locali individuano nel piano messo a punto da Lula sono le seguenti: il Pac si concentra troppo sulla spesa per le infrastrutture – responsabile dei bassi tassi di crescita e lascia un ruolo marginale alla distribuzione tributaria. Il carico fiscale in Brasile è del 36%, simile alla media dell’Unione Europea, ma lontano da quello dei paesi latinoamericani, dove questa variabile oscilla tra il 10% e il 24%.

La seconda critica è l’eccessivo peso rivestito dallo Stato. Lula ha promesso investimenti per 160 miliardi di euro, ma nella pianificazione originale solo il 40% di tali risorse sarà destinato alle imprese private, mentre la restante quota sarà ad appannaggio dello Stato.Nonostante il progetto sia stato gradito dai mercati esteri, stando ai dati pubblicati dal Ministero brasiliano dello Sviluppo, dell’Industria e del Commercio Estero, il Brasile ha registrato nel mese di settembre un surplus commerciale di 3,471 miliardi di dollari, il che indica una diminuzione del 22,3% in relazione allo stesso mese dell’anno scorso, quando il saldo è stato di 4,468 miliardi. Causa della riduzione del surplus è stata l’aumento delle importazioni. Se si considerano i primi nove mesi del 2007, il risultato è stato peggiore dei primi nove mesi del 2006; infatti si sono registrati saldi positivi rispettivamente di 30,947 miliardi di dollari e di 34,214 miliardi di dollari, cioè una riduzione del 9,5%. Il risultato del mese di settembre è comunque superiore rispetto a quello del mese precedente, quando la bilancia commerciale registrava un saldo positivo di 3,534 miliardi di dollari. Infine gli analisti consultati dalla Banca Centrale del Brasile hanno stimato che nel 2007 la bilancia commerciale del Paese farà registrare un surplus di 42 miliardi di dollari.
Il Piano di sviluppo dell’educazione

Lo scorso 24 aprile il presidente brasiliano ha presentato il lancio di un Piano di sviluppo dell’educazione, Pde. Lula ha dichiarato di voler inaugurare “Un secolo che appartenga all’elite della competenza e del sapere e non soltanto all’elite di nascita o di nome”. Il piano é un grande “forzo tecnico e politico del governo per diminuire la disuguaglianza tra le persone”, “la leva principale é l’educazione, e per diminuire la disuguaglianza tra le regioni la leva principale sono i grandi programmi di sviluppo” ha infine concluso il presidente. Nel corso del primo mandato il governo si è limitato a collegare i programmi assistenziali a vari aspetti scolastici come la frequenza, o a combattere la discriminazione razziale nelle università predisponendo le cosiddette quote per la popolazione di colore. A spingere verso l’elaborazione del piano, che la stampa ha definito “Pac dell’educazione” in analogia al Programma di accelerazione della crescita, sono stati soprattutto recenti studi che hanno ribadito che il sistema dell’istruzione brasiliano é uno dei peggiori del mondo. Con questo programma si è voluto affrontar il problema delle discriminazioni, soprattutto economiche, con l’obiettivo di privilegiare il talento sull’origine sociale e di fare prevalere il merito sulle disponibilità economiche. Il piano educativo, elaborato nel dettaglio dal ministro dell’Educazione, Fernando Haddad, si compone di vari punti e microprogetti. In primo luogo il ministero stanzierà un miliardo di Real, circa 393 milioni di euro, che sarà ripartito tra i mille comuni con i peggiori indici di qualità di insegnamento. Per ricevere tali contributi le amministrazioni dovranno adottare specifiche misure e raggiungere certi obiettivi predeterminati. A tal fine é stato creato l’Ideb (Índice de Desenvolvimento da Educação Básica), un indicatore che monitorerà la qualità dell’insegnamento: si mira a passare, entro il 2021, dall’attuale coefficiente medio pari a 4, a un più incoraggiante 6, valore che, secondo gli esperti, sarebbe raggiunto in media dai paesi sviluppati.

Un altro punto centrale del Pde è la fissazione del minimo salariale per i docenti delle scuole pubbliche. Gli insegnanti che lavorino almeno quaranta ore settimanali, non potranno percepire un salario minore di 850 Real al mese. Si prevede poi di creare centocinquanta scuole tecniche entro il 2010 e di dotare di energia elettrica 18000 istituti che ne sono sprovvisti. La riforma riserva anche grande attenzione alle università federali: quelle in grado di ampliare il numero di posti disponibili, riceveranno il 20% in più di quanto percepiscono ora dal governo.Importanti stanziamenti riguardano anche il contrasto al fenomeno della “fuga di cervelli”: a 1500 neoricercatori saranno offerte borse di studio mensili del valore di 3300 Real. Nel settore informatico, 650 milioni di Real saranno investiti per informatizzare, entro il 2010, le 1300 scuole elementari pubbliche del Paese.Esperti e addetti ai lavori hanno apprezzato la volontà governativa di aumentare la capienza delle università federali poiché se il progetto si realizzasse i cinquantasette istituti superiori federali arriverebbero a ospitare 680.000 studenti in più rispetto ad ora. Anche la proposta di elevare gli stipendi dei docenti delle scuole pubbliche ha ricevuto giudizi positivi, poiché la scarsa retribuzione dei professori è considerata una delle cause delle carenze della scuola pubblica, elementare e media.Più controversa l’idea di costruire 150 scuole tecniche a causa della probabilità dell’insufficienza dei fondi stanziati. Le critiche più aspre sono state rivolte al premio per le scuole in grado di migliorare le proprie performance, poiché il governo dovrebbe invece garantire risorse a tutte le scuole.
Conclusioni

la situazione politica interna, anche a seguito dello scandalo di maggio scorso, continua ad essere caratterizzata da un basso livello di responsabilizzazione della classe politica, soprattutto per quanto concerne corruzione e nepotismo. Tuttavia, l’esperienza dello scorso mandato ha fatto aumentare gli sforzi verso i più poveri: rivoluzionare un sistema scolastico squilibrato, responsabile di disparità sociali, e capace di guadagnarsi l’appellativo di apartheid scolastica, rappresenta un passo importante per creare capitale umano nostrano, portare benefici reali nelle aree più povere e realizzare i servizi adeguati per le persone, contrastando contemporaneamente il crimine organizzato ed il narcotraffico. Da un punto di vista economico il Programma di accelerazione della crescita arriva in un momento in cui il contesto mondiale, caratterizzato da flussi elevati di materie prime, soprattutto agricole, è favorevole al decollo brasiliano, ma in questo senso si fa sempre più urgente la necessità di una riforma agraria, nonché del mercato del lavoro, delle pensioni e della produttività della pubblica amministrazione.

Fonte:
equilibri.net
Eleonora Maria Pani