Brasile, energia e auto calamite di investimenti
16/07/2012
Se ne è parlato per decenni come "Paese del futuro", le stimmate di un'attesa infinita. Ma ora quest'interminabile anticamera è finita: oggi il Brasile è, per antonomasia, il Paese del presente. La sua forza economica e commerciale è esplosa nei due mandati della presidenza Lula e si è consolidata con quella di Dilma Rousseff.
I settori su cui possono puntare le imprese italiane sono vari, di quello "automotive" e di quello "oil & gas" se ne è parlato pochi giorni fa a Roma, in occasione di un seminario organizzato in collaborazione con Ice, Anfia e Federprogetti. Hanno partecipato, tra gli altri, Paolo Zegna, presidente del Comitato tecnico per l'internazionalizzazione di Confindustria, Mauro Ferrari, presidente del Gruppo componenti di Anfia e Roberto Bertocco, rappresentante Federprogetti e Business development president Maire Tecnimont. C'erano anche esperti brasiliani: Mauro Milani, consigliere di amministrazione di Sindipeças, Associazione brasiliana delle imprese di componentistica auto e Jansem Ferreira da Silva, General Manager per lo sviluppo strategico dei fornitori di beni e servizi del colosso petrolifero Petrobras.
«Il Brasile – ha spiegato Paolo Zegna al Sole-24Ore – a dispetto di elevati dazi all'import e tasse locali, resta un Paese di notevole interesse, basti guardare agli investimenti previsti nei settori Oil&gas (170 miliardi di euro entro il 2014)».
Automotive. Le principali case automobilistiche europee ne stanno beneficiando da anni. Il Brasile rappresenta il 4° mercato al mondo per immatricolazioni di autovetture. La produzione industriale del settore, nel 2011, è cresciuta di oltre il 9%, sfiorando i limiti della capacità produttiva. I numeri sono significativi: le principali multinazionali, entro il 2015, hanno annunciato investimenti per 20 miliardi di dollari. Le grandi potenzialità di sviluppo del mercato brasiliano sono determinate dal crescente potere d'acquisto della popolazione e dalla bassa percentuale di auto pro-capite.
Oil&Gas. Il settore rappresenta uno dei principali driver di sviluppo economico del Brasile. Gli investimenti pubblici contenuti nel Pac 2 (Piano di accelerazione della crescita) destinati al comparto ammontano a 170 miliardi di euro entro il 2014 e a oltre 360 per gli anni successivi. Riguardano l'ampliamento della produzione di petrolio e gas naturale attraverso l'esplorazione dei nuovi giacimenti Pre-sal al largo di Santos, Campos e Espirito Santo.
Petrobras, il colosso energetico brasiliano, ha annunciato entro breve lo sfruttamento di vari giacimenti. Si tratta di investimenti rilevanti; basti pensare che verranno realizzate a breve 177 nuove piattaforme di produzione, 568 barche di appoggio offshore e 65 sonde di perforazione in acque profonde. Saranno necessari impianti sofisticati data la configurazione geologica dei giacimenti (profondità 7-8mila metri e distanza dalla costa di oltre 200 chilometri). Enormi possibilità anche per l'indotto: si prevede che nei prossimi 4 anni il comparto assorbirà oltre il 90% degli investimenti complessivi in macchinari.
L'idea del seminario tenuto a Roma è quello di avvicinare le imprese italiane alle opportunità di collaborazione offerte dal Brasile nei due settori, auto e Oil&gas. Così da definire un piano di attività per ciascuna filiera.
Il programma si svilupperà attraverso quattro fasi: la prima è quella dell'analisi e punta a compiere un esame dettagliato su ciascuno dei due settori, del contesto normativo che lo regola e della domanda di beni e tecnologie dall'estero che può generare.
La seconda è quella di Screening e matching: su queste basi saranno avviate le prime riflessioni sulle strategie più efficaci di approccio al mercato per poi individuare le migliori controparti locali. In parallelo si procederà al matching tra le opportunità esistenti e le imprese italiane.
La terza sarà quella delle missioni di filiera. Nella prima parte del 2013 saranno realizzate in Brasile due missioni di filiera dedicate all'Automotive e Oil&gas, in collaborazione con Ice, Anfia e Federprogetti. Ciascuna di esse si articolerà in momenti informativo-semineriali con esperti brasiliani, incontri individuali personalizzati per le aziende partecipanti e visite a zone economiche o siti produttivi.
Infine la quarta riguarda l'affiancamento alle imprese per la valutazione delle opzioni di ingresso nel Paese.
Fonte:
Il Sole 24 Ore