Brasile, crolla la produzione di auto. In un anno scesa del 25,3 per cento

11/06/2015

Crolla la produzione di autoveicoli in Brasile, che in base alle ultime rilevazioni ha perso il 25,3 per cento rispetto a maggio del 2014 e il 3,4 sul mese precedente. Lo conferma l’Associazione nazionale dei produttori di autoveicoli (Anfavea). Nei primi cinque mesi del 2015, l’output di mezzi ha raggiunto quota di un milione di unità, il 19,1 per cento in meno dello stesso periodo dell’anno scorso. “Con questi livelli di produzione – ha affermato il presidente di Anfavea, Luis Moan – ritorneremo a quelli del 2005”. Peggio per Moan ha registrato il settore dei camion, tornato addirittura ai livelli del 1999. In controtendenza, invece, le esportazioni che a maggio sono state pari a 40.762 veicoli e hanno segnato un incremento del 41,7 per cento rispetto ad aprile e del 16,5 in relazione a maggio 2014. Dall’inizio dell’anno l’export è stato quantificato in 149.280 unità, in crescita comparato con quello dell’anno scorso (144.869). il buon risultato è stato reso possibile dal crollo del real e dall’aumento di domanda dal Messico, derivato dalla revisione dell’accordo bilaterale sul mercato automobilistico.

In generale, comunque, non è un buon periodo per l’automotive in Brasile, anche sul versante dell’occupazione. L’industria automobilistica nazionale, infatti, a maggio ha perso l’un per cento rispetto ad aprile e il 9,2 in relazione allo stesso periodo del 2014. Nonostante ciò, “abbiamo un eccesso di lavoratori nelle nostre fabbriche – ha sottolineato Moan -. Il livello d’impiego è quello del biennio 2010-2011, ma la produzione è a quello del 2006/2007”. A far peggiorare una situazione già instabile, a seguito della crisi che ha colpito il paese latino americano, è stato lo stop imposto dal governo alle agevolazioni fiscali per chi comprava veicoli. Per reagire alla contrazione del mercato, le imprese hanno avviato una politica di prepensionamenti e licenziamenti, allo scopo di dare ossigeno ai bilanci. Inoltre, hanno messo i lavoratori in cassa integrazione per aggiustare i livelli di produzione al calo di domanda. Gli effetti dei provvedimenti, però, si vedranno solo a medio termine.

Fonte: IlVelino.it