Brasile 2014, è il giorno del sorteggio

06/12/2013

Il caos è da record, ma questo venerdì 6 dicembre è un giorno importante. Il Mondiale 2014, assegnato al Brasile il 30 ottobre 2007 e voluto dall’allora presidente Lula come vetrina sontuosa per il Paese, sboccia oggi alle 17 italiane con il sorteggio della fase finale. Un giro di roulette per 32. La cerimonia, all’interno del resort di Costa do Sauipe, 80 km da Salvador de Bahia, un’arena capace di ospitare 5.000 persone, è costata 7 milioni di euro e verrà trasmessa in 193 Paesi, sotto lo slogan «tutti uniti in un solo ritmo». Mancheranno la perfezione di Lipsia (9 dicembre 2005) e le suggestioni di Città del Capo (4 dicembre 2009); qualcosa è stato lasciato al caso, ma la presenza del presidente della Fifa, Joseph Blatter, garantisce che la cerimonia sarà un successo, senza gli errori fatti per la Confederations Cup.

Il sorteggio vero e proprio comincerà alle 17.45. Ronaldo ha ammesso di confidare nel «jeitinho brasileiro», un po’ come chiedere aiuto a San Gennaro. Si affidano alla sorte anche i 31 c.t. presenti (Tabarez è rimasto a Montevideo per un intervento chirurgico), che seguiranno la formazione degli otto gironi da quattro squadre, con due qualificate agli ottavi (senza ripescaggi). Il primo atto sarà il sorteggio di una delle nove squadre europee non teste di serie (c’è anche l’Italia), che emigrerà dall’urna 4 alla numero 2, per ora con soltanto sette nazionali. Un fuori programma letto come un favore fatto alla Francia, che nell’urna 2 doveva andare in base al ranking Fifa e che ha fatto infuriare mezzo mondo e sorridere Blatter: «Se è un sorteggio, è giusto sorteggiare tutto quanto è possibile, nel segno della massima trasparenza».

Di certo la decisione della Fifa renderà più complicato il cammino della nazionale europea costretta a cambiare urna, perché troverà nel girone una testa di serie non europea (Brasile, Argentina, Uruguay e Colombia), una europea non testa di serie, una nazionale dell’urna 3. Visto che i posti per andare agli ottavi sono due e non uno, la difficoltà del girone verrà misurata più ancora che dalla forza delle teste di serie dalla qualità degli avversari dell’urna 2 e 3, se l’Italia resta nell’urna 4 oppure dell’urna 3 e 4, se sarà sorteggiata in via preliminare. Un conto è ritrovarsi nel girone Svizzera, Algeria e Honduras; un altro è trovare Brasile, Giappone e Olanda.Ma la storia dice che quanto ha sostenuto Zidane per la Francia («meglio un girone difficile») vale anche per l’Italia. Il miglior gioco nella prima fase l’Italia lo ha espresso nel 1978, in un girone che sembrava terribile, con Argentina, Francia e Ungheria.

Il futuro degli azzurri e delle altre 31 nazionali è nelle mani di sette campioni del mondo (più uno) chiamati ad estrarre le palline colorate a 188 giorni dall’inizio del torneo (12 giugno): Cannavaro (Italia, 2006), Cafu (Brasile, 2002), Kempes (Argentina, 1978), Zidane (Francia, 1998), Hurst (Inghilterra, 1966), Matthäus (Germania, 1990), Hierro (Spagna, unico non campione, ma team manager della Spagna nel 2010) e il grande Alcides Ghiggia, l’uomo che aveva fatto piangere il Brasile con l’Uruguay nel 1950 che sogna «la stessa finale di 63 anni fa».

Partecipare al Mondiale può diventare un affare; Blatter ha annunciato che il montepremi passa dai 419 milioni di dollari del 2010 (306 milioni di euro) ai 576 milioni di dollari del 2014 (421). Chi vince ne guadagna 35 milioni (26 milioni di euro); il secondo posto vale 25 milioni (19), il terzo 22 (16), il quarto 20 (14,5). Chi si ferma ai quarti porta a casa 14 milioni (10); il piazzamento dal nono al sedicesimo posto vale 9 milioni (6,5); gli ultimi sedici posti valgono invece 8 milioni (5,8).

I soldi ci sono, gli stadi (sei su un totale di dodici ancora lontani dal traguardo) forse. Ha detto Blatter a proposito dell’impianto di San Paolo, quello che dovrebbe ospitare la gara di apertura con il Brasile e che vede i lavori bloccati per la morte di due operai: «È una questione di fede e ci affidiamo a Dio, Allah o comunque si chiami, affinché non succeda più niente e non ci siano più incidenti prima dell’inizio del Mondiale. È tutto ciò che possiamo fare, sperando che i lavori riprendano al più presto».

 

Fonte:

Corriere della Sera