Borse europee e sterlina a picco sulla scia del panico
09/01/2009
A metà seduta perdite medie del 3%. Milano riduce il calo intorno al due e mezzo. La divisa britannica è scesa ai minimi da 19 mesi
Le esplosioni nella città di Londra, la cui matrice secondo lo stesso premier inglese Tony Blair è «ragionevolmente» attribuibile al terrorismo, hanno causato un’ondata di vendite su tutti i mercati del Vecchio Continente, con forti volumi di scambi e un’elevata volatilità. Gli indici perdono a metà seduta circa il 3%. Lo Stock Exchange di Londra, che ha proseguito nella sua attività nonostante lo stato d’emergenza (così come era successo anche l’11settembre con l’attentato alle Torri di New York), registra una flessione del 3,14% dell’indice Ftse, Parigi accusa una perdita del Cac del 3,3%, il Dax di Francoforte segna -2,9%, Madrid arretra del 3,3%.
A Milano, in ripresa nell’ultima ora, le perdite sono intorno al due e mezzo per cento. I titoli del settore delle utilities, Fastweb e Antonveneta sono le blue chip meno colpite dal crollo. Sullo S&P/Mib, miglior titolo Edison, che segna un calo dello 0,2%. Resistono anche gli altri titoli difensivi come Snam Rete Gas (-1,1%), Enel (-1,7%), Autostrade (-1,8%) e Terna (-1,9%). Il comparto delle utilities, anche a livello europeo, è quello che accusa minori perdite (EuroStoxx -1,7%).
Il Sole 24Ore
7 luglio 2005, ore 14.30