Boom etanolo in Brasile, raccolto record canna da zucchero.
09/01/2009
SAN PAOLO – Il boom dell’etanolo provocherà quest’anno la più grande messe di canna da zucchero nella storia del Brasile: una produzione di 528 milioni di tonnellate che farà superare per la prima volta i 20 miliardi di litri nell’immissione di alcool brasiliano per biocombustibili sul mercato internazionale.
Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva sarà presente alla riunione del G8 in Germania, dove porterà la buona notizia che il Brasile è realmente l’Arabia Saudita “verde” dei nuovi combustibili rigenerabili. L’aumento della produzione di canna da zucchero è superiore all’11,2 per cento rispetto al raccolto del 2006. Di questo totale l’87,4 per cento verrà originato dalle regioni centrali, del sud-est, e meridionali del Brasile. Nello stato di San Paolo, per esempio, che è più grande dell’Italia come chilometri quadrati, la coltivazione della canna da zucchero ha sostituito l’allevamento del bestiame, il caffé e le arance. Nella zona di Ribeirao Preto, nell’interno dello stato, una regione che ha il 60 per cento degli abitanti di origine veneta, le piantagioni si sono ormai ridotte alla monocoltura della canna: le splendide autostrade della regione più ricca del Brasile sfrecciano per centinaia di chilometri attraverso campi ininterrotti della grigio-verde canna da zucchero, alta anche più di tre metri. I 20 miliardi di litri di etanolo corrispondono a un aumento del 14 per cento e mezzo il relazione al raccolto anteriore.
Un altro record è relativo a quanto della materia prima verrà impiegato per la fabbricazione di biocombustibili e quanto per lo zucchero: per la prima volta l’etanolo assorbirà più del 50 per cento della produzione di canna. Il ministro dell’agricoltura brasiliano, Reinhold Stephanes, non sta più nella pelle per la contentezza. L’offrire l’alcool di canna da zucchero al posto del petrolio a tutti i paesi del mondo è un business colossale che vede il Brasile primeggiare come produzione e come know-how. Il 90 per cento delle auto prodotte in Brasile (e per la prima volta si pensa che si supereranno i 2,6 milioni di auto fabbricate nel 2006) viaggiano con il sistema “flex”, che consente l’uso indifferente della benzina da petrolio e dell’alcool da canna da zucchero come carburante della vettura. “Abbiamo elementi tecnici che ci permettono l’aumento dal 23 per cento al 25 per cento dell’addizione di alcool alla benzina, che già aggiungiamo al derivato del petrolio”, ha detto Stephanes parlando della benzina normale che in Brasile è già mista con l’etanolo.
Nel 2007 sono già entrati in operazione 18 impianti per la distillazione del succo della canna da zucchero. L’aspettativa del ministero è che nei prossimi tre anni comincino a funzionare 50 “usinas” nuove per la trasformazione della canna da zucchero in etanolo. “Il Conab (Companhia Nacional de Abastecimento) ha confermato che l’avanzamento delle aree adibite alla coltivazione di canna da zucchero – ha precisato Stephanes – sta invadendo le zone riservate ai pascoli”. Con questo il ministro ha voluto ancora una volta tranquillizzare il mondo che l’estensione della monocultura della canna non va assolutamente a scapito della foresta amazzonica. Inoltre questo Brasile di Lula dalle mille meraviglie ha visto negli scorsi giorni la costituzione della più grande produttrice di carne bovina del mondo, con l’acquisizione da parte della brasiliana Friboi della seconda macellatrice americana.
Fonte:
Ansa