Bonus fiscale a prodotti di aziende che non tagliano
12/02/2009
Nel Dl salva-consumi spunta un articolo sui controlli fiscali con cui verrà coperta buona parte dei costi. Il decreto con le misure per auto, elettrodomestici, mobili ed imprese è stato controfirmato ieri dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e dovrebbe essere pubblicato oggi sulla Gazzetta ufficiale. Per tutta la giornata di ieri il testo sembrava destinato ad avere un iter accelerato confluendo in un maxiemendamento al Dl "milleproroghe" in discussione al Senato, mentre in serata l'ipotesi è rientrata e il provvedimento dovrebbe a questo punto seguire il proprio percorso legislativo.
Garanzie sull'occupazione
Oltre all'estensione dello sgravio fiscale a televisori e computer e al periodo in cui sarà spalmata l'agevolazione (5 anni anziché 10), il "decreto Scajola" contiene una* significativa novità sugli obblighi per i produttori di beni che verranno incentivati. Proprio ieri il ministro dell'Economia Giulio Tremonti sottolineava che collegare la concessione degli aiuti di Stato alla salvaguardia dell'occupazione è cosa «ragionevole e compatibile con gli orientamenti europei».
Entro 30 giorni dall'entrata in vigore la presidenza del Consiglio promuoverà la stipula di un protocollo di intenti con i produttori di auto ed elettrodomestici per definire gli impegni in ordine alle garanzie di mantenimento dei livelli occupazionali e le modalità per assicurare il rispetto dei termini di pagamento previsti nei rapporti con i fornitori e con gli altri soggetti della filiera produttiva. Una norma, quest'ultima, a garanzia della componentistica così «come lo sviluppo di iniziative promozionali per migliorare l'offerta dei servizi di assistenza e manutenzione». Gli incentivi per passare ad auto più ecologiche abbandonando i vecchi modelli scatteranno retroattivamente dal 7 febbraio 2009 e saranno validi fino al 31 dicembre 2009 per immatricolazioni non oltre il 31 marzo 2010. Per gli elettrodomestici, viene specificato che gli incentivi sono riservati ai prodotti «ad alta efficienza», sebbene non ci siano ulteriori dettagli sulla classe energetica.
I costi
Il nodo delle coperture, che aveva reso complicata la stesura del provvedimento approvato venerdì scorso dal Consiglio dei ministri, è stato dunque sciolto. Il Governo spalma l'intervento su un arco di tempo molto lungo (al 2014) e non confinato al biennio 2009-2010 che si prevede determinante per uscire dalla crisi. Per l'anno in corso e per il prossimo si stima un costo per lo Stato rispettivamente di 382 e 230,5 milioni. Dei 2 miliardi della manovra, 1,4 sono costi "netti" per lo Stato, il resto arriverà dal maggior gettito Iva.
I maggiori oneri, come previsto, verranno coperti anche dalle economie delle revoche o rinunce della legge 488: complessivamente 725 milioni fino al 2014; 311 quest'anno e 130,5 nel 2010. La seconda voce di copertura è rappresentata da una delle novità dell'ultimo minuto del decreto: l'articolo 7 riservato ai controlli fiscali. Viene infatti prevista una stretta sui controlli per contrastare l'utilizzo indebito dei crediti d'imposta (si veda l'articolo accanto). Questa stretta fiscale, che dovrebbe portare coperture crescenti (dai 10 milioni nel 2009 ai 308,4 del 2012), sarà resa possibile anche dalla maggiore capacità operativa dell'Agenzia delle entrate. Infatti le Entrate potranno concentrarsi su questo fronte anche perché il controllo delle agevolazioni su imposte di registro, ipotecaria e catastale, sulle successioni e donazioni avverrà in modo più selettivo.
Sono poi state individuate altre minori fonti di copertura come il Fondo mobilità sostenibile e il cofinanziamento statale a progetti regionali per i distretti produttivi.
L'articolo 8 sulla copertura finanziaria lascia scoperta una parte dei costi del 2014 e tutto il 2013. Poco più di 615 milioni che andranno coperti con il maggior gettito per l'erario derivante dall'aumento delle vendite (quasi l'intera somma, 550 milioni, deriverà dall'acquisto di nuove auto per rottamare i modelli Euro 0, Euro 1 ed Euro 2).
Lo stesso articolo individua inoltre le risorse destinate al Fondo di garanzia per le Pmi e i Confidi che il primo decreto anti-crisi aveva rifinanziato fino a un massimo di 450 milioni. Anche in questo caso si farà ricorso alle risorse ex-488 per un importo di 80,5 milioni nel 2010 e di 95,9 milioni nel 2012, al netto di ulteriori disponibilità che verranno accertate dal ministero dello Sviluppo.
Fonte:
Il Sole 24 Ore
Carmine Fotina