Berlusconi: «Per l’Ocse l’Italia è la prima a dare segni di ripresa»

07/08/2009

«L'Ocse dice che l'Italia è la prima in Europa per segni di ripresa: è una buona notizia che va nella direzione della fiducia che io insisto bisogna avere per uscire presto dalla crisi». Così il presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi, alla conferenza stampa a Palazzo Chigi dedicata a un bilancio dei primi 14 mesi di governo. Incontro con i giornalisti che si svolge dopo il tonfo della produzione industriale registrato ieri e i segnali negativi dell'economia italiana segnalati oggi dall'Istat (Pil -6 % su base annua nel secondo trimestre 2009).

Le congratulazioni di Gordon Brown sul G-8. Berlusconi ha iniziato la conferenza stampa con un'ora di ritardo leggendo una lettera di congratulazioni per come si è svolto il G-8 a L'Aquila. «Caro Silvio, ti invio questo messaggio personale per ringraziarti della tua gentilezza, della tua ospitalitá e della tua leadership. Meriti le congratulazioni di tutti noi, è stato un privilegio partecipare». Riepilogando tutti i provvedimenti presi dal suo esecutivo Berlusconi ha affermato «Credo che nessun Governo abbia fatto tanto in 14 mesi di vita».

Impregilo costruirà il raddoppio del canale di Panama. Il premier ha annunciato che sarà l'Impregilo a costruire il raddoppio del canale di Panama. Il premier ha sostenuto che «Nessun governo nella storia d'Italia ha sostenuto così il suo sistema produttivo». E ha citato
Eni, Enel, Finmeccanica, Erg, Pirelli, Impregilo.

Per il Sud il governo non pensa a una riedizione della Cassa per il Mezzogiorno. «Qualcuno ha equivocato», ha detto il Cavaliere, il governo non pensa a una riedizione della Cassa del Mezzogiorno «ma a un istituto snello» di cui faranno parte esperti in vari settori, «presi fuori dalla politica» che «stendano un piano decennale» per il Sud.

Nessuno è stato lasciato solo. Il Cavaliere ha ribadito che nessuno è stato lasciato solo. «Con 34 miliardi di ammortizzatori sociali, siamo riusciti a mantenere la pace sociale nonostante la crisi».

Clandestini: l'unica spiaggia vuota è quella di Lampedusa. Nel bilancio della legislatura prima dell'estate ha parlato di clandestini. «Abbiamo avuto una punta di immigrazione clandestina, ma il contrasto messo in campo ha portato ottimi risultati». E ha detto che in Italia «oggi tutte le spiagge sono piene, l'unica che è vuota è la spiaggia di Lampedusa».

Scuola: una riforma di buon senso. Per la scuola il governo italiano ha detto il premier, ha fatto '«una riforma di buon senso». Nonostante «molti abbiano mandato i bambini in strada a protestare – ha sottolineato Berlusconi – la riforma è molto apprezzata da maestri e famiglie'».

Aumenteremo i militari in città. Silvio Berlusconi ha sottolineato positivamente la scelta di utilizzare i militari nelle città. «Continueremo su questa strada – ha detto nel corso della conferenza stampa – aumenteremo e fortemente la presenza dei militari». Il premier ha criticato l'opposizione che, rispetto al pacchetto sicurezza, «si è scatenata solo sulle ronde, definite "fasciste", e sul reato di clandestinità», e così «della legge è passato solo questo mentre è piena di provvedimenti per i cittadini».

Chiusa la questione coloniale con la Libia. «Abbiamo chiuso la questione coloniale con la Libia. La festa delle vendetta è diventata la festa dell'amicizia. Ci sono già ottimi risultati per i nostri imprenditori, a partire da Finmeccanica ed Eni». Il premier ha detto che ci sono prospettive di importanti investimenti libici in Italia. Sul fronte della politica estera Berlusconi ha detto che l'Italia ha «gestito la crisi tra Georgia e Russia con un intervento che è stato determinante per fermare i carri armati russi a 2 ore da Tblisi». Senza questo intervento «si sarebbe ricaduti nella guerra fredda ed é merito nostro se questo non é accaduto».

Nessuna gaffe con Angela Merkel. Il presidente del Consiglio è tornato sull'episodio che si verificò durante il vertice Nato quando, impegnato in una telefonata, lasciò la Cancelliera tedesca ad attenderlo, rivendicando l'importanza di quel suo colloquio in cui riuscì a persuadere il leader turco Erdogan a dare il via libera alla candidatura di Rasmussen alla guida dell'Alleanza. «Abbiamo evitato – ha sottolineato – una crisi».

Fare il Pdl è stato un lungo travaglio. Fare il pdl é stato «un lungo travaglio» perché tanti leader hanno dovuto rinunciare al loro partito e al simbolo. «Siamo una grande forza che ha l'obietivo di riunire tutti i moderati che non si riconoscono nella sinistra, ma manca ancora qualcuno all'appello…».

 

Fonte:
Il Sole 24 Ore
Nicoletta Cottone