Berlusconi, lista unica con An. Franceschini: tra Pd e sinistra è «separazione consensuale»

09/01/2009

Addio ai simboli di Forza Italia e di An: anche Gianfranco Fini condivide il progetto di Silvio Berlusconi di costituire il “Popolo delle Libertà”, un nuovo gruppo parlamentare nel quale confluiranno i due partiti leader della vecchia Casa delle Libertà.
«Condivido la proposta di Berlusconi di dare al Popolo delle libertà una unica voce in Parlamento. Mi auguro che anche gli amici dell’Udc vogliano contribuire a scrivere questa importante pagina della storia politica italiana» ha detto Fini al termine del colloquio con Berlusconi, durato circa tre ore, sulla lista unica. Intervenendo alla trasmissione “Panorama del giorno” di Maurizio Belpietro su Canale 5, il Cavaliere aveva affermato questa mattina che il nuovo partito non è solo aperto a Fi e An, «ma a tutti coloro che ci saranno. È un ulteriore passo in avanti di quello che avevo annunciato a piazza San Babila, un movimento che unisse tutti i cittadini che non si riconoscono nella sinistra». E il nuovo partito, «è aperto anche all’Udc e agli altri partiti più piccoli».

Riguardo all’ipotesi di un prossimo governo, Berlsuconi ha aggiunto che «c’è una legge che dice che ci dovranno essere 12 ministri, noi la rispetteremo». Ad entrare in questo eventuale esecutivo, tra ministri, viceministri e sottosegretari, «saranno in 60».

Nel Centrosinistra, Il Pd e la Sinistra correranno ognuno per conto proprio, ma non si tratta di “un divorzio”, bensì di una “separazione consensuale”. Lo dice il vice segretario del Pd Dario Franceschini conversando con i giornalisti dopo l’incontro fra il Pd e la ‘Sinistra arcobaleno’: “non è stato un divorzio -spiega – ma una separazione consensuale. Abbiamo registrato che le coalizioni di centrodestra e di centrosinistra, come sono state in questi anni, non funzionano. La nostra scelta di andare da soli con il simbolo del Pd è per offrire l’opportunità di un cambiamento a tutti gli italiani”. Assicura Franceschini: “Non ci saranno rotture, faremo una campagna elettorale finalmente libera, sui contenuti, diremo poche cose, chiare, comprensibili, quelle che gli italiani aspettano. Siamo convinti che gli italiani capiranno questa possibilità di cambiamento che dopo 15 anni abbiamo offerto al Paese”. A chi gli chiede se ci saranno accordi almeno con Di Pietro, Franceschini risponde: “Vedremo, stiamo ragionando”.

Fonte:
Il Sole 24 Ore