Battisti, Berlusconi: non compromessi rapporti con Brasile

04/01/2011

LINATE/ROMA (Reuters) – Il caso Battisti non compromette i rapporti di "antica e solida amicizia" con il Brasile. Lo ha detto oggi il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, deciso comunque a portare in ambito Ue la richiesta di giustizia avanzata dall'Italia.

"Il Brasile è un Paese a cui siamo legati da antica e solida amicizia. Questo fatto non riguarda i nostri rapporti ma riguarda la giustizia, e per la giustizia noi ci batteremo. I rapporti non cambieranno per questa situazione", ha detto Berlusconi ai giornalisti all'aeroporto militare di Linate, dove ha incontrato Alberto Torregiani, figlio del gioielliere ucciso dall'ex militante dei Proletari Armati Cesare Battisti.

"Ho portato a Torregiani la mia solidarietà e quella del governo e la proposta di recarsi a Bruxelles la terza settimana di gennaio per una conferenza stampa del Ppe con tutti i giornalisti europei per far conoscere la realtà dei fatti e rendere possibile la giustizia da parte della Corte di giustizia dell'Aja", ha aggiunto il premier.

Intanto il ministro degli Esteri Franco Frattini sta valutando le mosse giudiziarie da fare e le ripercussioni della decisione in ambito europeo, come si legge in una nota diffusa oggi, in cui si precisa che a tal fine il titolare della Farnesina ha ricevuto "insieme al sottosegretario Scotti l'ambasciatore italiano in Brasile, La Francesca, e il rappresentante italiano presso l'Unione Europea, ambasciatore Nelli Feroci".

Ai giornalisti a Linate Berlusconi ha spiegato di essersi "fatto l'idea che Battisti si sia vestito di un'ideologia politica nella sua realtà di criminale vero che operava nella maniera terribile di cui tutti sono venuti a conoscenza".

La decisione di non estradare Battisti, presa il 31 dicembre dal presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva nel giorno di scadenza del suo mandato, ha innescato aspre polemiche e provocato tensioni con l'Italia. Berlusconi nei giorni scorsi aveva commentato che la vicenda non è chiusa, e il presidente Giorgio Napolitano aveva parlato di una decisione "incomprensibile".

Nel 2009 la Corte Suprema del Brasile aveva deciso che Battisti doveva essere estradato per le condanne per omicidi commessi in Italia negli anni 70, ma la decisione finale spettava al presidente.

Battisti ha sempre negato di aver commesso gli omicidi e sostiene di essere un perseguitato politico. Lula gli ha garantito lo status di rifugiato nel gennaio 2009.

Fonte:
Reuters Italia