Bagdad: Saddam Hussein impiccato all’alba

09/01/2009

BAGDAD (IRAQ) – La sentenza è stata eseguita: Saddam Hussein, ex dittatore iracheno, è stato impiccato all’alba del 30 dicembre, intorno alle 6 del mattino a Bagdad, quando in Italia erano circa le 4. La televisione di Stato irachena ha confermato l’esecuzione di Saddam Hussein, impiccato insieme al fratellastro Barzan al Tikriti e all’ex presidente del Tribunale Rivoluzionario, Awad al Bandar; tutti gli imputati erano stati condannati il 5 novembre scorso per la strage di Doujail. «La condanna del criminale è stata eseguita» è il lapifario annuncio che viene fatto in tv. La radio irachena nel frattempo trasmette preghiere e versetti del Corano.

L’ESECUZIONE – «È stato rapido, è morto subito». Così uno dei funzionari iracheni presenti all’esecuzione di Saddam Hussein ha raccontato gli ultimi momenti dell’ex presidente iracheno. La fonte ha precisato che Saddam aveva il volto scoperto e che appariva calmo. Saddam, che aveva il Corano in mano sul patibolo, secondo alcuni racconti diffusi dopo l’esecuzione «aveva paura» di affrontare la morte. Ma il consigliere per la sicurezza nazionale Moaffaq al-Roubai, che ha assistito all’esecuzione, insieme ad altre 6 persone, ha precisato alla televisione Al Iraqiya che il condannato aveva le mani legate. «Saddam è salito con calma sulla forca, appariva deciso e coraggioso. A un certo punto Saddam ha girato la testa verso di me come per dirmi “non ho paura”».

Il consigliere per la sicurezza nazionale ha aggiunto che il cadavere di Saddam Hussein sarà deposto in un luogo segreto fino a quando non sarà deciso di consegnarlo alla sua tribù o alla sua famiglia.
LUOGO SIMBOLICO – Saddam Hussein è stato impiccato a Baghdad all’interno di uno dei centri utilizzati dal deposto regime per torturare i dissidenti. Sami al-Askari, parlamentare sciita vicino al premier Nuri al-Maliki, il quale ha assistito all’esecuzione, ha detto che la sentenza è stata eseguita nel vecchio quartier generale dei servizi segreti dell’era Saddam. Il deputato ha sottolineato il significato simbolico della scelta. «L’esecuzione ha avuto luogo nell’edificio della quinta sezione dell’ex direzione generale dell’intelligence a Kadhimiyah», ha detto, dove sono stati eliminati molti nemici di Saddam.

DISORDINI – La morte di Saddam ha provocato reazioni contrastanti in Iraq. Alle scene di giubilo a Bagdad con balli e canti per strada, si sono contrapposti i violenti disordini in corso nei pressi della città di Falluja, roccaforte della ribellione sunnita.
Successivamente un’autobomba è esplosa in un mercato nella città sciita di Kufa provocando, secondo una fonte del ministero dell’Interno iracheno, almeno 35 morti e 45 feriti.

LE ULTIME ORE – L’esecuzione della condanna morte sembrava ormai inevitabile ma non così vicina alla sentenza come invece è accaduto. Le ultime ore sono state un frenetico rincorrersi di voci, ipotesi e smentite. Nella notte del 29 dicembre la difesa di Saddam Hussein ha cercato un estremo tentativo di allungare i tempi, appellandosi alla giustizia Usa. Ma la decisione delle autorità irachene era presa. Le prime conferme della volontà di eseguire entro poche ore erano state espresse da alcuni funzionari. Subito c’erano stati nuovi ma inutili appelli a non procedere, tra i quali quello del premier italiano Romano Prodi. Le autorità irachene, evidentemente, hanno voluto evitare di trascinare la questione-Saddam per altri giorni, nel timore di far crescere così le tensioni. Ma anche la morte di Saddam, si teme da giorni, provocherà non pochi problemi in Iraq (dove la minoranza sunnita lo considera tuttora un proprio simbolo e, da ora, martire), sia negli altri Paesi islamici. Numerose manifestazioni si erano già avute nei giorni scorsi.

Fonte:
Corriere della Sera