Approvato il dpef dal Consiglio dei Ministri, sarà pari a 3 punti lordi di Pil.
09/01/2009
Prevede una manovra da 35 miliardi. Interventi su sanità pubblica ammistrazione, previdenza ed enti locali
ROMA – Il consiglio dei Ministri ha approvato il Dpef. Il provvedimento, contiene una manovra (presentata ieri sera) pari a 3 punti di pil lordi, due di correzione uno per lo sviluppo. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa al termine del Consiglio dei ministri. «Il Dpef è costruito intorno a tre concetti: sviluppo, equilibrio ed equità» ha specificato il titolare del dicastero dell’Economia. «Ci servono due punti per scendere sotto il 3%, come stimato anche dalla Banca d’Italia, un punto per le esigenze fondamentali dell’economia italiana per lo sviluppo e la crescita». In altri termini, venti miliardi di euro saranno necessari per il ritorno nei parametri necessari e quindici per lo sviluppo
«EQUILIBRIO E AMBIZIONE»- «Un documento equilibrato – ha commentato il ministro della Funzione Pubblica Luigi Nicolais. che tiene conto delle difficoltà economiche ma che non trascura la necessità di muoversi verso uno sviluppo forte». «La manovra sarà di grande portata ma anche l’ambizione con cui si farà sarà di grande portata. Si preferisce pensare più in grande e avere 3 punti di Pil anzichè 2 per avere più risorse da investire» ha sottolineato Padoa-Schioppa.
MANOVRA STRUTTURALE – Per l’anno 2006, il Dpef ha fissato l’inflazione programmata al 2%. Lo «L’anno di rientro del deficit è il 2007», ha chiarito invece il ministro dell’Economia. «Gli interventi devono essere strutturali e non possono essere una tantum. Il Dpef – ha spiegato il ministro – si esplica per tutta la legislatura, andando oltre i tre anni previsti dal tipo di documento. L’anno di rientro del disavanzo al di sotto del 3% è il 2007, ma solo quando gli interventi del Dpef verranno stabiliti in maniera articolata si potrà dcapire se questo potrà essere l’anno di rientro oppure no». Padoa-Schioppa ha inoltre sottolineato come «c’è stata la scelta di muoversi entro la raccomandazione dei tempi di Bruxelles» Per quanto riguarda l’inflazione, il ministro ha aggiunto che «il tasso d’inflazione programmata è del 2%. Si tratta di una premessa di realismo e che si scosta dalle ultime previsioni. Al riguardo, la concertazione dà già dei risultati. Adesso il documento passerà al vaglio delle forze sociali e delle Camere, e vedremo come sarà valutato».
DEFICIT/PIL – «Alla fine del quinquennio il rapporto debito-Pil sarà leggermente al di sotto il 100%» ha aggiunto il ministro dell’Economia, specificando però che «si potrebbe fare meglio» grazie alle eventuali privatizzazioni che sono «scalini in discesa» per la riduzione del debito.
SPESA PUBBLICA – Il Dpef interverrà «su quattro grandi comparti di spesa pubblica che costituiscono l’80% della spesa totale: pubblica amministrazione, cioè il modo in cui funziona la macchina dello stato, la spesa previdenziale, quella sanitaria e quella degli enti territoriali» ha chiarito il ministro dell’Economia precisando, per la Pubblica ammnistrazione si tratta di lavorare sulla riorganizzazione più che sul numero delle persone».
Il Dpef non poteva dare indicazioni più precise sia «perché il lavoro tecnico deve continuare sia perché la vera concertazione deve iniziare» ha continuato Tommaso Padoa-Schioppa, spiegando così ai sindacati l’assenza di una definizione dettagliata degli interventi sui capitoli della spesa sociale nel Documento. Inoltre, il ministro nel corso di una conferenza stampa al termine del cdm, ha ricordato che non è previsto che il Dpef entri nel dettaglio degli interventi perché si tratta di un Documento che fornisce le linee guida, sottolineando però che nel Dpef «non sarà rivisto il sistema dei contributi pensionistici».
CUNEO FISCALE – «Il taglio del cuneo fiscale sarà fatto. Sarà un taglio ripartito che non toccherà il sistema dei contributi pensionistici» ha specificatoil ministro dell’Economia. «La crescita tendenziale nel 2007 – ha aggiunto – è superiore alla crescita programmatica. Negli anni successivi la crescita programmatica sarà superiore al tendenziale. Il cuneo è una delle operazioni che intervengono in questo senso. Non si può dire che il taglio del cuneo fiscale è finanziato con tagli di spesa. Si vedrà in un secondo tempo». «Un elemento di selettività contenuto nel Dpef» per il taglio del cuneo fiscale «è a favore delle imprese che assumeranno a tempo indeterminato».
SINDACATI – Circa le preoccupazioni espresse dai sindacati Padoa-Schioppa ha chiosato: «Anche io sono preoccupato. Come potrei non esserlo avendo il compito di estrema difficoltà di ottenere un risultato contabile dietro al quale ci sono vite umane»chiarendo però di ritenere «rassicurante che anche i sindacati siano preoccupati, non ci vedo nulla di ostile». «Credo che l’esito della discussione nel Cdm dimostra che il governo vuole tenere da conto le preoccupazioni dei sindacati, ma è ovvio che siamo ancora all’inizio di questa discussione» ha sottolineato il sottosegretario Enrico Letta, facendo riferimento al tasso d’inflazione programmata che il Dpef fissa al 2%, anzichè all’1,9% ipotizzato inizialmente dal Tesoro.
DISCUSSIONI – «C’è stata un pò di discussione, soprattutto con il ministro Ferrero, ma più per la forma che per la sostanza. Con un pò di fatica alla fine le obiezioni sono rientrate» ha rivelato detto il ministro per la Funzione pubblica Luigi Nicolais, raccontando che in Consiglio di ministri il Dpef è stato approvato all’unanimità.
«C’era un problema per quanto riguarda la previdenza ma credo che alla fine rimarrà nei quattro settori di risanamentò insieme alla finanza pubblica, a sanità e finanza locale», ha detto il ministro per le Politiche Comunitarie Emma Bonino spiegando la discussione all’interno del Consiglio dei Ministri sul Dpef. «Ci sono alcuni aggiustamenti», ha dichiarato invece il ministro per l’università e la ricerca, Fabio Mussi, interpellato alla camera. «Si sta lavorando» per tenere conto delle preoccupazioni di prc e verdi, ha aggiunto il ministro per la famiglia, Rosy Bindi.
Fonte:
Corriere della Sera
07 luglio 2006