Antitrust, Microsoft si arrende a Monti

09/01/2009

Il gruppo americano: «Siamo pronti a soddisfare le richieste della Commissione europea»

BRUXELLES – Ora che mancano solo due giorni all’inizio del «processo europeo» contro la Microsoft, i legali di Bill Gates si dichiarano «pronti a soddisfare le richieste di Mario Monti». Così, quello che sei mesi fa era considerato «impossibile», cioè la separazione del programma «Mediaplayer» dal sistema operativo Windows, diventa adesso senz’altro «fattibile».

Brad Smith, capo dell’ufficio giuridico della multinazionale americana, assicura che «Microsoft è pronta a immettere sul mercato una nuova versione di Windows, nel caso in cui lo ordinasse la Corte di Giustizia».

E’ un altro colpo a sorpresa di una vicenda infinita, cominciata cinque anni fa, quando il commissario alla Concorrenza cominciò a indagare sul pacchetto «Windows-Mediaplayer», un programma che consente di scaricare musica e video da Internet.

Il 24 marzo scorso la Commissione stabilì che il gruppo americano aveva violato le regole della concorrenza («abuso di posizione dominante»), partendo dalla semplice constatazione che la piattaforma Windows era già installata sul 90% circa dei computer in circolazione. In sostanza per la quasi totalità dei consumatori era quasi obbligatorio utilizzare «Mediaplayer», a scapito di altri prodotti (Realnetwork e Microsystem).

In parallelo Bruxelles verificò che Microsoft aveva costruito un altro blocco dominante nelle reti informatiche aziendali: i personal computer che «giravano con Windows» potevano accedere ai «server», le porte di Internet, solo dialogando con un altro programma della casa, «Windows xp».

La Commissione, dunque, impose due misure d’urgenza. Primo: Microsoft avrebbe dovuto offrire una versione di «Windows» sganciata da «Mediaplayer». Secondo: la multinazionale avrebbe dovuto rivelare ai concorrenti le chiavi di accesso ai «server». Inoltre il collegio condannò la società di Gates a pagare una multa di 497 milioni di euro (pari all’8% del fatturato realizzato dalla società nella Ue). Ebbene, giovedì prossimo i giudici del Lussemburgo apriranno le udienze per confermare la sospensione di queste misure (multa compresa), per altro già «congelate» dalla Commissione. Qualcosa, però, è cambiato.

All’inizio dell’anno i legali dell’azienda di Redmond sostenevano che scindere «Windows» e «Mediaplayer» sarebbe stata un’operazione di «incredibile difficoltà». Adesso, invece, l’avvocato Smith sembra un’anima in pena: «Nel corso degli ultimi mesi abbiamo speso milioni di dollari per modificare il sistema operativo di Windows. Saremo certamente pronti a rispettare la decisione della Corte, qualunque essa sia». Ma se i giudici sospenderanno «le misure», Microsoft tornerà a negoziare con la Commissione europea. «Speriamo che sia possibile in futuro sederci faccia a faccia e discutere», conclude Smith.

In questo caso «la faccia» in questione non sarebbe più quella di Monti, ma della signora Neelie Kroes-Smit, manager olandese con un lungo passato nei «board» delle multinazionali di mezzo mondo. Ieri la portavoce di Monti non è andata al di là di un asettico commento: «Non possiamo fare congetture, aspettiamo le decisioni della Corte».

Corriere della Sera
28/9/2004
Giuseppe Sarcina