America Latina: economia, il Messico supererà il Brasile nel 2022
01/10/2012
Il Messico potrebbe superare il Brasile e diventare nei prossimi anni la prima economia dell’America Latina. Nonostante la violenza legata al narcotraffico, continuano a crescere gli investimenti esteri, e ciò grazie anche all’aumento dei salari in Cina.
Gli analisti del gruppo giapponese dei servizi finanziari Nomura sostengono che il sorpasso avverrà nel 2022. Lo scorso anno il Messico ha registrato una crescita del 3.9%, mentre per il 2012 la sua banca centrale prevede uno sviluppo fino al 4.25%. Nel 2011 la crescita del Brasile è stata del 2.7%, mentre per quest’anno le previsioni vanno non oltre l’1.6%.
La decelerazione dei brasiliani arriva dopo il cosiddetto “decennio d’oro” alimentato dagli appetiti della Cina per le materie prime, dopo l’ingresso del colosso asiatico nel WTO (World Trade Organization) nel 2011. Parallelamente, i messicani sono all’inizio di una “nuova era”, in un momento in cui sempre più investitori vedono al Messico come la giusta alternativa alla Cina, soprattutto per il crescente costo della manodopera di quest’ultima, continua Nomura.
Il Boston Consulting Group stima che sia più conveniente produrre in Messico che in Cina. Il salario medio, calcolato tenendo conto della produttività, era di 3.06 dollari l’ora in Messico nel 2010, contro i 2.72 dollari in Cina. Entro il 2015 i cinesi percepiranno 5.30 dollari, i messicano 3.55. Inoltre, la prossimità del Messico con gli Stati Uniti, il principale importatore mondiale, non farà altro che agevolare la situazione del paese centroamericano.
Nel 2012 il Messico è diventato il quarto esportatore di auto del mondo. Qui, Nissan, Ford e BMW hanno annunciato piani per aprire nuovi stabilimenti o aumentare la produzione. Ultimo ad approdare in Messico, in settembre, è stato Audi. Il complesso di San José Chiapa, nel centro del paese, permetterà la creazione di 4.000 nuovi posti di lavoro, e la casa automobilistica tedesca parla di una produzione annuale di 150.000 veicoli a partire dall’apertura del centro nel 2016.
Altre settori, dall’aeronautica all’elettronica, passando per le telecomunicazioni, crescono a ritmi serrati.
Lo scorso anno la violenza ha indubbiamente inciso sulle performance economiche del Messico. In un suo recente rapporto, l’Instituto Nacional de Estadística e Informática rivela che “la criminalità è costata circa 16.500 milioni di dollari all’economia messicana nel 2011, pari all’1.38% del PIL”.
Fonte:
Atlas