America Latina connection: Il business che guarda lontano

23/10/2008

Antonello Bove, IIC: "Sudamerica e Caraibi vanno a soddisfare la nostra missione di cooperazione allo sviluppo". Jorge Roldan (BID): "In Italia c'è una perfetta corrispondenza con l'America Latina, un tessuto molto fitto di imprese"

 

Bologna – "Il progetto America Latina è un esempio di come la cooperazione internazionale possa contribuire allo sviluppo economico creando meccanismi di promozione innovativi, che rinforzano le partnership tra imprese italiane e quelle dell'America latina e dei Caraibi", queste la parole di Antonello Bove , Head italian Development program della Inter-american Investiment Corporation (IIC), braccio indipendente del Gruppo BID (banca Inter-americana di Sviluppo) in attività dal 1989. Il capitale di cui dispone l'organizzazione multilaterale è detenuto da 43 paesi (l'Italia è uno dei fondatori). Il core business della IIC è "appoggiare l'investimento del settore privato", ha sottolineato Jorge Roldan della Banca inter-americana, oltre che offrire servizi di equity investiment, trasferimento di tecnologie, supply chain e assistenza tecnica. L'attività della IIC abbraccia tutti i settori economici e commerciali a esclusione di "armamenti ed esplosivi", ha sottolineato con ironia il colombiano Roldan durante la conferenza stampa di ieri sera. I finanziamenti hanno un tetto illimitato e in alcuni casi l'organizzazione interviene tramite investimenti diretti nei pacchetti azionari delle imprese senza "insediarci nell'azienda – precisa Bove – ma con l'intenzione di aiutare lo sviluppo".

 

"L'attività della Corporation – aggiunge Bove – funge da catalizzatore per attirare altre risorse quali ulteriori finanziamenti, tecnologie e know-how", risorse che vengono mobilitate anche tramite attività di partnership e joint-venture in un'ottica di collaborazione attiva e fattiva.

 

 

Il tessuto produttivo italiano, caratterizzato dalla presenza delle Piccole medie imprese è un ottimo terreno comune per intraprendere attività di collaborazione con i paesi latino americani e caraibici: "In Italia c'è una perfetta corrispondenza, in quanto troviamo un tessuto molto fitto di imprese", si sottolinea dalla BID. Finora – viene precisato nella mattinata di lavori presso il Palazzo Affari della Camera di Commercio di Bologna – sono stati erogati 800mila prestiti a Pmi con una media di 850mila dollari, destinati soprattutto al settore agricolo, agroindustriale e manifatturiero. Interessanti i tempi di restituzione del credito ricevuto: "Quando concediamo prestiti – dice Roldan – possiamo dire che operiamo come una banca commerciale, con la differenza che possiamo dare dei tempi più ampi". Infatti, sono possibili prestiti a medio-lungo termine (15 anni) e su misura.

 

 

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Nel progetto Italia-America Latina è stato fondamentale il rapporto con le camere di commercio "per raggiungere le imprese", un lavoro iniziato tre anni e arrivato oggi al suo "secondo tagliando", come l'ha definito Ugo Girardi (al centro nella foto ), Segretario Generale di Unioncamere Emilia-Romagna, dopo il primo appuntamento di Firenze nel 2006. Oggi il network si compone di 36 strutture tra Italia e Sud-America Caraibi e sono circa 750 aziende di entrambe le aree che hanno aderito alla costituzione dei database intelligente per avviare le fasi di matching (corrispondenza di settori e intenti) con la finalità ultima di ottenere finanziamenti dalla IIC. Cinque sono in dirittura d'arrivo per ottenere il finanziamento. La piemontese Silvatem Spa di Mondovì, ad esempio, azienda conciaria di lungo corso ma molto innovativa che investe sul tannino naturale in Argentina, Brasile e Perù sta lavorando con IIC "per organizzare un finanziamento medio-lungo in Argentina – dice Alessandro Battaglia, amministratore delegato, a NewsITALIAPRESS -, e in questo momento siamo in collaborazione stretta e stiamo cercando di organizzare l'operazione". Nonostante l'impresa italiana sia già presente "stiamo cercando di ottimizzare con il loro intervento la nostra struttura finanziaria in Sud america". All'azienda del cuneese si aggiunge il Gruppo Baccini Ortofrutta di Firenze.

 

 

"I paesi dell'America Latina sono paesi emergenti, che vanno aiutati – osserva Bove ai microfoni di NewsITALIAPRESS -, non è soltanto un discorso finanziario, ma significa anche trasferire del know-how". Un elemento importante perché "quello di un paese come Italia è perfetto". Il punto chiave consiste nel "creare valore in quei paesi, creando allo stesso tempo valore aggiunto anche in Italia, visto che attraverso l'internazionalizzazione si affaccia ad altri continenti". Il mercato sudamericano è in grado di "offrire diverse opportunità – continua Bove – e va a soddisfare la nostra missione di cooperazione allo sviluppo, utilizzando le conoscenze di un paese avanzato". Da qui possono nascere delle opportunità, sia di investimenti sia di finanziamenti, che toccano una serie di ambiti e che portano crescita "incrociandosi tra loro". Importante il focus sui paesi andini che "offrono ampi margini".

 

Fonte:
Alberto Brambilla
News ITALIA PRESS