Alitalia, Spinetta lascia e spuntano Lufthansa e Rothschild

09/01/2009

MILANO – Jean Cyril Spinetta, numero uno di Air France-Klm, membro del cda di Alitalia, ha anticipato al consiglio d’amministrazione le proprie dimissioni dalla carica di consiglieri ricoperta nella compagnia italiana. Lo comunica Alitalia in una nota. Le dimissioni di Spinetta seguono di qualche giorno quelle di Gabriele Checchia, che ha lasciato il cda dopo la sua nomina ad ambasciatore italiano in Libano. Carica che non gli consente di continuare a svolgere con la necessaria assiduità il proprio incarico in consiglio. Prima di Spinetta e Checchia, nei mesi scorsi, si erano dimessi Roberto Ulissi e Augusto Zodda, al quale era subentrato in ottobre Giovanni Sabatini, dirigente generale del Tesoro. Attualmente, quindi, in cda di Alitalia figurano i soli Giancarlo Cimoli e Giovanni Sabatini. Diventa a questo punto più pressante la questione se il cda guidato da Cimoli è ancora in carica o è decaduto, poichè è venuta meno la maggioranza degli amministratori nominati dall’assemblea.
E proprio ieri il presidente del Consiglio, Romano Prodi, ha espresso la sua sorpresa: «Su Alitalia abbiamo già preso una strategia seria, pulita, trasparente. Nessuno deve interferire su un’azienda quotata in Borsa. Deve essere lasciata tranquilla perchè il processo decisionale deve andare avanti». Prima di Spinetta e Gabriele Checchia, nei mesi scorsi, si erano dimessi Roberto Ulissi e Augusto Xodda, al quale era subentrato in ottobre Sabatini.

E intanto Air France-Klm “rimane il candidato ovvio” per l’acquisizione di Alitalia, “ma è improbabile che Spinetta venga spinto a colpi di testa, a meno a che qualcuno come Lufthansa non decida di presentare un’offerta”. Così il Financial Times, in un commento a firma di Paul Betts, legge la situazione in cui si è venuta a trovare la compagnia aerea italiana all’indomani delle dimissioni del presidente di Air France dal cda. “Dimettendosi dall’assediato cda” di Alitalia, si legge nell’editoriale, Spinetta “sta mantenendo in vita l’idea di concludere un affare che potrebbe, se dovesse capitare, risolvere il dilemma italiano di cosa fare con la propria compagnia di bandiera”. Tuttavia, ricorda Betts, “Spinetta ha sempre avuto chiara una cosa: non è mai esistita l’ipotesi da parte di Air France-Klm di accollarsi tutti i detriti di 25 anni di malagestione di Alitalia”. Tra interessati ad Alitalia sembrano essere anche ache i tedeschi di Lufthansa. Sembra che la compagnia aerea 8secondo l’agenzia Radiocor) stia valutando il bando di gara, con l’aiuto di alcuni consulenti. Lufthansa, hanno spiegato le fonti, potrebbe decidere di partecipare da sola alla gara per Alitalia, senza formare alcuna cordata oppure attendere che qualche soggetto meno ingombrante entri in lizza per poi aggregarsi. In pista dovrebbero comunque scendere una cordata costruita attorno ad Air One, con il supporto di Banca Intesa, un’altra cui fa da catalizzatore M&C la società fondata da Carlo De Benedetti e partecipata da Diego Della Valle e da molti fondi internazionali. Al lavoro c’è anche Rothschild, la banca d’affari di Bernabè che potrebbe coinvolgere nell’avventura a livello manageriale Chicco Testa affidandogli il coordinamento di un pool di investitori agguerrito. In più l’imprenditore Paolo Alazraki, nella serata di mercoledì, ha sciolto la riserva: «Il 29 gennaio presenteremo la manifestazione di interesse per la privatizzazione di Alitalia». Alazraki ha appena incassato l’ok dei sindacati al suo master plan per il rilancio dell’ex compagnia di bandiera. «Da lunedì partiranno i tavoli di lavoro con i sindacati, nessun taglio occupazionale ma assunzioni: assumeremo 50 nuovi piloti oltre a 10 cassaintegrati dell’Alfa Romeo», ha detto l’imprenditore milanese. L’imprenditore ha inoltre affermato di non avere problemi nella reperibilità dei capitali: «Stiamo scegliendo tra due banche». In più ci sarebbe l’interesse di due compagnie, Emirates Airways e l’aviolinea cilena Lan.

E nuova giornata di acquisti su alitalia a piazza affari. La possibilità che si accenda la gara tra air france-klm e la tedesca lufthansa per il controllo della compagnia italiana tiene ancora accesi i riflettori sul titolo. Le azioni alitalia salgono dell’1,13% a 1,071 euro. Il massimo è stato toccato a 1,08 euro (+1,98%). Sostenuti gli scambi. Sono passati di mano oltre 10 milioni di pezzi, quando la media degli ultimi trenta giorni è di 66 milioni

Fonte:
L’Espresso