A San Paolo in Brasile agevolazioni fiscali in occasione della fiera dell’arte per aiutare il mercato

22/04/2013

Anche quest'anno, in occasione della fiera dell'arte contemporanea di San Paolo, SP Arte (dal 4 al 7 aprile), lo stato di San Paolo ha deciso di non applicare le tasse sulle vendite e le importazioni delle opere fino a 3 milioni di real (1,5 milioni di dollari). Si tratta dell'Iva propria dello Stato federato, pari al 18%, che va a sommarsi alle tasse federali. È una misura che punta ad agevolare un mercato che attira sempre più l'attenzione internazionale, com'è emerso anche dall'ultima edizione dell'Art Market Report di Clare McAndrew pubblicato a Tefaf a marzo. E ciò non tanto per le sue dimensioni (il valore totale del mercato dell'arte nel 2011 ammonta, secondo l'Art Market Report, a 455 milioni di euro di cui 358 milioni in galleria), bensì per il potere d'acquisto dei suoi collezionisti. I milionari, in media, investono nei cosiddetti "passion assets" ben il 15% della loro ricchezza. Il limite del Brasile, però, è proprio la tassazione, soprattutto per quanto riguarda l'importazione che arriva ad un'aliquota intorno al 32% a seconda dello stato, per cui le fiere – anche Art Rio – cercano questo tipo di soluzioni.

L'agevolazione, valida sia per le gallerie brasiliane che straniere, ha favorito le vendite. "SP Arte è sempre stata una fiera con buoni risultati e ciò è stato confermato anche quest'anno" afferma Cecilia Tanure di A Gentil Carioca, una galleria di Rio de Janeiro fondata da tre artisti, Laura Lima, Ernesto Neto e Marcio Botnia. "Quest'anno, inoltre, abbiamo notato cambiamenti alla struttura della fiera che ne hanno migliorato enormemente la qualità". L'evento ha attratto 22mila persone, 122 gallerie di cui 81 brasiliane e 41 straniere. Le opere d'arte esposte erano 3.500 circa. Tra i visitatori c'erano Tanya Barson, curatrice per l'arte latino-americana alla Tate; Connie Butler, curatrice nel dipartimento di disegno al MoMA; Heike Munder, direttrice del Migros Museum a Zurigo; Igor Ramírez García-Peralta del Thyssen-Bornemisza Art Contemporary; Jesús Fuenmayor della Cisneros Fontanals Art Foundation; e tra i VIP dello spettacolo la modella Kate Moss e l'attrice Sharon Stone.

"Abbiamo presentato opere dei nostri artisti con prezzi da 2.500 a 50.000 dollari – continua Cecilia Tanure di A Gentil Carioca – e le vendite sono andate bene sia per quanto riguarda gli artisti più affermati che quelli più giovani. Negli ultimi tre anni abbiamo assistito ad una crescita d'interesse nei confronti dell'arte con un più alto numero di visitatori dei musei e delle gallerie, inaugurazioni di nuovi spazi, aumento degli articoli sull'arte nella stampa, interesse nei confronti delle professioni dell'arte e un aumento del numero dei collezionisti di diverso background e fascia d'età".

Tra le vendite riportate dalla stampa internazionale ci sono un Damien Hirst da 1 milione di dollari ceduto da White Cube e un'opera di Yoshimoto Nara venduta per 650mila dollari da Pace Gallery (ricordiamo che l'artista giapponese ha appena raccolto grandi consensi da Sotheby's a Hong Kong con la vendita della collezione Kurokochi a lui dedicata: una trentina di sue opere hanno raddoppiato le stime totalizzando 5,3 milioni di dollari. Poi ancora è stata venduta in fiera un'opera del brasiliano Antonio Dias per 600mila dollari da Nara Roesler, una galleria di San Paolo, e una del venezuelano Jesús Rafael Soto per 900mila dollari da Dan Galeria, sempre di San Paolo. A Soto è dedicata in questo momento al Centre Pompidou di Parigi una retrospettiva che intende riportare l'attenzione su questo artista. In mostra ci sono una ventina di opere che la famiglia dell'artista ha in parte donato al museo, in parte ceduto sfruttando la formula della "dation", che permette di pagare le tasse in opere d'arte.

 

Fonte:
Art Economy 24
Il Sole 24 Ore