“Intercambio Tecnologico per il Trattamento dei Residui Solidi Urbani e lo Sviluppo delle Energie Rinnovabili Prodotte d

17/10/2013

       
FONDO INTERCAMERALE DI INTERVENTO
PER LE CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE ALL’ESTERO E LE CAMERE DI COMMERCIO MISTE
 
MODULO PER LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO E PER
LA RICHIESTA DI FINANZIAMENTO PER L’ANNO 2013
 
 
 
 
1. Camera di Commercio richiedente (per le CCIE : Capofila e partecipanti)
 
Camera Italo-Brasiliana di Commercio,  Industria e Agricoltura – San  Paolo (capofila)
Camera di Commercio Italiana Rio Grande do Sul – Brasile (partecipante)
Camera Italo-Brasiliana di Commercio e Industria di Minas Gerais (partecipante)
 
 
 
Denominazione del Progetto
 
INTERCAMBIO TECNOLOGICO ITALIA-BRASILE PER IL TRATTAMENTO DEI RESIDUI SOLIDI URBANI E LO SVILUPPO DELLE ENERGIE RINNOVABILI PRODOTTE DA BIOMASSE
 
“Linea – Progettualità con CCIAA”
Consolidare e migliorare Esperienze e Buone Prassi con il sistema camerale italiano
 
 
 
Il progetto si colloca nella seguente priorità individuata dal Comitato esecutivo
Implementare linee di coerenza fra le azioni della rete delle camere italiane e la rete estera
 
Contenuti del Progetto
Titolo
 
INTERCAMBIO TECNOLOGICO ITALIA BRASILE
PER IL TRATTAMENTO DEI RESIDUI SOLIDI URBANI E
LO SVILUPPO DELLE ENERGIE RINNOVABILI PRODOTTE DA BIOMASSE
 
Premessa
 
Il Brasile
insieme ad altri paesi del Sudamerica, il Brasile, rappresentera il polmone verde del mondo per i prossimi secoli.
La produzione dei rifiuti solidi  in Brasile é molto alta, anche legata alla grande crescita della popolazione, e della loro rendita, con una forte concentrazione nelle aree urbane, e un sviluppo industriale non controllato. 
Pertanto, la Gestione Integrata dei rifiuti solidi é un problema ambientale da risolvere, che sopratutto ha un forte impatto negativo sulla salute delle comunitá.
Sono necessarie azioni, progetti ed in certi casi legislazioni piú specifiche per promuovere un´efficace ed efficiente gestione, anche in termini di utilizzo dell’energia.
Esistono alcuni programmi e progetti  in questo vasto campo dei rifiuti, a volte non portati a termine, per mancanza di risorse finanziarie e di sostenibilitá economica. Comunque, é molto presente nei  cittadini brasiliani, una certa mancanza di sensibilitá  e cultura ambientale in materia di rifiuti, spesso considerata una responsabilitá unica delle autoritá.    
 
Il progetto, quindi, verrá articolato  su due importanti tematiche – “rifiuti solidi urbani e industriali e energie alternative” -, sulla base delle possibilitá  di scambi di conoscenze, buone pratiche e sulle opportunitá di complementarietá tecnica e tecnologica tra il sistema economico e imprenditoriale  Italiano,  in  particolar modo del Veneto, ed il Brasile.
 
Di seguito verranno evidenziati dati generali sulla situazione attuale, sulla Legislazione  nonché su alcuni piani in Brasile e in Veneto relativi a tali tematiche.   
 
Il tutto destinato, principalmente, a identificare e promuovere le soluzioni tecnologiche che l’Italia potrebbe destinare al Brasile su:
 
– I Rifiuti Solidi Urbani e Industriali
A- Raccolta, riciclaggio e discariche
B- Gestione e Regolamentazione dei residui solidi urbani
C- Gestione e Regolamentazione dei residui solidi industriali
D – Trattamento Residui solidi Urbani
 
– Energie Rinnovabili ed Utilizzo delle Biomasse di Origine Agricola
 
 
———————————————————————————————————————————
I Rifiuti Solidi Urbani e Industriali in Brasile
 
Il problema rappresentato dalla mancanza di trattamento dei residui solidi urbani (RSU) é divenuto una delle impellenze piú urgenti che il Brasile affronterá nei prossimi anni. L’attuale situazione é infatti divenuta insostenibile e le attuali leggi imporranno um radicale cambiamento nelle politiche Federali, Statali e Municipali.
I residui solidi sono scaricati in discariche ufficiali ed abusive, creando gravi problemi ambientali e sociali.
I rifiuti scaricati nel suolo rilasciano liquami nelle acque sotterranee producendo liquidi e particolati inquinanti e rilasciano gas di effetto serra, quali il metano.
 
Nel 2004, San Paolo ha emesso 950.000 tonnellate di metano provenienti dai residui solidi. (ICLEI)
 
Leggi brasiliane sui residui urbani:
Legge n° 12305 – 2 agosto, 2010
Politica Nacional de Resíduos Sólidos
Principi della Politica Nazionale dei Rifiuti Solidi:
La prevenzione di rischi per l’ambiente e la salute pubblica
Responsabilità dell’inquinante
Gestione dei rifiuti solidi che consideri l’ambiente, la salute pubblica, la società, l’economia, e le diverse tecnologie
Lo sviluppo sostenibile
L’eco-efficienza
La cooperazione tra i vari settori pubblici
Il riconoscimento del rifiuto riutilizzabile e riciclabile come un bene economico e di valore sociale
Il rispetto delle diversità locali e regionali
Decreto 7404 e Decreto 7405 del 23 dicembre del 2010
 
A – Raccolta, riciclaggio e discariche in Brasile
Secondo le stime del Ministero dell’Ambiente brasiliano, la destinazione finale dei rifiuti urbani ed industriali é:
– Aree non autorizzate (“lixões”): 76%
– Apposite discariche autorizzate controllate: 10%
– Compostati nelle industrie: 10,9%
–  Incinerati: 0,1%
I dati di ABRELPE indicano che il 61,4% delle città brasiliane nel 2007, e il 45,1% nel 2008, non avevano un sistema adeguato di disposizione finale per i rifiuti raccolti.
Ciononostante, le stime del IBGE indicano che nel 2008 la quantità di rifiuti scaricati in aree non autorizzate è diminuita; il 19% dei residui solidi sono stati scaricati nei “lixão.” (“Plano Nacional de Resíduos Sólidos”, Ministero dell’Ambiente, settembre 2011)
Ogni brasiliano produce oltre 1,3 kg di rifiuti al giorno, più di 350 kg/ abitante l’anno. (Eco4Business Brasil)
In Brasile, la produzione giornaliera di residui è di oltre 240.000 tonnellate.
San Paolo produce indicativamente 17.000 tonnellate di residui solidi al giorno. (Stela Goldenstein, Deputy Chief of Staff for the São Paulo Municipality).
 
B – Gestione e Regolamentazione dei residui solidi urbani in Brasile
In Brasile il controllo sul destino dei rifiuti solidi urbani  (RSU)  viene, nella stragrande maggioranza dei casi, gestito da enti  governativi e comunali.
Per esempio i RSU generati nello Stato di Rio Grande do Sul sono gestiti attraverso la licenza, monotoraggio e ispezione delle discariche sanitarie da parte dell´organo ambientale dello Stato – la FEPAM – Fondazione Statale di Protezione Ambientale.
La destinazione finale dei RSU  prevalente nel Rio Grande do Sul sono le discariche sanitarie, impianti composti da cellule di disposizione di rifiuti a base impermeabile, contenente la cattura di  “lixiviado” percolato e di gas a volte con sistema di trattamento del “lixiviado”  percolato e/o combustione di gas.
Alcuni processi sono impiegati per ridurre al minimo la quantità di rifiuti da destinare alle cellule delle discariche come lo screening dei materiali riciclabili e del compostaggio. Ci sono anche in alcuni Comuni dello Stato del Rio Grande do Sul, le raccolte differenziate, dove i rifiuti vengono separati alla fonte (nelle residenze).
Lo stato del Rio Grande do Sul  ha 496 comuni, con una popolazione totale di 10.582.887 abitanti. Si stima che viene generato nel RS la quantità di 7.000 tonnellate di Rifiuti Solidi Urbani al giorno, con una composizione media gravimetrica del 44% di materia organica.
Secondo il Departamento Municipal de Limpeza Urbana (DMLU) – nel 2010, Porto Alegre produce da sola 1.400 tonellate di Rifiuti al giorno. La maggior parte di queste viene destinata alle discariche sanitarie. (“aterros sanitarios” nella cittá di Minas do Leão sita nella Regione Metropolitana di P.A.)
Lo Stato di São Paulo produce circa 28 milioni de tonnellate di spazzatura, e rappresenta, pertanto, lo Stato con maggiore generazione di rifiuti per persona e in numero assoluto, e dai suoi 41 milioni di abitanti , in media, sono generati 0,68  Kg per capita di rifiuti al giorno.
La gestione dei rifiuti solidi rappresenta una preoccupazione prioritaria nello Stato di São Paulo, che si riflette nella Legge Statale nº12.300/2006, che ha istituitola Politica Statale sui Rifiuti Solidi (PERS). Le Stato ha come finalità, pertanto, rendere la gestione dei rifiuti solidi nel territorio  più efficiente, grazie agli sforzi congiunti dell´Assessorato per  l'Ambiente dello Stato di São Paulo e dall´Agenzia  Ambientaledello Stato di São Paulo(CETESB);  quest´ultima agente responsabile per la supervisione fiscale per le questioni ambientali.
Per questo scopo, è stato istituito l’Inventario Statale dei Rifiuti Solidi Domiciliari , il quale è un´importante strumento di  orientamento, controllo dell´inquinamento e  di diagnostico della disposizione finale della spazzatura domiciliare nello Stato di São Paulo. 
L´inventario Statale di Rifiuti Solidi dá l´opportunitá di classificare le discariche per mezzo di indici di qualitá delle discariche e della qualitá del compostaggio, che permettono un´inquadramento dei sistemi analizzati in tre condizioni: inadeguate , controllate ed adeguate.
 
C – Gestione e Regolamentazione dei residui solidi industriali in Brasile
Nel Rio Grande do Sul il controllo dei rifiuti solidi generati nelle attività industriali e la sua destinazione è gestito attraverso la concessione di licenza, monitoraggio e ispezione degli stabilimenti da parte dell´organo ambientale dello Stato – la FEPAM – Fondazione Statale di Protezione Ambientale.
Inoltre, detto controllo e monitoraggio presentano all´organo ambientale la preoccupazione con l'incentivo a ridurre al minimo la generazione e una migliore destinazione, con il riutilizzo, dei rifiuti, che vengono generati in grandi volumi nello stato del Rio Grande do Sul, dato il vasto parco industriali in esercizio.
Nello stato di Rio Grande do Sul, censo del 2010, ci sono cinque usine termoelettriche che utilizzano la  lolla di riso  o biomassa  (corteccia e segatura) come combustibile (tre di lolla di riso, con una capacitá di 2 MW, 3,8 MW e 5MW, e due di biomassa con potenza  di 1MW e 10MW) e di tre impianti in fase di realizzazione (due con  potenza di 12,3 MW e uno con 7MW).
 
Nello Stato di São Paulo, l’organo che esercita la funzione di fiscalizzazione, controllo ogestione dei Rifiuti Solidi Industriali, è la CETESB , la quale con lo strumento di concessione della Licenza Ambientale per il funzionamento delle proprie industrie e delle unitá di destinazione finale dei rifiuti industriali, e regolata dalla Legge Statale nº 12.300/2006, permetteun’approccio  puntuale d’intervenzione degli inquinatori individuali.
La maggior parte dei rifiuti industriali sono destinati alle Discariche Speciali per tali rifiuti, e sono suddivise nelle seguenti classi :
–          Classe I – Rifiuti Industriali pericolosi
–          Classe II A – Rifiuti Industriali non pericolosi
 
I Rifiuti Industriali Pericolosi e alcuni Rifiuti industriali specifici “non pericolosi “, devono essere accompagnati da un documento denominato CADRI – Certificazione di Movimentazione di Rifiuti di Interesse Ambientale concesso dal proprio organo ambientale la  CETESB.
 
Gli altri stati del Brasile replicano, con poche varianti la legislazione degli stati di San Paolo e di Rio Grande do Sul, che sono attualmente considerati gli stati all’avanguardia nel trattamento e l’esitazione dei R.S.U. e dei rifiuti industriali.
 
Nelle relazioni che produrremo e che diverranno propedeutiche all’inserimento di tecnologie italiane, analizzeremo le peculiaritá delle cinque macro regioni del Brasile per proporre per ciascuna regione uno sviluppo tecnologico adeguato e dedicato.
 
D – Trattamento Residui solidi Urbani
Utilizzo di rifiuti come materia prima mediante Installazione di centri destinati al trattamento dei R.S.U. e la creazione di industrie destinate al riutilizzo delle componenti della frazione secca: vetro, plastiche, metalli e cellulosa.
Utilizzo della frazione umida (Residui Organici) per la produzione di energia mediante tecnologie italiane quali la pirolisi, la depolimerizzazione catalica e la gassificazione molecolare. Tali tecnologie che in Italia trovano giá attuazione farebbero fare al Brasile un salto tecnologico sostanziale perché non necessiterebbero esclusivamente della fase intermedia rappresentata dagli inceneritori, che pur sempre saranno necessari, a causa dei volumi molto elevati di R.S.U. che non potrebbero essere integralmente riciclati.
 
La “Politica Nacional de Resíduos Sólidos” consente l’uso di diverse tecnologie per il recupero energetico da rifiuti urbani e garantisce l’utilizzo di biomasse nella produzione di energia.
Attualmente I rifiuti solidi sono trattati per la produzione di carbone, che viene utilizzato come combustibile o come fonte di energia elettrica per uso industriale, ma le tecnologie attuali continuano ad essere obsolete e molto inquinanti.
 
I rifiuti possono essere trattati senza emissioni nocive, filtrando e riutilizzando i gas e gli elementi nocivi prodotti dai trattamenti tecnologicamente innovativi sovraelencati.
Secondo il Ministero dell’Ambiente brasiliano, gli investimenti nei residui solidi sono cresciuti del 5% ogni anno dal 2007 al 2011, e cresceranno nei prossimi 10 anni di oltre il 10% annuo.
Il valore sociale del trattamento dei R.S.U. sarebbe non solo diretto, a causa della soluzione al problema dell’inquinamento di terreni e delle falde acquifere, ma anche indiretto per la creazione di migliaia di posti di lavoro destinati alla cernita dei vari componenti ed al riutilizzo industriale degli stessi.
I rifiuti possono essere trattati senza emissioni nocive, filtrando e riutilizzando i gas e gli elementi nocivi prodotti dai trattamenti tecnologicamente innovativi sovraelencati.
 
———————————————————————————————————————————
 
Energie Rinnovabili ed Utilizzo delle Biomasse di Origine Agricola
 
ll Brasile, che già si posiziona tra i primi Paesi in tutto il mondo per quanto riguarda la produzione di energia ecocompatibile con il 44% di energia generata da fonti sostenibili, ha deciso di espandere la propria produzione rinnovabile lanciandosi anche nell′eolico. Per il momento la graduatoria dell′energia verde brasiliana è guidata da idro-energia elettrica – con piu′ di 1.100 Megawatt – e dall′etanolo derivante dalla canna da zucchero con una produzione di 28 miliardi di litri – di cui circa 8 miliardi esportati. La volonta′ di espansione, comunque, riguarda anche l′energia eolica, il fotovoltaico, il mini-idro e le biomasse. Tutti ambiti nei quali si prevedono forti espansioni e dove il know how italiano ed europeo puo′ senza dubbio promuovere lo sviluppo, creare business ed agevolare la strada intrapresa dal Brasile. Il governo federale del Brasile, poi, sempre attraverso il ′′Proinfa′′, garantira′ l′acquisto di energia elettrica da fonti rinnovabili per 20 anni. Secondo i pronostici della Btm Consult ApS, lo sviluppo dell′energia pulita in alcuni stati del Brasile dovrebbe crescere con una media di almeno il 15 per cento nei prossimi 20 anni, mentre dovrebbe soddisfare a livello globale, di qui al 2020, almeno il 12 per cento del fabbisogno di energia elettrica a livello mondiale.
 
Spazi di crescita, in un Paese con caratteristiche geoclimatiche caratterizzate dalla presenza pressoche′ costante di vento, sono assicurati dall′energia eolica. Ma anche il biofuel, ricavato non dalla canna da zucchero bensi′ dalle coltivazioni di soia, ha forti prospettive di crescita.
Infine non possiamo non evidenziare che anche nel settore fotovoltaico Il Brasile avrá Nei prossimi anni um ruolo da protagonista, per godere in molti siti di uma insolazione superiore a quella dei maggiori produttori mondiali di energia fotovoltaica e per possedere le maggiori riserve mondiali di silicio.
 
Il Brasile, infatti, punta al solare termico e si sta seriamente impegnando dal punto di vista ambientale per ridurre le sue emissioni di gas serra. Il primo produttore mondiale per il bioetanolo, oltre ad aver reso obbligatoria da anni la mescolanza del 10% di biodiesel al gasolio, introducendo esenzioni tributarie e crediti di scambio (attraverso il “Selo Combustível Social”), ora si lancia nel settore del solare termico. La Nazione, infatti, presenta condizioni ideali per lo sfruttamento dell’energia solare e sulla scia di leggi municipali e statali, impone di installare pannelli solari termici in tutti i nuovi edifici per riscaldare l’acqua, il governo sta premendo perché tutti gli stati federali seguano questa strada. Iniziativa molto utili perché, mentre ci si concentrava sui biocarburanti, si dimenticava che in Brasile il 47% del consumo casalingo di elettricità è dovuto proprio al riscaldamento dell’acqua. L’Italia é detentrice di varie tecnologie innovative in questo settore.
 
In Italia:
30% delle piccole e medie imprese italiane investono nel settore ambientale;
Al momento l’Italia attraversa una forte crescita nel settore fotovoltaico, registrando    un’incremento del 160% nella potenza istallata nel 2010, superando, nel totale, con le energie    rinnovabili i 30GW;
Il settore ambientale dell’energia verde in Italia ha l’incentivo di apposite leggi che promuovono la  cooperazione per la generazione difusa, stimolando l’auto produzione di energia per le piccole e medie imprese, rafforzando il meccanismo di efficenza energetica;
Promozione della nuova costruzione civile con il consumo energetico ridotto;
L’Italia é uno dei paesi tra i più attenti alla conservazione del territorio: 10% del territorio   nazionale è costituito da riserve di fauna e flora.
 
In Veneto:
L’Italia é da sempre caratterizzata da una forte dipendenza della fornitura di energia dall’estero. Le importazioni di combustibili fossili (petrolio, gas, carbone) garantiscono piú dell´85% dei consumi totali. Anche in Veneto una parte dell´energia richiesta viene prodotto e/o trasformata sul territorio regionale, a restante é importata direttamente dall´esterno.
 
Il Piano Energetico Regionale intende perseguire e superare gli obiettivi obbligatori al 2020 del “pacchetto energia” stabiliti dalla Direttiva 2009/28/CE come recepita  dalla legge 96/2010 ed attuata con il D.Lgs. 3 marzo 2011, n. 28. Alla Regione del Veneto é stato assegnato un obiettivo al 2020 pari al 10,3%, rappresentante la percentuale minima di consumi finali lordi regionali che la 2020 dovranno essere coperti da fonti rinnovabili.
 
L´obiettivo generale della Regione Veneto é l´applicazione di una politica energetica volta alla sostenibilitá ambientale, all´uso razionale dell´enegia e che garantisca ai cittadini del territorio regionale una buona qualitá di vita.
 
A)       obiettivi di sostenbilitá energetica:
–          lo sviluppo di attivitá volte alla riduzione dei consumi energetici, incrementando l´efficienza e riducendo i consumi ove possibile e gli sprechi;
–          l´aumento del riscorso alle fonti rinnovabili per l´approvigionamento del fabbisogno energetico;
–          l´aumento della sicurezza energetica in regione;
–          la diminuizione della dipendenza dalle importazioni;
–          il miglioramento delle prestazioni del sistema energetico.
B)       Obiettivi di sostenibilitá ambientale
–          la riduzione delle emisisoni di CO2 di almeno il 20% entro il 2020;
–          la riduzione delle emissioni dele altre sostanze della combustione;
–          l´assicurazione della compatibilitá ambientale e di sicurezza sociali dei sistema energetici
–          il miglioramento della qualitá di vita e la salubritá degli insediamenti urbani;
–          un uso sostenibile delle risorse naturali;
–          la tutela dei paesaggio;
–          la salvaguardia della natura e conservazione della biodiversitá.
C)       Obiettivi di sostenibilitá economica e sociale
–          il rapporto ambientale dovrá tener conto non solo degli obiettivi di sostenibilitá energetica e ambientale, ma anche quelli economici e sociali.
 
 
Le strategie che il Piano Energetico Regionale mette in atto per il raggiungimento degli obiettivi prefissati vertono nei seguenti settori di intervento:
 
–          aumento delle fonti energetiche rinnovabili;
–          contenimento dei consumi in edilizia;
–          contenimento dei consumi nell´industria;
–          contenimento dei consumi nei trasporti;
–          contenimento dei consumi in agricoltura;
–          contenimento dei consumi nella pubblica illuminazione;
–          sviluppo della rete di distribuzione dell´energia;
–          attivitá informative, formative e culturali.
 
Tali strategie saranno attuate mediante interventi di tipo regolamentare, culturale, finanziario e di sostegno.
 
 
Strategie per l´incremento dello sviluppo de energie da fonti rinnovabili in Veneto:
 
Biomassa:
per il potenziale relativo alle biomasse legnose andranno considerati i seguenti comparti produttivi:
comparto forestale, agricolo, urbano e industriale di prima lavorazione (segherie)
Bioliquidi:
gli oli vegetali sono utilizzati tal quali per la produzione di energia meccanica, elettrica, termica (bio-combustibili) o per trazione principalmente ad uso agricolo (bio-carburanti), oppure trattati e miscelati al gasolio (bio-diesel) per la distribuzione sulla rete stradale. Le filiere che sono potenzialmente sviluppabili a scala regionale sotto il profilo della sostenibilità energetico-ambientale sono:
–          uso dell´olio vegetale puro per produzione di energia in sistemi mini-cogenerativi col massimo utilizzo dell´energia termica prodotto dall´impianto;
–          uso dell´oleo vegetale puro per la trazione agricola;
–          uso dell´olio vegetale transesterificato, puro o miscelato (bio-diesel) da impiegare  nei trasporti stradali
–          uso dell´olio vegetale esausto transesterificato, puro o miscelato (bio-diesel) da impiegare nei trasporti.
Biogas
Per la quantificazione dei potenziali del biogas, va stimata la produzione potenziale da impainti di tipo agricolo in Veneto 2020, a partire dalla definizione di:
–          concetto di “integrazione” per la stima del potenziale produttivo;
–          fattori influenzanti  l´utilizzo di tale potenzaile produttivo,
–          biomasse metani gene.
Solare fotovoltaico:
il potenziale da fonte Solare Fotovoltaica risente molto del sistema degli incentivi che questi impianti avvranno nel corso degli anni. I potenziali che andranno analizzati sono:
–          per nuovi edifici
–          per edifici essitenti
–          per gli impianti a terra.
Solare Termico
si assume che l´istallazione di tali nuovi impianti venga effettuata esclusivamente in edifici di nuova costruzione  e nell´ambito di porgetti di ristruttirazione rilevanti in edifici esistenti anche in base a quanto previsto dalla normativa.
Idraulica
Il potenziale da fonte idraulica puó essere ragionevolmente stimato considerando le richieste di concessione inoltrate alla Regione del Veneto negli ultimi anni ed il cui iter non si é ancora concluso con la realizzazione degli impianti.
Eolica
Per la quantificazione dei potenziali della fonte eolica andranno esaminate le richieste di autorizzazioni ricevute oltre che effettuare un´analisi in base ad una stima basata sulle caratteristiche morfologiche de territorio.
Geotermica
Per la fonte geotermica ancora considerato il contributo di:
–          fonte geotermica a bassa entalpia con temeprature di scambio inferiore ai 70gradi C
–          geoscambio con utilizzo di pompe di calore
Aerotermica
Lo scambio di energia con l´aria é il sistema più utilizzato per la climatizzazione sopratutto estiva degli edifici a mezzo di Pompe di Calore. Il potenziale energetico da questa fonte può essere considerevole.
Idrotermica
L´energia idrotermica é il calore presente nell´acqua di laghi, fiumi in quantitá e a temperature pressoché costante per tutto l´anno. Questo calore può essere utilizzato e fornire un importante contributo.
 
Fonte: l Documento preliminare del Piano Energetico Regionale (giunta Regionale  – Regione del Veneto)
 
 
Obiettivi
 
Obiettivo del progetto:
 
“Conettere Veneto e Brasile, in un modello efficace e permanente di internazionalizzazione delle economie e mercati, in un sistema di preservazione della biodiversità e degli ecosistemi naturali dei rispettivi territori, in un contesto di visione universale”.
 
Obiettivi specifici: