Welfare, lo stop di Montezemolo

09/01/2009

Il leader di Confidustria sul protocollo: «Nessun margine di modifica»

Acque agitate all’interno della maggioranza sul welfare. Il nuovo scontro nell’Unione sull’accordo di luglio ha due fronti, uno al centro con Lamberto Dini, Willer Bordon ed altri senatori, che già ritenevano l’accordo troppo pesante per le finanze e l’economia. L’altro fronte è la sinistra radicale, con Rifondazione comunista in testa, che ripete che quell’accordo va «migliorato». Nonostante le polemiche il premier Romano Prodi ostenta ottimismo e dice: «Con Bertinotti anche se tutte le volte sembra che deve andare male, alla fine va bene. Credo che anche questa volta si metterà bene». Poi ribadisce: «Troveremo l’accordo».

Il vicepremier Francesco Rutelli, ricorda che il protocollo sul welfare non si cambia. Il Presidente della Camera, Fausto Bertinotti dice in serata «da osservatore mi pare che la partita sia aperta, non essendo un giocatore non tocca a me dire come e dove».

Per il Presidente della Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, «non c’è nessun margine per modifiche», mentre il segretario del Prc, Franco Giordano, afferma: «Cogliamo positivamente la disponibilità del Presidente del Consiglio a un confronto democratico sul tema del risarcimento socale al lavoro dipendente, della riforma del welfare e della lotta alla precarietà».

Il capogruppo di FI al Senato, Renato Schifani, si augura che «questo triste spettacolo preveda ancora poche repliche e soprattutto prima del sipario definitivo ci risparmino una nuova Caserta e l’ennesimo decalogo».

Fonte:
La Stampa