Vodafone sfida Telecom: numero fisso sui telefonini

09/01/2009

Vodafone al contrattacco, con una bomba al napalm sganciata esattamente il giorno dopo il cda dell’arrocco Telecom, che ha imboccato di nuovo con decisione la strada della convergenza. Dopo avere lanciato in maggio Vodafone Casa Zero, opzione che consente di chiamare numeri fissi con il cellulare da casa al costo di rete fissa e che in sei mesi ha conquistato poco meno di 400 mila clienti, la filiale italiana del colosso britannico della telefonia ha aumentato la potenza di fuoco presentando Vodafone Casa Numero Fisso, un servizio che nei progetti del top management dovrebbe rappresentare «la spallata» decisiva al dominio Telecom.

In sintesi: prenotandosi da subito, già ai primi dell’anno si potrà dire addio all’ex monopolista portando il numero di casa sul cellulare. In questo modo il telefonino diventerà l’unico telefono personale e si comporterà come un super cordless entro alcuni isolati dalla propria abitazione – l’area corrispondente alla “cella” del servizio mobile, che in campagna è anche più estesa – ricevendo come se fosse in tutto e per tutto (sul piano tariffario e anche per chi chiama) un numero fisso. Non appena fuori dallo spazio di casa il telefono tornerà a comportarsi da vero e proprio cellulare ma porterà con sé anche il numero di casa, ricevendo attraverso trasferimenti di chiamata a pagamento, segreteria telefonica o un sms di avviso gratuito. Altra chicca: la portabilità del fisso sarà condivisibile con un’altro apparecchio mobile, anche se non consentirà una funzione walkie-talkie. Infine, occorrerà avere già o acquistare ex novo una carta Sim Vodafone, ma non un nuovo telefonino. Un’offerta analoga è disponibile anche per la clientela business ed è dedicata a professionisti e micro-aziende.

Le tariffe. Si parte con un’offerta di lancio gratuita e due mesi di canone Telecom rimborsato per chi prenota la portabilità del numero di casa in un negozio Vodafone. A regime il canone sarà di 9,99 euro mensili per 1500 minuti verso i fissi; con in più la banda larga si arriverà a 40 euro al mese (canone flat) o a 1,5 euro all’ora a consumo. Alternative a questa le altre condizioni dei pacchetti Vodafone Casa Internet, che consente di avere anche una connessione Umts da 1,8-3,6 Megabit al secondo (Mbps) da 19,99 euro al mese, e Vodafone Casa Fastweb (dopo la firma della partnership con l’operatore milanese della banda larga), che prevede oltre alla linea di casa anche una linea Adsl fino a 20 Mbps, più utile a chi vuole anche contenuti video da Internet e non solo posta elettronica e navigazione. Il pacchetto Fastweb prevede una tariffa ricaricabile da 9,99 euro al mese e una flat da 49,99.

Guindani: «Un giorno da ricordare». «Questa – ha commentato l’amministratore delegato di Vodafone Italia, Pietro Guindani – è una giornata da scrivere negli annali della telefonia mobile e fissa. Il nostro mercato potenziale di fatto raddoppia». Guindani ha fatto notare come con il tutto in uno di Vodafone si vada oltre l’offerta Unico dell’ex mopolista Telecom, che, ha spiegato l’ad di Vodafone Italia, «si basa su un telefono di casa, un nuovo cellulare dual band e un apparecchio cordless, tre livelli di costo che noi abbiamo superato». L’operazione ha richiesto, secondo il direttore generale di Vodafone Italia, Paolo Bortoluzzo, un anno e mezzo di preparazione e «diverse decine di milioni di euro in investimenti». A giorni partirà la campagna su manifesti e in tivù costata 15 milioni.

La dura polemica con Telecom. Guindani è tornato anche sulla querelle con Telecom, una polemica in atto da tempo, ma che è stata riaperta mercoledì sera, dopo il primo cda dell’era Rossi, con un duro comunicato. Al centro della questione il futuro dell’accesso alla rete, in particolare quella di nuova generazione, per la quale Telecom ha annunciato investimenti in tecnologia da 8-9 miliardi di euro. «La svolta strategica del nostro principale concorrente – ha ammesso Guindani – desta alcune preoccupazioni soprattutto per quanto riguarda le modalità di scorporo della rete fissa, che dovrà includere l’ultimo miglio, le nuove infrastrutture e la next generation network. Oggi Telecom vive sul 78% del mercato grazie a questa rete e alla posizione dominante che ha ereditato dopo la privatizzazione. In più, perché ci sia vera concorrenza, occorre scorporare anche la divisione commerciale della telefonia mobile». L’ad di Vodafone ha aggiunto di nutrire «fiducia nelle nell’Autorità garante delle comunicazioni e nell’Antitrust» e di attendere che «questi scorpori avvengano garantendo parità di condizioni, di accesso al fisso e competizione nel mobile. Ci aspettiamo di essere convocati quanto prima dall’Authority e in quella fase esporremo la nostra posizione nel dettaglio».

Fonte:
Il Sole 24 Ore