Vinitaly: 40 anni di successi
09/01/2009
Ha chiuso con 144 mila visitatori la 40ª edizione della manifestazione enologica più importante del mondo. Aumentati del 10% i buyer dall’estero
Anche quest’anno Vinitaly ha chiuso le cinque giornate di manifestazione (a Verona, dal 6 al 10 aprile) con numeri da capogiro, confermandosi un evento di risonanza assolutamente mondiale: in tutto, 144 mila visitatori (mille in più rispetto all’anno scorso), il 23% dei quali stranieri; in aumento anche i buyer, che sono stati il 10% in più rispetto al 2005.
Un risultato importante, quindi, che fa raggiungere a Veronafiere, organizzatrice di Vinitaly, l’obiettivo che si era posta nei confronti della rassegna, divenuta fiera della domanda e sistema integrato di promozione del vino sui mercati internazionali.
I dati, inoltre, danno sempre più ragione agli organizzatori, che ogni anno promuovono una serie di appuntamenti proprio sui mercati esteri maggiormente interessanti per il comparto vino: è il caso di Vinitaly Russia, in programma nel prossimo mese di maggio, a cui faranno seguito Vinitaly USA (a ottobre), Vinitaly Japan e Vinitaly Cina (in novembre).
Commenti positivi anche da parte degli espositori, come Lamberto Vallarino Gancia: “Quest’anno – ha affermato – erano presenti a Vinitaly molti più operatori, soprattutto dell’export, e meno consumatori finali e ciò ha permesso di avere contatti di maggiore qualità”. Oltre ai clienti italiani, Vallarino Gancia ha registrato la presenza di operatori provenienti da tutti i Paesi, in particolare USA, Paesi Baltici, Giappone, Francia, Svizzera, Indonesia, confermando quindi la sensazione di ripresa che si è respirata nel corso di tutta la manifestazione. “Solo nel Regno Unito – ha puntualizzato Vallarino Gancia – si sente la competizione dei Paesi del Nuovo Mondo, e per superarli dobbiamo lavorare su qualità, territorio e indicazione geografica, che sono un patrimonio che dobbiamo far capire, ma sempre con un occhio di attenzione al prezzo”.
Per Renzo Cotarella, direttore della cantina Antinori, “c’è una rinnovata fiducia nel mondo del vino e ora si guarda al futuro con positività. È stato un gran buon Vinitaly – ha affermato – al quale era presente tutta la filiera e in particolare buyer e ristoratori qualificati e appassionati”.
Apprezzamento per i risultati ottenuti dall’organizzazione sono venuti anche da Gianni Zonin: “Abbiamo assistito a un’ulteriore crescita della manifestazione sia in qualità che in quantità per quanto riguarda le presenze – ha affermato – grazie allo sforzo sostenuto da Veronafiere per portare Vinitaly ad essere la prima manifestazione di settore al mondo “.
“Il miglior Vinitaly degli ultimi 30 anni, con ottimi contatti e un’organizzazione molto buona” è l’opinione di Angelo Gaja, mentre Sandro Boscaini dell’Azienda Masi conferma la presenza di buyer esteri in numero maggiore rispetto al passato, “pure da Paesi quali Caraibi, America Centrale e Latina e dall’Asia ‘minore’ (Corea e Vietnam), che sono comunque mercati importanti; grande presenza pure di giapponesi, indiani e di operatori del Nord America, con l’Italia che sta dando segnali positivi. Quest’anno, comunque – ha concluso Boscaini – si è assistito a un Vinitaly del realismo, dove chi propone buona qualità al giusto prezzo, unita a prodotti legati al territorio, ha in mano la carta giusta per competere serenamente anche con il Nuovo Mondo”.
Fonte:
Italplanet