Veneto? No, grazie. Cortina in fuga verso l’Alto Adige
09/01/2009
La Regina delle Dolomiti vuole staccarsi dalla Regione d’appartenenza. La Cgia: spesa elevata e troppe tasse
CORTINA – Nessuno ci avrebbe scommesso. Evidentemente però la voglia di Cortina di dire definitivamente addio al Veneto deve aver appassionato davvero molti se al referendum consultivo per il passaggio al Trentino Alto Adige di tre comuni montani del bellunese (oltre alla Regina delle Dolomiti, ci sono Colle Santa Lucia e Livinallongo) l’affluenza complessiva alle urne di domenica alle 22.00 è stata del 55,74% (3.806 gli elettori che hanno votato).
QUORUM OK – Il quorum dunque è già stato raggiunto. Anche se le urne chiudono lunedì alle 15. Ora non resta che attendere il risultato del voto. Il presidente dell’Unione dei Ladini di Cortina, promotore del referendum, ha parlato di sogno che finalmente sta per realizzarsi: «il sogno della casa comune dei ladini». C’è da dire però che nell’ipotesi non peregrina di vittoria dei sì , il referendum resterebbe comunque solo il primo dei numerosi passaggi dell’iter separatista (lo sanno bene gli altri 22 comuni italiani che hanno già deciso di cambiare Regione). Certo non serve attendere l’esito delle consultazione per farsi delle domande su cosa spinga gli abitanti di Cortina d’Ampezzo a questa fuga vero l’Alto Adige.
SPESA E TASSE – La Cgia di Mestre, dati alla mano, ha pochi dubbi in merito. Se gli abitanti della perla delle Dolomiti vogliono staccarsi dal Veneto è perchè sono stanchi della spesa elevata e dell’alto numero di tasse della Regione. Il Comune di Cortina d’Ampezzo, spiega Cgia, registra il 24,6% in più di spesa pro capite rispetto alla media dei Comuni della Provincia Autonoma di Bolzano, mentre le entrate fiscali sono mediamente il 21,6% in più dei confinanti altoatesini. L’associazione degli artigiani e piccole imprese di Mestre spiega ancora che il dato medio pro capite speso dai comuni altoatesini è pari a 2.537 euro contro i 3.162 euro del comune veneto. In pratica il Comune di Cortina spende all’anno 589 euro in più pro capite (pari al 24,6% in più).
OPERE PUBBLICHE E ENTRATE – Stessi squilibri si registrano sul tema opere pubbliche. In Alto Adige sono 1.260 euro pro capite a Cortina meno della metà. Esattamente 587 euro. Per quanto riguarda le entrate, il dato medio pro capite di un residente nell’Alto Adige è di 2.488 euro contro i 3.025 di un cortinese. Mediamente nel comune veneto si paga 537 euro di tasse in più (pari al + 21,6%). Ciò che balza subito agli occhi sono le profonde differenze relative alle entrate tributarie (come l’Ici, l’addizionale comunale Irpef, la Tosap, la Tia, etc.). Solo 251 euro per quelli di Bolzano, ben 1.899 euro per i cortinesi. In sintesi si può dire, sostiene Cgia, che a Cortina abbiamo una spesa complessiva «molto generosa» rispetto ai confinanti alto atesini che, conseguentemente, richiede delle entrate altrettanto elevate che attraverso il trasferimento in Alto Adige potrebbero essere ridimensionate attraverso l’aumento dei trasferimenti ricevuti dalla Regione autonoma. «La fuga dal Veneto di molti comuni di confine si può evitare – spiega Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre – rivedendo il sistema dei trasferimenti dallo Stato alle periferie e ridimensionando i vantaggi fiscali che hanno le regioni e le province a statuto speciale. Nel 2007, a nostro avviso, non ci sono più le ragioni storiche, culturali ed etniche per mantenere la specialità per molti di questi territori. Insomma, più federalismo fiscale meno regioni autonome».
Fonte:
Corriere della Sera