Vendite in rialzo in Europa. Accelera Fiat

09/01/2009

di Mario Cianflone

Mese di febbraio ancora positivo per il mercato europeo dell’auto.

Secondo dati dell’associazione Acea nella Unione europea a 23 Paesi più area Efta, le vendite sono cresciute, rispetto a febbraio 2005, del 2,1% con 1.079.101 unità contro 1.056.502. Nell’Europa a 15 Paesi, invece, le vendite sono aumentate del 2,3% (999.637 unità contro 977.335 di febbraio 2005). L’Acea in una nota parla di un “incoraggiante inizio anno” che si aggiunge al + 2,6% di gennaio. Nel cumulato dei primi due mesi del 2006 le vendite nella Unione europea a 23 Paesi + Efta sono aumentate, rispetto al primo bimestre 2005, del 2,5% (2.340.384 unità contro 2.284.021) e del 2,7% nella sola Unione a 15 Paesi (2.181.824 unirà contro 2.123.978). Per i principali mercati, infine, Acea segnala che in febbraio sono in calo le vendite di auto in Spagna (-2,3%), Germania (-1,9%) e Gran Bretagna (-1,4%) mentre l’Italia, come peraltro già comunicato dal ministero delle Infrastrutture, la domanda è cresciuta del 6%. La Francia, poi, ha chiuso febbraio con uno 0,6% rispetto allo stesso mese 2005.

Nel mese di febbraio sul mercato europeo dell’auto (Ue a 15 + Efta) il gruppo Fiat ha raggiunto una quota del 9% contro l’8,2% di febbraio 2005 crescendo del 12,1% in volumi. Nell’area UE a 23 Paesi + Efta la quota del mese è stata dell’8,8% dall’8,1% (+11,5%) in volumi. Nel bimestre, nell’area Ue a 15 Paesi + Efta la quota del gruppo Fiat è salita all’8,7% dal 7,7% del primo bimestre 2005 (+16,1% in volume) mentre nell’area Ue a 23 Paesi + Efta la quota è all’8,6% dal 7,6% del primo bimestre 2005 ( +14,8% in volume).

Il Lingotto mette a segno la crescita più elevata tra i grandi generalisti, ma bisogna tener conto di due aspetti: il peso del mercato italiano nelle immatricolazioni complessive e l’effetto «Grande Punto». Il nostro Paese infatti ha visto a febbraio un aumento delle vendite pari al 6%, in netta controtendenza agli altri grandi mercati automobilistici europei. A correre è però soltanto il brand Fiat che ha registrato un incremento del 17,95% (UE a 23 Paesi) mentre le immatricolazioni di Alfa Romeo sono calate del 5% (il market share è al 1,1%) e quelle di Lancia del 3,2% che in Europa detiene l’1% del mercato avendo venduto 10.887 auto. Quasi tutte in Italia, visto che nel nostro Paese ne sono state immatricolate la quasi totatalità (9.469 esemplari). In paesi come la Germania Lancia ha immatricolato 111 macchine (-43,65%), mentre quelle a marchio Fiat ammontano a 5.105 esemplari, con un rialzo del 47,56 per cento. In Germania i volumi del Gruppo sono aumentati del 52,5 per cento rispetto a febbraio 2005, e la quota ha raggiunto il 2,6 per cento del mercato, 0,9 punti percentuali in più rispetto a febbraio di un anno fa, ma si tratta di numeri non enormi (6.281 vetture). In Francia, invece, 7,1 per cento in più nei volumi e quota al 3,5 per cento, +0,2 punti percentuali nel confronto con febbraio.
Complessivamente fiat in Europa ha venduto 95.013 auto di cui 48.886 n Italia. È il segno evidente che la Grande Punto è protagonista anche all’estero. Secondo una nota del gruppo Fiat la piccola, termine riduttivo per una vettura utilitaria che supera i quoattro metri di lunghezza, è il modello più venduto nell’Europa occidentale. Fiat Punto, sempre secondo dati provenienti da Torino, sarebbe stata immatricolata a febbraio in 34 mila esemplari, mentre gli ordini ammonterebbero a 180mila, dei quali più di 100 mila in Italia, a testimonianza di una vocazione non esclusivamente nazionale della domanda.

La regina del mercato europeo, Volkswagen ha messo ha segno, sempre nella Ue a 23 + Efta), un rialzo pari a9,1% a livello di gruppo. Un balzo che porta il market share al 19,1% dal 17,9% di un anno fa. Le immatricolazioni delle Auto del Ppopolo sono cresciute del 15%, quelle di Audi invece segnano una rallentamento dello 0,3 per cento. Stabile Seat (+1,1%), bene Skoda che realizza un incremento pari al 10,1 per cento.

Psa (Peugeot Citroën) cresce dell’1,3% ma il market share cala dal 15,2 al 15,1% con il Leone in ascesa (3,6%) e la casa del Double Chevron che perde l’1,2% di immatricolato. Ford a livello di groppo mostra segni di difficoltà. Le vendite sono calate complessivamente del 4% con quote che passano dal 10,4 al 9,7 per cento. Le sole auto dell’Ovale Blu evidenziano un calo di immatricolazioni pari al 2,6%. In picchiata Volvo (-12) e Jaguar (-19,7 per cento). Corre invece Land Rover (+14%) ma i volumi ammontano a 4.138 macchine.

General Motors approfitta della discesa di Ford e si pone al terzo posto nella classifica per market share. Complessivamente le vendite sono calate dello 0,6% e le quote sono diminuite da 10,4 al 10,1 per cento. In discesa Opel (-3,6%). Invece le Chevrolet, ovvero le coreane Daewoo rimarchiate con il brand a stelle e strisce, registrano un rialzo del 9,6 per cento.

In affanno Renault che registra una diminuzione delle immatricolazioni pari al 7,7% e il market share cala di un punto percentuale attestandosi al 9,4 per cento.

In miglioramento le vendite di DaimlerChrysler con le due componenti (Mercedes e Chrysler) della sua anima tedesco-americana in crescita (+1,9 a livello di gruppo e quote invariate al 5,2 per cento). La Stella a tre punte vede immatricolazioni aumento del 7%, mentre la casa statunitense evidenzia un rialzo del 21 per cento. In picchiata le vendite delle Smart: -26,9 per cento.

Toyota porta il suo controllo del mercato al 5,5%, grazie a un incremento del 5,5 per cento.
Bmw come gruppo segna un debole incremento (+1,5%) a causa della debacle di Mini le cui vendite sono calate del 13,5%, mentre le auto dell’Elica Blu e Bianca di Monaco di Baviera sono aumentate del 3,9 per cento.

Fonte:
Il Sole 24 Ore