Valute, i gestori consigliano zloty polacco e real brasiliano
28/08/2009
Valute ballerine. In questo agosto il mercato dei cambi sta dimostrando un’eccezionale volatilità, suscettibile all’alternarsi del flusso di notizie contrastanti che giungono sul fronte macroeconomico. Quelle positive, che lasciano presagire una ripresa dell’economia dall’attuale fase recessiva, alimentano l’appetito per il rischio spingendo gli investitori verso valute considerate meno sicure perché viaggiano su valori alti (come l’euro) o perché agganciate ad economie meno solide (come quelle dei Paesi balcanici e dell’est Europa). Le notizie negative, invece, che allungano i tempi della fuoriuscita dalla crisi, favoriscono l’avversione al rischio sbilanciando gli investitori verso valute rifugio come dollaro e yen.
Insomma, il mercato dei cambi fatica in questa fase a prendere una direzione chiara. E allora, come muoversi? Quali sono le prospettive per i prossimi sei mesi? Ci sono delle opportunità per un risparmiatore che intende spostare una parte degli asset su altre valute?
Quanto all’andamento del biglietto verde gli esperti hanno pochi dubbi. E’ più probabile che perda nuovo terreno nei confronti dell’euro che il contrario (oggi un euro è scambiato a 1,432 dollari). “Il rapporto euro/dollaro entro fine anno non dovrebbe discostarsi dalla forchetta 1,38/1,48 – spiega Roberto Mialich, esperto cambi di UniCredit -. La debolezza del dollaro è legata alle previsioni di politica monetaria secondo cui la Federal reserve, tra le grandi banche centrali, sarà l’ultima a rialzare i tassi”. Un punto sul quale concorda Alessandro Fugnoli, analista di Abaxbank: “Stimiamo un movimento del dollaro nei confronti dell’euro tra quota 1,35 e 1,5. L’inflazione ai minimi favorirà un atteggiamento attendista delle banche centrali nei prossimi mesi. In ogni caso, l’Europa precederà gli Usa in future manovre restrittive”. Tempi rimandati anche per una nuova rivalutazione dello yen, dopo che nell’ultimo anno l’euro ha perso il 18% sulla divisa nipponica. “Il Giappone convive da tempo con una deflazione strisciante – continua Fugnoli -. Un rafforzamento dello yen sarebbe pericoloso perché aumenterebbe le pressioni deflazionistiche”. Se dollaro e yen non entusiasmano gli esperti, lo stesso dicasi per la sterlina il cui andamento nei prossimi mesi dovrebbe essere all’insegna della calma piatta e compreso nel range 0,84/0,88 euro (oggi un euro è scambiato a 0,876 sterline).
Allora, su quale valute conviene investire? “Chi ha un orizzonte temporale di almeno sei mesi potrebbe puntare sulle monete di quei Paesi che, per primi, potrebbero beneficiare della ripresa dell’economia – argomenta Mialich -. Tra queste il giudizio è positivo su corona norvegese e dollaro australiano perché le banche centrali di questi due Paesi dovrebbe anticipare gli altri istituti nel rialzo dei tassi. Ci aspettiamo anche una rivalutazione del real brasiliano (nei confronti del quale da inizio anno l’euro si è deprezzato già del 18%, ndr) e dello zloty polacco (dopo l’apprezzamento del 25% dell’euro negli ultimi 12 mesi, ndr)”. Brasile, Australia e Polonia rientrano anche nella top di Fugnoli, che aggiunge, in quanto importante produttore di materie prime, anche il Sudafrica. “Al di là delle valute – conclude – è interessante in questa fase considerare un investimento con una strategia carry trade. Ai tassi attuali, conviene indebitarsi in dollari o euro e puntare su Paesi che offrono interessi più alti”. Anche in questo caso il Brasile appare come la “scommessa” più allettante dato che i governativi con scadenza 1 gennaio 2011 offrono un rendimento lordo del 9,42 %, quasi il doppio del 5,03% dei titoli della Repubblica di Polonia. Un premio dettato dal rischio più elevato: Standard & Poors e Fitch collocano, infatti, i bond brasiliani nella categoria BBB-, quella al confine tra i titoli free-risk e gli speculativi. Più sicuri, invece, i bond polacchi che hanno incassato un giudizio A- che, in gergo, sta per “buona capacità di rimborso del debito”.
Fonte:
Il Sole 24 Ore