Unipol, Berlusconi attacca Prodi

09/01/2009

«Il Professore dice che andrà a incontrare il presidente delle Generali Bernheim? Si dimentica di dire che lo ha già incontrato»

ROMA – L’intento è chiaro, manifesto: tenere inchiodati quanto più possibile l’Unione e suoi leader alla polveriera Unipol. Nonostante il minacciato ricorso alle vie legali da parte dei Ds nel caso in cui continuino da Palazzo Chigi «le calunnie», Silvio Berlusconi non molla la presa. E per la terza volta in tre giorni torna all’attacco della sinistra, prendendosela stavolta soprattutto con Romano Prodi. L’obiettivo è di provocare una reazione del leader dell’Unione, che fin qui sulla questione Bancopoli ha mantenuto la linea dell’assoluto riserbo. «Prodi – si legge in una nota di Palazzo Chigi che suona come l’estremo tentativo di fare uscire allo scoperto il leader del centrosinistra – sui giornali di oggi dice che presto andrà a incontrare il presidente delle Generali Bernheim. Si dimentica di dire che lo ha già incontrato non molto tempo fa». «Guarda caso, nei giorni caldi dell’offerta pubblica di acquisto sulla Banca Nazionale del Lavoro. Proprio come D’Alema che ieri, per gentile suggerimento del Presidente degli Industriali del Lazio Valori, si è dovuto ricordare di essere andato, anche lui, a cena con lo stesso presidente delle Generali».

Berlusconi continua: «Improvvisamente l’estate scorsa, tutti i leader dell’Unione sentono il bisogno di incontrare separatamente, nel giro di pochi giorni, il numero uno del gruppo che detiene un decisivo 8,7% della Banca Nazionale del Lavoro, in quel momento sottoposta all’offerta pubblica d’acquisto di una grande banca spagnola a cui si opponeva il tentativo di scalata dell’Unipol. Una coincidenza davvero singolare, visto che tutti questi commensali insistono nel dire che con Bernheim di tutto hanno parlato tranne che della vicenda Unipol. C’è da giurare che i loro giornali sono pronti a credergli».

AVVOCATI DEL PREMIER IN PROCURA – Intanto nelle stesse ore gli avvocati del presidente del Consiglio, l’onorevole Nicolò Ghedini e Piero Longo sono nell’ufficio del Pm Francesco Greco che coordina le indagini sulle scalate bancarie. Probabilmente i legali di Berlusconi stanno depositando una memoria che potrebbe essere la stessa di quella consegnata ai Pm romani in occasione della deposizione davanti ai magistrati della Capitale avvenuto la settimana scorsa.

Fonte:
Corriere della Sera
16 gennaio 2006