Unicredit-Capitalia, è nata la superbanca
09/01/2009
Il via libera dai cda delle due società, a Roma e Milano. la fusione dovrebbe essere completata all’inizio dell’ultimo trimestre 2007
ROMA – La nuova banca da cento miliardi di capitalizzazione che nasce dalla fusione fra Unicredit e Capitalia, si chiamerà Unicredit Group e sarà il secondo più grande gruppo bancario europeo, il primo italiano e il primo dell’area Euro. Ma rimarranno in uso anche i nomi e i marchi degli altri istituti coinvolti e i marchi degli sportelli saranno differenziati per aree geografiche: al nord Unicredit, al centro Banca di Roma e Banco di Sicilia nell’isola. Il via libera è avvenuto in contemporanea dai cda delle due società, a Roma e Milano e la fusione dovrebbe essere completata all’inizio dell’ultimo trimestre 2007. Le assemblee straordinarie per l’approvazione dell’operazione sia terranno tra la fine di luglio e l’inizio di agosto. «È tutto fatto» ha detto Paolo Savona, vice presidente di Capitalia. «È una bella giornata» ha detto l’amministratore delegato di Ras-Allianz, Paolo Vagnone, che è anche uno dei 23 consiglieri di Unicredit.
AZIONISTI – La fondazione Cassa Risparmio Verona, Vicenza, Belluno e Ancona sarà il primo socio della superbanca che nascerà dalla fusione di Capitalia in Unicredit con il 3,9%. Secondo grande azionista sarà Munich Re (3,7%). Subito dopo vengono le altre grandi fondazioni storiche di piazza Cordusio come Crt (3,69%) e Carimonte (3,34%) mentre la Fondazione Cassa di Risparmio di Roma avrà l’1,1%, la Manodori lo 0,9%, la Banco di Sicilia lo 0,6% e la Regione Siciliana lo 0,62%. Allianz avrà invece il 2,42%, Abn l’1,88% e Fondiaria Sai lo 0,77% mentre la Lybian Arab Bank lo 0,56%. Infine Generali conterà su una quota dello 0,42%.
CONCAMBIO – Con il concambio di 1,12 titoli Unicredit per ogni azione Capitalia deciso dai due cda, il titolo dell’istituto romano viene valorizzato, ai prezzi di Borsa di venerdì, 8,41 euro, ben al di sopra delle ultime quotazioni. Le azioni Unicredit venerdì, prima della sospensione, erano infatti quotate a Piazza Affari 7,51 euro mentre quelle Capitalia erano scambiate a 7,97 euro.
MEDIOBANCA – In relazione alla partecipazione in Mediobanca, le due società hanno l’obiettivo di scendere entro la fine del 2007 a quota 9,39% dando mandato alla società di vendere l’eccedenza «anche in favore di nuovi investitori che non conducano attività che possano determinare conflitti di interesse con Mediobanca». È quanto riporta il comunicato congiunto di Unicredit e Capitalia, primi azionisti di Piazzetta Cuccia.
QUATTRO SOCI – Il nuovo consiglio di amministrazione di Unicredit avrà quattro posti riservati ai soci capitolini, che saranno coperti da Cesare Geronzi e dai rappresentanti di Fonsai, Fondazione Manodori e Regione Sicilia, con Salvatore Mancuso, attuale rappresentante della regione nel Cda di Capitalia. Abn Ambro non siederà nel board, secondo quanto riferito dal presidente del patto di sindacato di via Minghetti, Vittorio Ripa di Meana.
SI DIMETTE ARPE – E come previsto, l’amministratore delegato di Capitalia Matteo Arpe ha rassegnato le dimissioni dall’incarico. L’uscita da via Minghetti sarà operativa dal 31 maggio. In una nota, il cda di Capitalia ha «sentitamente ringraziato il dottor Arpe per lo straordinario lavoro svolto, negli ultimi cinque anni, con capacità e determinazione e gli augura un futuro ricco di altrettanti successi e soddisfazioni». «Ho confermato al presidente la mia disponibilità a rassegnare le dimissioni al fine di rendere possibile un’aggregazione che può sicuramente rappresentare per la nostra banca e il sistema finanziario italiano ed europeo un’ipotesi di straordinario valore e significato». Così Matteo Arpe ha motivato le sue dimissioni dal gruppo romano. «La posizione di una singola persona – spiega in una lettera indirizzata al presidente, al cda, al collegio sindacale autorizzandone la pubblicazione – benché sia noto il mio attaccamento professionale e umano a questo gruppo e alle persone che vi lavorano, la considero sicuramente marginale».
Fonte:
Corriere della Sera