Una nuova tassa verrà applicata agli acquisti su siti web esteri

25/04/2024

Pubblicato il 25/04/2024 | Di Wellton Máximo – Giornalista presso Agência Brasil

Attualmente esenti dalle tasse federali e paganti l’imposta statale del 17%, gli acquisti di prodotti e servizi su siti web con sede all’estero fino a 50 dollari pagheranno la futura imposta sul valore aggiunto (IVA).

Creata dalla riforma fiscale e composta dal Contributo su beni e servizi (CBS, imposta federale) e dall’Imposta su beni e servizi (IBS, imposta statale e comunale), l’IVA inizierà ad essere addebitata nel 2026 e sarà gradualmente implementata fino al 2033.

La norma è prevista nel disegno di legge complementare che regola la riforma fiscale. La proposta – inviata al Congresso Nazionale – stabilisce che qualsiasi acquisto di prodotti e servizi attraverso piattaforme digitali, compresi siti web esteri, sarà soggetto a IVA. Non ci sarà alcuna distinzione negli importi addebitati.

Le nuove norme sull’IVA non modificano l’Imposta sull’Importazione, un’imposta che non è stata inclusa nella riforma fiscale e che continua ad essere esente fino a 50 dollari. In teoria, oltre all’IVA, i beni acquistati all’estero possono pagare una tariffa di importazione che può essere modificata in qualsiasi momento dal governo tramite decreto.

Valori

Dall’agosto dello scorso anno, quando è entrato in vigore il Programma di Rimesse in Conformità, l’Agenzia delle Entrate del Brasile ha esentato dalla tassa di importazione gli acquisti fino a 50 dollari destinati a privati. Gli Stati del Brasile applicano un’imposta del 17% sull’Imposta della Circolazione di Merci e Servizi (ICMS). In cambio, i siti web che partecipano al programma informano l’Agenzia delle Entrate dell’acquisto, dando priorità allo sdoganamento della merce.

In una conferenza stampa per illustrare dettagliatamente la legge complementare, il segretario straordinario per la Riforma Fiscale del Ministero delle Finanze, Bernard Appy, ha affermato che le imprese con sede all’estero dovranno registrarsi per riscuotere CBS e IBS.

Secondo il revisore dei conti dell’Agenzia delle Entrate Roni Petterson Brito, che ha partecipato all’intervista e ha contribuito alla preparazione della fattura complementare, la registrazione sarà semplificata, come avviene in altri paesi.

Appy ha chiarito che la piattaforma digitale sarà responsabile del pagamento. Pertanto, se una società straniera vende software (programma per computer) a una società in Brasile, la società fuori dal Paese dovrà pagare CBS e IBS. Se la società straniera non riscuote l’imposta, l’acquirente in Brasile dovrà pagarla direttamente, aggiungendo l’aliquota al prezzo di vendita della merce.

Fonte: Agência do Brasil