Un premio per le donne italiane imprenditrici all’estero

18/02/2009

Giovedì a Firenze sarà consegnato il Primo Premio Italian Women in the World

Riconoscimenti a tre esponenti della business community brasiliana

Firenze – Le donne italiane che lavorano nel campo dell'economia e contribuiscono alla valorizzazione del Made in Italy all'estero sono molte, ma con frequenza la loro funzione e la loro importanza sono adombrate dagli uomini che occupano le medesime posizioni sul lavoro. Per questo giovedì prossimo a Firenze verrà assegnato il premio.jpgPrimo Premio Italian Women in the World (IWW), con l'obiettivo di riconoscere e potenziare il ruolo femminile nell'economia globale.

Ad ottenere un giusto riconoscimento grazie alla premiazione, che avverrà sotto il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, della Presidenza del Consiglio dei Ministri e della Regione Toscana, e che vedrà in qualità di media partner "E' Italia", rivista dedicata all'informazione italiana nel mondo e realizzata in collaborazione con Assocamerestero, e "La Nazione", saranno tre esponenti della business community brasiliana: Alida Bellandi, ingegnere chimico, Rita Giuseppina Blasioli Costa, coordinatrice nazionale del patronato Acli in Brasile, e Sandra Papaiz, avvocato e imprenditrice.   

"La presenza femminile italiana all'esteroha dichiarato il presidente di Assocamerestero Edoardo Pollastriè molto importante. È lunga infatti la storia delle nostre donne all'estero: si sono affermate prima nel ruolo di mogli di migranti, poi come madri e infine come lavoratrici e imprenditrici. Alcune di loro hanno ricoperto ruoli di rilievo nel tempo. La valorizzazione oggi della presenza femminile all'estero ha un duplice significato, sia per il ruolo di ricercatrici e studiose che spesso le donne hanno coperto e coprono, sia perché con loro si mantiene più forte il filone dell'italianità, molto di più che grazie agli uomini. Ciò avviene per la loro sensibilità più profonda e per il fatto che le donne sono spesso più legate sentimentalmente alla loro terra e questa è una cosa che poi trasmettono ai figli".

La rete delle Camere di Commercio Italiane all'Estero, che conta nel mondo 74 strutture e ha nei posti di comando una quota di pollastri1.jpgpresenza femminile pari al 40%, ha partecipato con 15 Camere alla valutazione e selezione dei profili delle figure imprenditoriali che si sono distinte per meriti acquisiti nei rispettivi ambiti di attività. "Vanno incoraggiate tutte le iniziative di questo tipo, come il premio di Firenze, perché è un modo per ricordare le donne che si distinguono all'estero – ha aggiunto Pollastri – ma anche per creare una rete per far dialogare tra loro le imprese femminili. È chiaro che si potrebbe fare molto di più, soprattutto per un Paese come l'Italia che è sempre agli ultimi posti nelle classifiche sulla presenza femminile nei diversi settori della società, dalla politica all'economia. Per incrementare questa presenza il Governo dovrebbe trovare maggiori connessioni, sia a livello politico che attraverso Confindustria o altre istituzioni, con la rete di imprese al femminile che si sta creando nel mondo. Si dovrebbero inoltre mobilitare insieme le strutture come l'Ice, le varie Camere di Commercio Italiane all'estero ed altre di diverso genere per dare più spazio alle donne italiane nel mondo".

 

Il Brasile è una nazione dove le donne hanno ampie libertà di movimento nei settori della politica, dell'economia e del sociale. Lo dimostra il fatto che ad essere premiate a Firenze saranno tre donne che vivono e lavorano nella nazione sudamericana. Tra loro Rita Giuseppina Blasioli Costa, coordinatrice nazionale del patronato Acli in Brasile. "Qui a San Paolo del Brasile, dove lavoro, la presenza e la partecipazione femminile italiana sono molto grandi. Da presidente anche del Comites di San Paolo – ha detto – posso affermare anche che sono numerose le associazioni presiedute da donne. In Brasile per le donne italiane non ci sono eccessive difficoltà per lavorare, anche se c'è da sottolineare il fatto che la comunità italiana di origine è ancora condotta principalmente dagli uomini. Il Brasile favorisce comunque una notevole apertura verso le donne, valorizzandone i meriti e le specializzazioni. Qui la donna ha sempre svolto un ruolo centrale. Basti pensare che le maggiori famiglie che appartengono alle classi meno abbienti sono tutte mantenute da figure femminili. Nelle classi sociali più elevate il fenomeno è meno diffuso".

Nella valorizzazione del ruolo delle donne italiane che lavorano in nazioni straniere resta centrale il ruolo svolto dal Governo, che "può incentivare la presenza femminile all'estero – ha commentato Rita Giuseppina Blasioli Costa – soprattutto nel settore sociale di cui mi occupo io, ad esempio attraverso fondi e disponibilità da investire in progetti della comunità italiana di origine. Certo, i tagli effettuati dal Governo negli ultimi tempi non aiutano in questa direzione. Si potrebbero inoltre dare linee di credito per le piccole e medie imprese italiane per agevolare le giovani imprenditrici nel creare un franchising all'estero. L'Italia infine potrebbe partecipare creando relazioni più strette tra le varie università del Belpaese e del Brasile. Era tra le richieste della maggior parte di ragazze che a dicembre hanno partecipato alla Conferenza dei Giovani Italiani nel Mondo a Roma".

 

Fonte:
Simone Carletti
News ITALIA PRESS