Un libro rosso per salvare il verde del Brasile

26/11/2008

È stato presentato pochi giorni fa, con una cerimonia tenutasi nell’auditorium dell’edificio “Marie Prendi Cruz”, presso il ministero dell’Ambiente di Brasília, il “Libro rosso della fauna brasiliana minacciata di estinzione”. La pubblicazione di oltre millequatrocento pagine, divisa in due volumi, è stata realizzata in collaborazione con la fondazione “Biodiversitas” e riporta un’ampia serie di informazioni sulle 627 specie di animali (nella foto, una di esse, la raganella detta “de folhagem”) ufficialmente considerate a rischio.

Primo del suo genere in Brasile, il testo contiene dati sulla distribuzione geografica della fauna, sui suoi valori biologici, sul numero delle unità di preservazione allestite dai governi statali e federale, sulle principali tipologie di minacce e alcune note sulle strategie di conservazione adottate, nonché pareri di numerosi specialisti e nuclei di ricerca coinvolti in queste attività. A presentare l’iniziativa, il ministro dell’Ambiente brasiliano, Carlos Minc.

Il quale ha dichiarato: «In Brasile le industrie si espandono, così come i campi coltivati. La gente occupa sempre più aree protette e le unità di conservazione non garantiscono il livello di protezione che era stato preventivato». Secondo Minc, è necessario creare sia infrastrutture efficienti che implementare nuovi mezzi quali i “corridoi ecologici”, in grado di facilitare l’opera di salvaguardia, favorendo l’accesso alle aree interessate.

Il “Libro rosso”, che tiene conto anche delle specie marine, contiene una lista di 130 invertebrati terrestri, 78 invertebrati acquatici, 160 volatili, 154 pesci, 69 mammiferi, 20 rettili e 16 anfibi. Tra i maggiori fattori che mettono in pericolo queste specie vi sono la deforestazione incontrollata e la trasformazione delle foreste primarie in pascoli per il bestiame, oltre che in estensive piantagioni di soia, con il conseguente utilizzo di pesticidi.

La Mata atlântica, la foresta costiera che si estende, approssimatamente, dal litorale di Bahia a quello del Rio Grande do sul, è l’ecosistema più minacciato. Già ridotto a circa il 7 per cento della superficie originale, ospita il 60 per cento della fauna brasiliana in estinzione. Amazzonia e Pantanal, aree maggiormente tutelate, comprendono rispettivamente il 9 e il 5 per cento di tali specie.

Minc ha annunciato che il suo dicastero sta approntando un piano per riorganizzare i parchi nazionali e crearne di nuovi. «Almeno una quarantina – ha dichiarato il ministro – anche se non è così semplice. Non è sufficiente telefonare al presidente Lula e chiedergli di firmare un decreto. I costi sono elevatissimi ed è necessario il ricorso a finanziamenti privati, garantiti da imprese che sostengano la ricerca, “adottino” un’unità di conservazione e se ne assumano gli oneri di gestione».

 

Fonte:
Musibrasil
(A. Forni)