Ue: ok agli stranieri per Bnl e Antonveneta

09/01/2009

«Le transazioni non rappresenterebbero un’ostacolo alla concorrenza effettiva nell’area economica europea»

BRUXELLES – La Commissione europea ha dato via libera all’offerta pubblica di acquisizione della Banca nazionale del lavoro da parte del Banco Bilbao Vizcaya Argentaria, e della Banca Antonveneta da parte di Abn Amro.

Lo rende noto un comunicato nel quale si precisa che «la Commissione Ue è giunta alla conclusione che le transazioni non rappresenterebbero un’ostacolo alla concorrenza effettiva nell’area economica europea».
«Le operazioni proposte rappresentano un segnale positivo per avanzare verso una maggior integrazione del mercato interno dei servizi finanziari», ha commentato la commissario alla concorrenza, Neelie Kroes. «Mercati finanziari integrati ed efficienti svolgono un ruolo essenziale per fomentare la competitività, la crescita e il benessere in Europa», ha sottolineato Kroes, precisando che «le fusioni e le acquisizioni transfrontaliere possono rafforzare la concorrenza e le possibilità di scelta da parte dei consumatori».

Il comunicato reso noto a Bruxelles sottolinea inoltre che «le transazioni proposte non hanno posto alcun problema dal punto di vista della concorrenza, e sono state esaminate via procedimento semplificato». Per quel che riguarda la decisione riguardante il Bbva – che era stata già annunciata ieri notte dalla stessa banca spagnola – gli esperti della Commmissione rilevano che «le attività del Bbva e della Bnl rappresento solo una sovrapposizione di scarsa importanza nei settori della banca corporativa e dei mercati finanziari di Italia e Spagna». Le sovrapposizioni sono «persino inferiori nel settore della banca corporativa nel Regno Unito e in Lussemburgo», fa notare Bruxelles.

In merito invece all’operazione della Abn Amro-Antonventa, «le attività delle parti rappresentano una sovrapposizione molto limitata nel settore della banca corporativa in Italia e nei mercati finanziari di Italia e Belgio», precisa la nota, ricordando infine che «considerando la scarsa importanza di tali sovrapposizioni, la Commissione ha ritenuto che le operazioni proposte non avrebbero impedito un’effettiva concorrenza».

Corriere della Sera
28 aprile 2005