Tremonti: «Social card andrà a 1.300.000 persone»
26/11/2008
Tremonti: «Costerà a regime 450 milioni di euro. Verrà ricaricata ogni mese con 40 euro»
ROMA – La Social card costerà «a regime 450 milioni di euro» l'anno e riguarderà «1.300.000 soggetti». Lo ha detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti illustrando a Palazzo Chigi la Carta per gli Acquisti. La "carta sociale" prende esempio dal Food Stamps Programm americano, attuato nel 1939-1943, ma poi riavviato nel 1961 «per iniziativa del partito democratico americano, durante la presidenza Kennedy» ha aggiunto il ministro dell'Economia. «L'accusa è che vogliamo identificare una classe sociale – afferma Tremonti – Assolutamente no».
A CHI SPETTA – «La social card spetta ai cittadini ultrasessantacinquenni e alle famiglie con figli piccoli (fino a tre anni) che abbiano un reddito Isee (indicatore della situazione economica equivalente) fino a 6.000 euro. Per chi ha più di 70 anni la soglia di reddito isee che dá accesso alla carta acquisti è fino a 8.000 euro. Nel caso di più figli sotto i tre anni gli accrediti si sommano» ha aggiunto Tremonti.
COME FUNZIONA – La social card verra ricaricata dallo Stato ogni mese per un importo di 40 euro più gli sconti delle catene commerciali convenzionate. Chi la riceverà entro il 31 dicembre avrà già un credito di 120 euro per i mesi di ottobre, novembre e dicembre. «La social card sarà anonima così nell'anonimato non segnerà i portatori, ma la potrà usare chiunque, anche un parente andando a fare la spesa» ha aggiunto Tremonti ribadendo quanto già reso noto nei giorni precedenti. I negozi alimentari aggiungeranno alla quota della social card uno sconto del 5%, che in futuro potrà anche salire, ha anche spiegato Tremonti. E la Federdistribuzione ha fatto sapere di aderire alla Social Card con un ulteriore sconto del 5%. L'organizzazione, che raggruppa la Grande Distribuzione organizzata (Gdo) in Italia, «ha aderito da subito all'iniziativa della carta acquisti, ritenendo questa operazione del Governo a tutela dei redditi delle persone più bisognose estremamente importante».
Corriere della Sera