Torna l’effetto uragani, greggio oltre i 61 dollari
09/01/2009
Archiviato l’attacco terroristico a Londra, i futures Wti tornano ai massimi. Record anche per l’Opec.
La carneficina londinese non ferma le speculazioni. I futures sul Brent e sul greggio leggero Usa si apprezzano mentre l’uragano Dennis corre verso i pozzi di petrolio e gas del Golfo del Messico, dove transita il 38% del greggio destinato agli Usa, generando un aumento delle pressioni sull’offerta.
A metà mattina il futures agosto sul Brent quota 60,25 dollari il barile, in rialzo di 97 centesimi dopo un massimo di seduta a 60,36 dollari, mentre il Nymex agosto scambia a 61,60 dollari, in rialzo di 86 centesimi dopo un picco a 61,74 dollari.
I mercati, in ultima analisi, sembrano insensibili agli attacchi terroristici di Londra e si focalizzano invece sull’avvicinarsi dell’uragano che minaccerebbe la continuità dell’offerta nonostante i dati sulle scorte Usa diffusi ieri parlino tutta un’altra lingua e dicano che gli stock di distillati sono a livelli elevati, ben oltre le previsioni. Eppure continuano a prevalere i timori su una probabile crisi di offerta, anche sul fronte del gasolio da riscaldamento.
Alcuni impianti statunitensi hanno già cominciato a evacuare una parte del personale nei siti di produzione del Golfo del Messico.
Le raffinerie hanno prodotto la scorsa settimana al massimo delle loro capacità, usando il 98,1% di capacità, il massimo da sei anni secondo l’amministrazione per l’energia americana Eia.
Intanto, dopo il record di 54,80 dollari di mercoledì, il prezzo medio del petrolio Opec anche ieri ha continuato a salire, sebbene solo di due centesimi, raggiungendo 54,82 dollari al barile (159 litri), secondo i dati resi noti oggi a Vienna.
IL Sole 24 Ore
08/07/2005