Tim, la sorpresa arriva dal business mobile

17/05/2018

Milano Finanza

Tim, la sorpresa arriva dal business mobile

Dei conti del primo trimestre i broker hanno apprezzato il trend di recupero del Brasile, ma soprattutto il segmento mobile domestico con un aumento del 4,7% dei ricavi a 1,27 mld di euro, oltre le attese. Solida la crescita dell'Arpu. Ora focus sulle eventuali cessioni (Sparkle, Inwit, Tim Brasil?), sul ritorno del dividendo e sulla conversione delle risparmio. Fioccano i buy sull'azione. Il target price più elevato è quello di BofA a 1,56 euro 

Il titolo Tim  balza dell'1,14% a quota 0,7818 euro dopo che il cda, riunito fino alla tarda serata di ieri, ha approvato i risultati del primo trimestre chiuso con ricavi pari a 4,7 miliardi di euro, in crescita del 2,7% su base organica, di cui 3,709 miliardi a livello domestico, +1,7%, poco oltre le stime del consenso a 3,662 miliardi.

Invece l'ebitda reported del gruppo è calato più delle attese del 4,9% a 1,893 miliardi (1,958 miliardi la stima del consenso) con un ebitda margin reported pari al 39,9% dal 41,3% del primo trimestre 2017. Il dato ha scontato l'effetto degli oneri operativi non ricorrenti pari a 95 milioni di euro, connessi all'accantonamento a copertura della sanzione da 74,3 milioni per presunta violazione del Golden Power, peraltro già contestata da Tim  e per la quale a breve presenterà ricorso. Anche a livello domestico l'ebitda reported è sceso più del previsto del 5,4% a 1,533 miliardi (1,610 miliardi la stima del consenso, -1% a livello organico).

L'utile netto è risultato pari a 250 milioni di euro, in crescita del 25%. Quanto all'indebitamento finanziario netto rettificato è salito a 25,537 miliardi rispetto ai 25,308 miliardi a fine 2017, risultando in linea con la previsione del consenso, impattato negativamente dal rimborso Iva per effetto dello split payment, che ha assorbito circa 400 milioni nel primo trimestre; al netto di tale impatto, il dato risulta in diminuzione di 150 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017.

Più nel dettaglio, è proseguito il trend di recupero del Brasile, con un'accelerazione della generazione di cassa confermata da una crescita del 40% dell'ebitda. Anche l'Arpu (ricavo per utente) mobile ha registrato un'impennata del +13,8%. La business unit Brasile ha registrato un incremento del 4,8% dei ricavi totali, supportata da un aumento del mobile post-paid e del fisso broadband.

Il segmento mobile domestico ha continuato il trend positivo con una crescita del 4,7% dei ricavi totali a 1,27 miliardi di euro, oltre le attese del consenso (-0,3%/+1%) supportata in particolare dall'aumento della penetrazione BB e UBB (rispettivamente +158mila clienti e +354mila clienti), per una base clienti attiva totale di 27,4 milioni di clienti (+1,4%). In forte incremento anche i ricavi da servizi: +3,7% a 1,12 miliardi (consenso a 1,09 miliardi).

Viceversa il segmento fisso domestico ha visto un calo dei ricavi dello 0,2% a 2,419 miliardi (2,426 miliardi la stima del consenso). Comunque, grazie a net adds totali sull'Ubb pari a 634mila (314mila retail e 319mila wholesale), Tim ha chiuso il periodo a 3,8 milioni di linee Ubb attive. Solida la crescita dell'Arpu sia nel segmento Consumer (+2,7%) sia nel BB (+10,9%).

"I solidi risultati del primo trimestre 2018 sono trainati dalla performance positiva in Italia e dalla forte crescita del Brasile, a conferma che stiamo già raccogliendo i frutti dell'implementazione della nostra strategia DigiTim", ha commentato l'amministratore delegato, Amos Genish. "In Italia registriamo una crescita stabile dell'Arpu e della base clienti UBB, sia nel mobile sia nel fisso, grazie al nostro impegno costante in termini di avanzamento della copertura e di qualità, con cui ci affermiamo quali player premium".

Il cda di Tim  ha infine preso atto che sono venute meno le ragioni per considerare Vivendi "soggetto esercente attività di direzione e coordinamento su Tim , dunque ha accertato l'intervenuta cessazione della suddetta attività di direzione e coordinamento, dando esecuzione a tutti gli adempimenti conseguenti".

A detta degli analisti di Equita i risultati di Tim sono di buona qualità con una crescita solida dei ricavi, guidata dai ricavi medi per utente nel mobile e fisso, e una buona riduzione del capex (-20,6%, consenso -7,6%/-6,5%). Bank of America Merrill Lynch ha poi rimarcato la consistente trazione nel mobile domestico in vista del lancio di Iliad in Italia, mentre i risultati del fisso sono stati più soft anche a seguito della decisione cosciente di ritirarsi dall'intensa attività promozionale. Invece l'ebitda è risultato in linea con le attese della banca d'affari.

Così, vista anche la valutazione a sconto di Tim  rispetto ai competitor, Equita ha confermato il rating buy e il target price a 1,02 euro sul titolo Tim, lo stesso giudizio di Banca Imi (target price a 1,05 euro), di Fidentiis, di Bank of America, che però ha un target price decisamente più elevato a 1,56 euro, e di Kepler Cheuvreux (target price a 1 euro).

"Dopo che il fondo attivista Elliott ha preso il controllo del gruppo, ci aspettiamo quattro implicazioni positive per la società: un probabile miglioramento della governance societaria; la conversione delle azioni di risparmio ordinarie; una gestione più attiva del portafoglio di attività: spin-off della rete, probabile fusione con Open Fiber, vendita di Sparkle, Inwit e Tim Brasil; deleveraging, derisking del bilancio e reintroduzione del dividendo", si legge nella nota di Kepler Cheuvreux.

"Nella nostra somma delle parti di Tim valutiamo il business italiano ex Inwit a 5,8 volte l'enterprise value/ebitda 2018 ma non aggiungiamo la cessione/ristrutturazione di asset. Tim tratta ancora a multipli piuttosto bassi: ev/ebitda 2018 di 5,6 volte contro le 6,8 del settore. Pensiamo che Elliott possa risvegliare l'azienda e fornire un catalizzatore", concludono a Kepler Cheuvreux.

Per lo stesso motivo gli analisti di Mediobanca Securities hanno ribadito il rating outperform e il target price a 1,30 euro sull'azione, osservando che i conti sono risultati in linea con le loro stime, con il mobile che ha portato buone notizie e ha visibilmente sovraperformando i competitor. "Inoltre i primi risultati del piano DigiTim sono già visibili e il progetto finalizzato al completamento della separazione della NetCo sta diventando consensuale".

Al contempo, aggiungono gli analisti di Banca Imi, la tempistica e l'efficacia delle trattative in sospeso con i sindacati sull'efficienza del lavoro sembrano un fattore chiave per il turnaround dell'ebitda domestico. Con la lotta per la governance in gran parte superata, "ci aspettiamo che il management faccia commenti sulla separazione legale volontaria della rete fissa e sulla definizione del perimetro della compagnia, soprattutto per quanto riguarda le controllate infrastrutturali Sparkle e Inwit ", affermano a quest'altra banca d'affari.

Per cui, sintetizzano a Banca Akros, "a fronte di risultati in linea con le attese, con una forte performance del mobile, perdite nette elevate nel business fisso, un ebitda in calo e un debito netto in aumento, manteniamo un giudizio positivo su Tim: accumulate con un target price a 1,12 euro dopo che il titolo è calato bruscamente negli ultimi giorni in borsa a causa dell'incertezza politica in Italia, che può avere un impatto sugli asset strategici come Tim 

Fonte: https://www.milanofinanza.it/news/tim-la-sorpresa-arriva-dal-business-mobile-201805170931267173