Tim fa la pace con Oi, il Brasile ridiventa centrale
28/02/2018
Milano Finanza
Tim fa la pace con Oi, il Brasile ridiventa centrale
Ieri sera Tim Brazil e Oi hanno annunciato di aver stipulato un memorandum d'intesa che avvia una fase di negoziazione che mira a pareggiare le rispettive controversie e apre un nuovo ciclo di pianificazione della condivisione delle infrastrutture. Ma per Banca Imi è troppo presto per ipotizzare un'integrazione. Focus di Banca Akros sui conti 2017 e sul nuovo piano industriale
di Francesca Gerosa
Telecom Italia (Tim ) fa la pace con Oi. Ieri sera la controllata brasiliana del colosso tlc italiano, Tim Brazil, e Oi hanno annunciato di aver stipulato "un memorandum d'intesa che avvia un'importante fase di negoziazione che mira a pareggiare le rispettive controversie e apre un nuovo ciclo di pianificazione della condivisione delle infrastrutture, nello stesso modello di partnership già praticate nel mercato delle telecomunicazioni brasiliano".
L'accordo tra le due società è stato stabilito dagli amministratori delegati Stefano De Angelis per Tim e da Eurico Teles per Oi (in amministrazione giudiziaria) durante il Mobile World Congress, un evento mondiale delle telecomunicazioni che si tiene ogni anno a Barcellona. Tim e Oi, che condividono 6.251 antenne, erano da anni in causa per risarcimenti tra 50 e 100 milioni di reais. Tim contestava i prezzi praticati dalla tv brasiliana per il leasing di rete, il servizio di sfruttamento industriale della linea dedicata, e reclamava sconti a causa di presunti ritardi nell'attivazione dei sistemi.
L'accordo tra Tim Brasil e Oi è una notizia importante in quanto può tradursi in rilevanti sinergie sui costi. L'intesa potrebbe essere anche il primo passo sulla via dell'integrazione. In realtà, in attesa di ulteriori dettagli, "pensiamo che sia troppo presto per valutare se l'intesa raggiunta possa aprire la strada a una più stretta relazione tra le parti o anche a un'integrazione, come spesso si è detto, data l'attuale riorganizzazione giuridica di Oi e il potenziale consolidamento del mercato brasiliano", affermano gli analisti di Banca Imi (rating buy e target price a 1,05 euro su Tim ).
Comunque "riteniamo questo aggiornamento come un passo importante nella giusta direzione", aggiungono gli analisti di Mediobanca Securities ricordando che Tim svelerà il prossimo 7 marzo i risultati 2017 e gli obiettivi del piano industriale. Certo che "il Brasile diventa nuovamente centrale nella storia del gruppo tlc italiano e questo potrebbe essere di buon supporto alla nostra visione costruttiva su Tim su cui manteniamo il rating outperform e il target price a 1,30 euro", osservano gli analisti di Mediobanca che per il 2017 si aspettano ricavi in crescita a 19,811 miliardi di euro dai 19,025 miliardi del 2016 e un utile netto di 1,46 miliardi, in calo dagli 1,808 miliardi del precedente esercizio.
Mentre gli analisti di Banca Akros si aspettano per l'intero esercizio ricavi totali in aumento del 3,9% a 19,777 miliardi di euro con i ricavi wireline in Italia in crescita dell'1,5% a 10,479 miliardi e quelli wireless del 2% a 5,286 miliardi (+11,2% a 4,5 miliardi in Brasile). L'ebitda adjusted domestico è visto salire del 2,4% a 7,046 miliardi con un ebitda margin in miglioramento al 46,1%. Mentre l'ebitda adjusted consolidato dovrebbe crescere del 5,8% a 8,688 miliardi con un margine in rialzo di 0,8pp al 43,9% e l'ebit dell'8,6% a 4,044 miliardi. Infine, il debito netto adjusted è atteso a 25,198 miliardi, pressoché stabile rispetto al 2016 (25,119 miliardi).
Solo nel quarto trimestre Banca Akros si aspetta risultati migliori del previsto a livello di ricavi ed ebitda in Italia. "Nel mercato domestico, ci aspettiamo ricavi piatti e un ebitda leggermente più alto, dopo il calo del 2,2% nel terzo trimestre influenzato da voci non ricorrenti nell'anno precedente. I ricavi da servizi mobile dovrebbero rimanere piatti a causa del difficile scenario competitivo come rilevato da Vodafone (da -1% a -3,1%) e da Wind (da -6% a -8,1%). Nel business fisso, ci aspettiamo una certa volatilità con 48mila perdite di linee nel quarto trimestre", precisano alla banca d'affari.
La rete in fibra dovrebbe, comunque, rimanere forte data la stagionalità favorevole (+247mila nel terzo trimestre, +123mila nel quarto trimestre 2016). Quanto al nuovo piano industriale 2017/2020, il terzo aggiornamento fornito negli ultimi tre anni da altrettanti amministratori delegati, dovrebbe includere una più ampia e più profonda digitalizzazione dei processi aziendali (in linea con il trend del settore), tagli al personale (le discussioni in corso coinvolgono fino a 12mila unità tra uscite e ridistribuzione) e miglioramenti del prodotto nel senso della convergenza fisso/mobile e pacchetti di contenuti.
In termini di corporate action, diversi dossier sono già aperti in diverse fasi di avanzamento, compresa la cessione di Persidera (in corso), la separazione della rete fissa (il cda la deve approvare), la joint venture con Canal Plus (trattative apparentemente congelate) e vendite di asset (potenzialmente Sparkle e Inwit ). "Prevediamo che il Brasile sarà ritenuto un asset core. In numeri, le nostre stime per il periodo 2017/2020 senza M&A includono un cagr, ovvero un tasso medio annuo di crescita, dei ricavi del -0,5%: +2,6% Brasile e -1,5% Italia, un cagr dell'ebitda del -0,5%: +3,1% Brasile e -0,5% Italia senza ingenti tagli di personale, un capex in Italia cumulato di 8,9 miliardi di euro ex spectrum, un capex in Brasile di 11,8 miliardi di real", aggiungono gli esperti di Banca Akros.
Infine, il rapporto debito netto/ebitda è visto inferiore a 2,5 volte entro il 2017, in assenza del pagamento di dividendi, di nessuna sanzione e assumendo un esborso di 0,4 miliardi di euro per lo spectrum nel 2018. Insomma, "ci aspettiamo un quarto trimestre 2017 discreto da Tim che permetta al gruppo di raggiungere l'obiettivo di crescita dell'ebitda per l'intero anno. A nostro avviso il piano industriale sarà pieno di scenari aperti", concludono gli analisti di Banca Akros che sull'azione Tim (+0,60% a 0,7364 euro ora in borsa) hanno un rating accumulate e un prezzo obiettivo a 1,12 euro.
Fonte: https://www.milanofinanza.it/news/tim-fa-la-pace-con-oi-il-brasile-ridiventa-centrale-201802280940112351