Test atomico in Corea, Bush chiede l’intervento dell’Onu
09/01/2009
La Corea del Nord ha effettuato un test nucleare sotterraneo di grande potenza che ha provocato contemporanemante un terremoto politico diplomatico nelle capitali di tutto il mondo.
Il Consiglio di sicurezza dell’Onu è stato convocato per una riunione d’urgenza, appena cominciata.
Al di là delle scontate parole di condanna espresse da tutte le diplomazie, da Mosca a Washington, da Seul a Pechino, fino a Roma, Parigi, Londra e Berlino, la conseguenza più concreta, osservano gli analisti, sarà un’immediata corsa al riarmo nella regione asiatica, in primis da parte del Giappone di Shinzo Abe, il neo premier conservatore che in più occasioni in passato aveva manifestato la volontà di riarmare il suo Paese e che oggi, mentre era in visita in Corea del Sud, ha immediatamente annunciato ritorsioni.
Washington e Mosca si sono dette d’accordo sulla necessità di una risposta concordata a Pyongyang: George W. Bush e Vladimir Putin hanno avuto una conversazione telefonica per discutere della crisi innescata dal test nucleare e intendono far svolgere all’Onu «un’azione decisiva». Il presidente americano George W. Bush ha definito una «minaccia» per la pace internazionale il test nucleare condotto dalla Corea del Nord e ha chiesto l’«immediata» risposta dell’Onu».
Il premier britannico Tony Blair ha definito l’esperimento di Pyongyang un «atto totalmente irresponsabile». E il direttore dell’Aiea, Mohamed ElBaradei, in un comunicato, ha spiegato che il test nucleare di Pyongyang «rappresenta una sfida grave alla sicurezza non soltanto in Estremo Oriente ma anche per l’insieme della comunità internazionale».
Fonte:
Il Sole 24 ore