Telecom Italia riparte da Open Access
09/01/2009
Telecom Italia si rimette in moto e parte dalla rete fissa. Con un annuncio a sorpresa la società di telecomunicazioni ha iniziato a smuovere il muro di immobilismo che la ha frenata negli ultimi anni e ha reso noto di aver proceduto a una riorganizzazione interna decisa nel consiglio di amministrazione tenutosi lo scorso 4 febbraio.
Il processo ha portato alla nascita di Open Access, una nuova divisione composta da 20.000 unità che sarà chiamata, nell´ambito della nuova direzione Technology and operations, a gestire tutta la rete di accesso dell´operatore garantendo l´accesso a tutti i concorrenti a condizioni concordate.
Obiettivo della riorganizzazione è aumentare l´efficienza, sviluppare l´innovazione, ridurre i costi e dare maggiore trasparenza alla rete d´accesso, ma anche fare la prima mossa sulla questione della rete fissa. Ed è una mossa sicuramente difensiva visto che non si tratta di una separazione funzionale come quella operata, in Gran Bretagna, con la nascita di Openreach. In quest´ultimo caso, infatti, la rete fissa viene gestita da una divisione completamente separata dalla casa madre. Perfino le sedi sono state separate mentre il controllo è affidato ad un organo garante composto da membri interni ed esterni.
Nel caso di Telecom Italia, invece, Open Access farà parte di una nuova divisione chiamata Technology & Operations affidata alla guida di Stefano Pileri. Oltre ad Open Access, chiamata a garantire lo sviluppo e la manutenzione delle infrastrutture della rete di accesso, nonchè il presidio dei processi di delivery (attivazione) e assurance (assistenza) dei relativi servizi, rientrano nella nuova struttura della sezione il Network, il cui compito è garantire l´innovazione tecnologica, la pianificazione tecnica e architetturale delle reti TLC nonchè le attività di sviluppo, realizzazione e manutenzione della piattaforma di backbone e delle relative piattaforme regionali, l´Information Technology, che dovrà presidiare l´innovazione, lo sviluppo e l´esercizio delle infrastrutture e dei sistemi informativi per il business e per le operation e la Technical infrastructures, che si prefigge lo scopo di assicurare il presidio integrato delle infrastrutture tecniche del gruppo, nonchè l´erogazione dei relativi servizi tecnici di facility management .
Positivi i commenti dell´Authority per le telecomunicazioni che tuttavia sottolinea le nette differenze tra il modello proposto da Telecom Italia e quello inglese e considera questo un punto di partenza: “Sono soddisfatto della risposta impegnativa, seria e concreta che il nuovo management di Telecom Italia ha dato all’esigenza di una nuova e separata organizzazione per le attività connesse alla rete di accesso”, ha dichiarato ieri Corrado Calabrò, presidente dell’Autorità.
Fonte:
Finanza online