Telecom Italia rallenta in Brasile

09/01/2009

La conferma dell’accordo con la Apple per la distribuzione in Italia del nuovo iPhone oggi non ha scaldato le azioni di Telecom Italia. D’altra parte la notizia era già rimbalzata sui mercati almeno dall’inizio di aprile e, a differenza che in Francia, in Germania e nel Regno Unito, in Italia la casa della mela ha deciso di non siglare un accordo in esclusiva con una sola società, ma ha voluto che sull’iPhone italiano Telecom concorresse con la Vodafone. In altre parole un’accesa battaglia per il nuovo supertelefonino scalderà il Bel Paese.

Ma le notizie che oggi spingono Telecom Italia a perdere il 3,5% in Borsa non provengono dall’America del Nord, ma da quella del Sud. In attesa del cda di venerdì che dovrà consegnare al mercato i dati del primo trimestre 2008 di Telecom e un primo importante consuntivo dell’operato di Franco Bernabè alla guida del gruppo, il Corriere della Sera di oggi ha messo in giro una brutta voce che riguarda le dorate attività brasiliane. I dati di Tim Brasil, scrive il quotidiano di via Solferino, sarebbero deludenti. Un brutta voce confermata oggi pomeriggio da un lancio dell’agenzia stampa Reuters: la controllata sudamericana Tim Participaçoes ha chiuso il primo trimestre del 2008 con una perdita da 107,93 milioni di real contro il rosso da 19,46 milioni di inizio 2007. Un dato che accompagna un calo dell’ebitda nello stesso periodo da 664 a 535 milioni.

Ma se persino il promettente Brasile perde colpi (per quest’anno Tim Brasil secondo i piani dovrebbe accrescere il proprio giro d’affari del 12%) come farà Telecom a ribaltare i deludenti risultati degli ultimi anni e ad abbattere il debito?

Se si considera che anche in Bolivia la nazionalizzazione di Entel ha creato dei problemi, sembra che la fusione con Telefonica abbia portato sfortuna. A sud di Panama solo l’Argentina al momento sembra dare soddisfazioni a Telecom. Certo ancora non c’è nulla di confermato e bisognerà attendere la riunione di venerdì per avere un quadro più chiaro, ma neanche dalla Francia vengono notizie migliori, anzi. Alice France si è dimostrata assai malmessa dal punto di vista dei margini e la cessione per cui tutti concorrevano non ha portato sui banchi milanesi le offerte sperate. Forse, però, quello che soprattutto il mercato vorrebbe è una strategia più chiara ed efficace che il gruppo ancora non sembra in grado di esprimere. Le recenti pressioni dei Fossati per un cambiamento rapido sono in tal senso un’opinione condivisa da molti e non soltanto da Marco Tronchetti Provera. (GD)

Fonte:
La Stampa