Tassi Bce al 4%. Trichet: «Tutte le opzioni aperte per il futuro»
09/01/2009
La Banca centrale europea ha deciso una nuova stretta monetaria, alzando di un quarto di punto i tassi d’interesse di Eurolandia. Il tasso di rifinanziamento principale sulle operazioni pronti contro termine sale al 4%, quello marginale al 5% e quello sui depositi overnight al 3 per cento. Con il rialzo di oggi, il secondo dall’inizio dell’anno, la Bce porta il costo del denaro ai massimi di quasi sei anni: per trovare un livello dei tassi così alto bisogna infatti risalire all’agosto del 2001, quando il costo del denaro viaggiava al 4,25%, prima che il 17 settembre venisse tagliato di 50 punti base al 3,75% dopo lo scossone sui mercati finanziari dovuto agli attacchi alle Torri Gemelle dell’11 settembre. L’euro viaggia sostenuto sopra quota 1,35dollari, reagendo senza scossoni al rialzo dei tassi.
Congiunura favorevole. «I dati in arrivo dalla congiuntura confermano chiaramente che l’economia dell’Eurozona continua a crescere a un ritmo decisamente più forte di quanto generalmente previsto un anno fa»: ha detto il presidente della Bce Jean-Claude Trichet, nella consueta conferenza stampa al termine della riunione del Consiglio direttivo. Le informazioni «indicano che questo solido tasso di crescita è continuato nel secondo trimestre». L’outlook nel medio termine «resta favorevole» e ci sono le condizioni «perchè l’economia dell’Eurozona continui a crescere a tassi sostenuti».
La Bce ha rivisto al rialzo la stima sul Pil per il 2007: quest’anno l’economia di Eurolandia si espanderà del 2,6%, contro il 2,5% previsto in marzo.Nel 2008, invece, l’economia crescerà del 2,3%, in ribasso rispetto al 2,4% stimato in marzo. Inoltre la Bce ha rialzato dall’1,8% al 2% le sue stime sull’inflazione nel 2007. Il range passa da 1,5%/2,1% a 1,8%/2,2%. Le stime sull’inflazione 2008 restano invariate nel range tra 1,4% e 2,6%, cioè al 2%.
In arrivo un altro ¼ di punto di rialzo fra agosto e settembre. La politica «monetaria è piuttosto accomodante» ha detto ancora il presidente della Bce, al termine della riunione del consiglio direttivo. Tutte le opzioni sono aperte, comunque «non c’è nessun impegno ex ante» per quanto riguarda le future mosse sui tassi, ha aggiunto Trichet, ribadendo che farà ciò che ritiene necessario per assicurare la stabilità dei prezzi. «Abbiamo le mani libere per fare tutto ciòe che riteniamo necessario in futuro», ha aggiunto Trichet, che non ha voluto commentare le ipotesi di un prossimo rialzo dei tassi, che secondo il mercato arriverà fra agosto e settembre. Dopo che la Bce oggi ha rialzato il tasso di rifinanziamento di un quarto di punto, il divario fra il costo del denaro negli Usa e in Eurolandia è sceso a 1,25 punti percentual: il tasso dei Fed Funds statunitensi è infatti al 5,25%. La maggior parte degli analisti, comunque, ritiene che la Bce entro la fine dell’anno, probabilmente in settembre, ricorrerà a una nuova stretta, portando il tasso di riferimento al 4,25%, se non addirittura al 4,50% entro dicembre.
Fonte:
Il Sole 24 Ore