Taroccati/66 milioni di falsi sequestrati da gennaio: l’Italia è prima in Europa

09/01/2009

Sono 66 milioni i falsi sequestrati da gennaio: dalle auto da corsa ai trapani da dentista, ecco i risultati di un rapporto esclusivo

Marilyn Monroe giurava di dormire con solo qualche goccia di Chanel numero 5. Un’immagine che ha eccitato milioni di ammiratori. Ma forse anche i più focosi tra loro avrebbero fatto un passo indietro se l’attrice avesse spruzzato sul suo sognatissimo corpo il profumo che la polizia inglese ha sequestrato nei giorni scorsi in un mercatino di Londra: centinaia di flaconi di Chanel tagliato con l’urina. Un esempio estremo, che comunque fa capire i livelli raggiunti nel campo della contraffazione. Un mercato che, secondo gli ultimi dati dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), dal 1995 al 2005 ha realizzato un giro d’affari di 488 miliardi di dollari, ha messo in commercio circa 7 miliardi di oggetti e ha cancellato 125 mila posti di lavoro nella sola Europa.

L’Italia è la prima produttrice di falsi in Europa ed è accusata dai vicini francesi di fare poco per arginare il fenomeno. Per questo circa un anno e mezzo fa è stata creata la figura dell’alto commissario per la lotta alla contraffazione, organismo indipendente che opera presso il ministero dello Sviluppo economico e che in questi mesi ha cercato di frenare gli affari di un settore che non conosce crisi. Come dimostra il numero di oggetti sequestrati dalle forze dell’ordine in Italia tra gennaio e luglio 2006: circa 66 milioni. I più imitati? Sono i cosiddetti «beni di consumo» (36 milioni), dagli accendini agli accessori per auto, dai quaderni scolastici ai cacciavite (gli utensili da ferramenta sono 25 milioni). Al secondo posto l’elettronica con i dvd in testa (oltre 9 milioni), seguiti da cd e file musicali (6 milioni) e dagli accessori per la telefonia (5 milioni). Sul podio pure la moda (7 milioni di pezzi fra abiti e accessori), davanti ai giocattoli (800 mila). Dal punto di vista geografico le aree più produttive sono la Campania, con i comuni alle pendici del Vesuvio, il Nord-Est (soprattutto nelle zone intorno a Treviso e Padova) e Prato, colonia di cinesi, gli operai più apprezzati in questo mercato.

La cosa che allarma maggiormente chi cerca di contrastare il fenomeno è la fantasia dei falsari. Come conferma un clamoroso caso recente. A luglio un meccanico di Trapani è finito sotto inchiesta per aver ricostruito perfettamente nella sua officina due Ferrari da corsa. Gli investigatori della Guardia di finanza e gli uomini della direzione sicurezza e tutela aziendale della casa di Maranello se ne sono accorti guardando un servizio fotografico su un giornale specializzato. Uno dei due bolidi era stato trasferito a Milano ed era pronto per essere rivenduto a uno sprovveduto collezionista. L’altro invece luccicava in un club di appassionati di auto sportive della provincia di Bari. La monoposto era tutta tappezzata di sponsorizzazioni e secondo gli inquirenti probabilmente veniva utilizzata in un circuito di gare clandestine. Ben più angoscianti per la salute dei cittadini sono i dati sui farmaci e i dispositivi medici contraffatti, un mercato che secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, tra il 2004 e il 2005, sarebbe cresciuto del 40 per cento.

In Italia (e nel mondo) l’oggetto più imitato è la pillola del Viagra, ma chi tarocca i medicinali non danneggia solo l’amor proprio dei maschi in ansia da prestazione. Infatti nella lista dei rimedi fasulli ci sono prodotti vitali come gli antiretrovirali per l’hiv, gli antitumorali e gli antibiotici. Qualche numero: nel 2005 i carabinieri hanno sequestrato oltre 1 milione di confezioni o fiale di farmaci contraffatti, riscontrato 5 mila infrazioni penali, arrestato 1.705 persone e chiuso 132 strutture collegate alla distribuzione dei medicinali.

Dove avvengono i sequestri

Le copie senza certificazione di sicurezza si trovano persino tra i ferri chirurgici: dai trapani per dentisti ai bisturi. Cure a parte, rischiano eczemi ed eritemi pure le signore che scelgono di acquistare borsette o portafogli dai pellami non certificati e impreziositi da firme false e altisonanti. Secondo i dati dell’alto commissario le borse più sequestrate sulle spiagge italiane sono firmate Gucci, Prada, Dolce&Gabbana e Louis Vuitton. Marche che ingolosiscono pure i falsificatori di cinture. Per i clienti più sportivi, borsoni, marsupi e zaini sono finti Adidas e Nike.

Nell’abbigliamento le griffe che guidano la classifica sono tutte italiane (Prada, Gucci e Armani), nelle calzature vincono di nuovo Nike e Adidas, per l’intimo Fila e Incom. Per gli occhiali da sole è una sfida Italia-Francia, come a Berlino: da una parte Prada e Versace, dall’altra Chanel e Dior, davanti a tutti l’italo-francese Gucci. L’outsider è l’ex americana e oggi tricolore Ray-Ban. E gli orologi? Gli originali sono costosissimi, le imitazioni richiedono pochi euro per copie apparentemente fedeli (ovviamente non negli ingranaggi, tutt’altro che svizzeri) di Rolex, Panerai e Iwc. Ma se i meccanismi imprecisi non preoccupano i modaioli, in tempi di guerra e di tensioni mediorientali possono agitare soldati e terroristi. Qualche mese fa nel porto calabrese di Gioia Tauro i finanzieri hanno fermato un carico illegale di 895 mila armi proveniente dall’Europa dell’Est. A bordo della nave hanno scoperto centinaia di Ak-47 kalashnikov assemblati con parti contraffatte e a basso costo. Neanche chi sta in trincea può dirsi al riparo dal tarocco.

Fonte:
Panorama.it
Giacomo Amadori