Suona la campanella per i neo eletti di Camera e Senato

09/01/2009

Suona la campanella per i neo eletti sugli scranni di Camera e Senato per la XV Legislatura: l’appuntamento per new entry e veterani è fissato venerdì 28 aprile.

Al Senato è in arrivo la carica dei 315 senatori eletti (158 Unione, 156 Cdl, un indipendente), ai quali si aggiungono i 7 senatori a vita, alla Camera sono attesi i 630 deputati eletti. Si parte già dal 26 aprile, in posa per le foto ufficiali per tesserino parlamentare e sito Internet e per la compilazione del foglio notizie. Appuntamento nelle struttura di accoglienza predisposte nella Sala delle conferenze stampa di Palazzo Madama e a Montecitorio. Ecco, passo per passo, l’iter del passaggio di consegne che prende il via venerdì 28 aprile.

Senato della Repubblica

La prima seduta del Senato è presieduta, come da regolamento, dal senatore più anziano, mentre i sei senatori più giovani saranno chiamati a esercitare le funzioni di segretari. Una volta costituito il seggio provvisorio il Presidente proclama eletti senatori i candidati che subentrano a chi opta per la Camera dei deputati. Viene immediatamente convocata una Giunta provvisoria per la verifica dei poteri, costituita da senatori rieletti, membri della Giunta delle elezioni del Senato della precedente legislatura, presenti alla prima seduta. Se il numero risulta inferiore a 7 il presidente procede a individuare i senatori tramite sorteggio. Presiede la Giunta provvisoria il componente più anziano, svolge le funzioni di segretario il più giovane.

A questo punto si passa alla Costituzione dell’Ufficio di presidenza. L’elezione del presidente del Senato avviene a scrutinio segreto e viene eletto chi raggiunge la maggioranza assoluta dei voti dei componenti del Senato. Se anche nel secondo scrutinio la maggioranza assoluta non viene raggiunta si procede, il giorno successivo, alla terza votazione nella quale è sufficiente la maggioranza assoluta dei voti dei presenti (fra i voti si contano anche le schede bianche). Se anche la terza votazione non dà risultato positivo si procede nella stessa giornata al ballottaggio fra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti e viene proclamato eletto quello che consegue la maggioranza, anche relativa. A parità di voti è eletto o entra in ballottaggio il più anziano di età.

Una volta eletto il Presidente, nella seduta successiva si procede all’elezione di 4 vicepresidenti, 3 questori e 8 segretari: ciascun senatore scrive sulla scheda 2 nomi per i vicepresidenti, 2 per i questori, 4 per i segretari.

Si passa, poi, alla composizione dei gruppi parlamentari: ogni gruppo deve essere costituito, salvo casi eccezionali, da almeno 10 senatori. Chi non dichiara l’appartenenza a un gruppo entra nel Gruppo misto. In seguito si nominano i componenti della Giunta per il Regolamento, della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari, della Commissione per la biblioteca e l’archivio storico. Dopo queste operazioni si formano le Commissioni permanenti, la Giunta per gli affari delle Comunità europee e le commissioni speciali e bicamerali.

Camera dei deputati

Si apre alle 10 di venerdì 28 la XV Legislatura a Montecitorio. Dopo i saluti di rito nel Transatlantico tutti in aula per il primo suono della campanella. All’apertura l’assemblea è presieduta dal deputato più anziano eletto fra i vicepresidenti uscenti. In caso non siano stati rieletti si risale ai vicepresidenti di legislature anteriori e, in loro mancanza, l’assemblea è presieduta dal decano per età.

Una volta costituito l’Ufficio di presidenza provvisorio il presidente proclama eletti i deputati che subentrano a candidati eletti per la quota proporzionale, già proclamati eletti in collegi uninominali e ai deputanti che optano tra più circoscrizioni. Il Presidente sospende la seduta e convoca per gli accertamenti di rito la Giunta provvisoria costituita da 12 deputati membri della Giunta per le elezioni della precedente legislatura (sorteggio per i componenti mancanti se non si raggiunge il numero di 12).

Dopo questi adempimenti si passa all’elezione del presidente della Camera a scrutinio segreto, a maggioranza dei due terzi dei componenti la Camera. Dal secondo scrutinio è richiesta la maggioranza dei due terzi dei voti, conteggiando nei voti anche le schede bianche. Dopo il terzo è sufficiente la maggioranza assoluta dei voti.

Una volta eletto il Presidente si procede all’elezione di 4 vicepresidenti, 3 questori e 8 segretari per la costituzione dell’Ufficio di presidenza, che potranno essere aumentati fino a rappresentare tutti i gruppi parlamentari. Ogni deputato scrive sulla scheda due nomi per i vicepresidenti, 2 per i questori e 4 per i segretari. Vengono eletti quelli che al primo scrutinio ottengono il maggior numero di voti.

Entro due giorni dalla prima seduta i deputati devono dichiarare l’appartenenza a un gruppo parlamentare, costituito da almeno 20 deputati. Se il numero è inferiore a 20 è necessaria l’autorizzazione dell’Ufficio di presidenza. Chi non appartiene a nessun gruppo entra nel Gruppo misto. Si passa, poi, all’elezione della Giunta per il regolamento della Camera (costituita da 10 deputati), del Comitato per la legislazione (costituita 10 deputati), della Giunta per le elezioni (30 deputati), della Giunta per le autorizzazioni a procedere (21 deputati) e alla costituzione delle Commissioni parlamentari.

Fonte:
Il Sole 24 Ore
Nicoletta Cottone