Stromboli, lava ed esplosioni. Case evacuate

09/01/2009

Continua l’attività del vulcano ma la situazione è sotto controllo. Via libera ai collegamenti con le altre isole dell’arcipelago

MESSINA – È stata una nottata intensa quella trascorsa a Stromboli (Eolie). L’attività del vulcano ripresa martedì pomeriggio è continuata in maniera sostenuta. Le tre colate laviche che fuoriescono dalle tre fenditure apertesi a quota 600 metri hanno ormai raggiunto il mare e continuano ad essere ben alimentate. Esplosioni e lapilli accompagnano la discesa della lava lungo la Sciara del fuoco creatasi con l’eruzione del 2003, mentre piccoli crolli del costone vulcanico seguono il cammino della lava verso il mare dove si raffredda, consolidandosi. Per tutta la notte gli abitanti dell’isola delle Eolie, che sono stati invitati a lasciare le case sul mare, hanno sentito le esplosioni provenienti dal vulcano.

PROTEZIONE CIVILE – Il continuare dell’attività dello Stromboli non impensierisce comunque gli esperti dell’Ingv e della Protezione civile che operano il monitoraggio costante dell’eruzione. Via libera è stata data infatti ai collegamenti con le altre isole dell’Arcipelago e con il porto di Milazzo da dove sono già partiti questa mattina presto i traghetti che collegano la Sicilia alle Eolie. «Mi sembra che non ci siano problemi particolari, la situazione è tranquilla e c’è una normale evoluzione dei fenomeni». Così il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, descrive la situazione al termine di un primo sopralluogo effettuato in elicottero. «Abbiamo visto le bocche – ha detto – a circa 500 metri di altezza, da cui scende una lava molto fluida che va verso il mare. Tutta l’attività del vulcano viene monitorata costantemente». Bertolaso, assieme a Boschi e Barberi, avrà ora un briefing con i tecnici vulcanologi presenti sull’isola. C’è infatti da capire il comportamento dei crateri principali che al momento non sono in attività.
IL RICORDO DEL 30 DICEMBRE 2002 – A molti abitanti sono venuti in mente gli attimi di panico vissuti nel pomeriggio del 30 dicembre 2002, quando due frane successive dalla Sciarra del fuoco sollevarono un’onda anomala alta alcuni metri che colpì Stromboli e soprattutto Ginostra. Allarme che poi proseguì anche nei primi giorni del 2003 a causa delle particolari condizioni geologiche dell’isola dell’arcipelago delle Eolie.

Fonte:
Corriere della Sera
28 febbraio 2007