Siniscalco: riforma pensioni, bene ma non ottima

09/01/2009

Il ministro dell’Economia sul Dpef a commissione Bilancio Camera

La riforma delle pensioni appena approvata dal Parlamento non è la migliore che si potesse fare, ma in questo momento era «fondamentale farla». Lo ha detto il ministro dell’Economia, Domenico Siniscalco, nell’audizione per la presentazione del Dpef (Documento di programmazione economica e finanziaria) alla commissione Bilancio della Camera.

In sostanza il ministro ha ripetuto le cose che aveva già illustato sabato scorso all’audizione alla commissione Bilancio del Senato («la Finanziaria non sarà indolore»). Ma aggiunto alcune novità, come il giudizio sulla riforma pensionistica. Inoltre Siniscalco ha parlato della riforma del risparmio («Alcune cose vanno messe a posto. Si tratta di risolvere alcuni nodi irrisolti, a partire dalla necessità di rafforzare la Consob») e della riduzione delle tasse («non solo l’Irpef, ma anche l’Irap, a cominciare da quella sul lavoro»).
«Se Tremonti fosse ancora ministro dell’Economia non avrebbe seguito una politica diversa dalla mia», ha dichiarato Siniscalco.

SCOSSA – La politica economia italiana «è principalmente basata su una scossa alla crescita per sostenere i consumi, aumentare competitività e occupazione, accrescere l’innovazione e gli investimenti»: lo ha aggiunto il ministro dell’Economia durante l’audizione sul Dpef

FONDO ROTATIVO – La Cassa depositi e prestiti (Cdp) gestirà il fondo rotativo nel quale confluiranno i sostegni alle imprese, ha annunciato Siniscalco, per «consentire la sostituzione degli incentivi a fondo perduto con incentivi di tipo fiscale e creditizi».
Sui conti pubblici, il ministro ha confermato quanto detto sabato, cioè che ci sono i presupposti per la ripresa ma «occorre fiducia e condivisione della politica economica, anche se la bassa crescita si riflette sui conti pubblici».
Il mercato del lavoro, dopo la riforma Biagi, è «relativamente soddisfacente ed è sostanzialmente completata».

Corrieredella Sera
2/8/2004