Si stringono i rapporti Italia-Brasile

12/03/2009

Si intensificano i rapporti economici tra Italia e Brasile. Al cento del convegno il Plano de Acceleracao do crescimento.

Il presidente del Brasile Lula, Confidustria, Ice e Abi, in collaborazione con Fiesp (la Federazione delle Industrie dello Stato di San Paolo). Sono stati loro i protagonisti del Business Forum sulle prospettive di collaborazione tra Italia e Brasile. Scenario dell’iniziativa la sede di Confidustria a Roma, dove la padrona di casa Emma Marcegaglia ed il presidente Lula hanno dibattuto con gli ospiti intervenuti in merito alle opportunità di investimento offerte dal Plano de acceleracao do crescimento (PAC).

Il tema dello sviluppo economico e dell’ammodernamento infrastrutturale occupa infatti la scena politica brasiliana. Già al tempo della sua rielezione Lula aveva tracciato la strada da seguire individuando come primi obiettivi la stabilità monetaria, la riduzione del rischio della crisi monetaria, la crescita economica e la ridistribuzione della ricchezza fra i ceti più deboli. Il PAC, un programma articolato che combina azioni ed investimenti prevedendo al contempo incentivi e facilitazioni per gli investimenti privati, è nato proprio nell’ottica di liberare le potenzialità di crescita brasiliana con la rimozione dei principali ostacoli di ordine infrastrutturale che ancora oggi limitano lo sviluppo del Paese.

Tra i principali obiettivi del PAC la stabilizzazione del ritmo di crescita dell’economia su un livello del 4-4,5% annuo e l’aumento dell’occupazione. Le misure d’intervento sono piuttosto ampie e riguardano la riduzione dei tassi d’interesse per stimolare crediti e finanziamenti, lo stanziamento di investimenti pubblici nel settore infrastrutturale, la rimozione di ostacoli burocratici e normativi per gli investimenti privati e la riforma del sistema contributivo.

Nello specifico, il programma prevede nell’arco di quattro anni la costruzione, l’adeguamento, il raddoppio o il recupero di oltre 42.000 chilometri di strade, circa 2.500 ferrovie, oltre all’ampliamento di dodici porti e venti aeroporti. Il progetto è decollato immediatamente a velocità spedita e, già a maggio, il Comitato Gestore del PAC aveva monitorato un totale che oscillava intorno alle 2.000 azioni finanziate con una valutazione “soddisfacente” superiore all’85%. Ad oggi risultano concluse 188 opere per un valore di 10 miliardi di Reais (circa 6,3 miliardi di dollari).

Una ventata di freschezza per il Paese che potrebbe far volare anche i rapporti economici internazionali, in particolare quelli tra imprese italiane e brasiliane. Solo nel 2007 il Brasile ha registrato un afflusso di investimenti esteri pari a 34 miliardi di dollari, una cifra di gran lunga superiore ai 18 dell’anno precedente. I principali investitori sono Stati Uniti, Olanda e Spagna con una quota complessiva del 45,8%. Secondo le statistiche fornite dalla Banca d’Italia, nel 2007 l’Italia ha effettuato investimenti diretti nel Paese sud-americano per oltre 160 milioni di euro, con una crescita del 30% rispetto al 2006. Sono circa 560 le imprese italiane che operano in Brasile, sia direttamente che attraverso partecipazioni in imprese locali, per un fatturato che sfiora 11,6 miliardi di euro.

Fonte:
Progress online
Walter Astori

www.turismobrasile.it

www.ccib.it