Sì al riordino: le Province ridotte a 51
31/10/2012
La "nuova Italia" conta 51 Province. Ne ridisegna la mappa il Consiglio dei ministri, che ha approvato il decreto legge di riforma, completando così il percorso di riordino avviato nel mese di luglio. Il decreto prevede la riduzione del numero delle Province a statuto ordinario: si passa da 86 a 51, comprese le città metropolitane. La riforma sarà attiva a partire dal 2014 e a novembre del 2013 si terranno invece le elezioni per decidere i nuovi vertici.
L'ASSETTO – Dal prossimo primo gennaio verranno meno le giunte provinciali. Nella fase di transizione sarà possibile per il presidente delegare non più di tre consiglieri. E questo fino a quando il sistema non andrà a regime nel 2014. Il riassetto non prevede comunque che siano nominati dei commissari nella fase di transizione. Solo da un eventuale inadempimento dell'obbligo nei termini potrebbe scattare la nomina di un commissario ad acta per garantire i passaggi intermedi funzionali alla transizione. Il decreto prevede inoltre il divieto di cumulo di emolumenti per le cariche presso gli organi comunali e provinciali e l'abolizione degli assessorati. Quanto agli organi politici, questi dovranno avere sede esclusivamente nelle città capoluogo.
STATUTO SPECIALE – Del riordino delle Province delle Regioni a statuto speciale, il governo si occuperà «in seguito», ha spiegato il ministro Patroni Griffi a Palazzo Chigi, «visto che la legge sulla spending concedeva a queste realtà 6 mesi di tempo in più».
LA MAPPA – Di seguito la nuova mappa delle Province dopo l'approvazione del decreto legge relativo al loro riordino:
PIEMONTE: Torino, Cuneo, Asti-Alessandria, Novara-Verbano-Cusio-Ossola, Biella-Vercelli.
LIGURIA: Imperia-Savona, Genova, La Spezia.
LOMBARDIA: Milano-Monza-Brianza, Brescia, Mantova-Cremona-Lodi, Varese-Como-Lecco, Sondrio, Bergamo, Pavia.
VENETO: Verona-Rovigo, Vicenza, Padova-Treviso, Belluno, Venezia.
EMILIA ROMAGNA: Piacenza-Parma; Reggio Emilia-Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna-Forlì-Cesena-Rimini.
TOSCANA: Firenze-Pistoia-Prato, Arezzo, Siena-Grosseto, Massa Carrara-Lucca-Pisa-Livorno.
MARCHE: Ancona, Pesaro-Urbino, Macerata-Fermo-Ascoli Piceno.
UMBRIA: Perugia-Terni. – LAZIO: Roma, Viterbo-Rieti, Latina-Frosinone.
ABRUZZO: L'Aquila-Teramo, Pescara-Chieti.
MOLISE: Campobasso-Isernia.
CAMPANIA: Napoli, Caserta, Benevento-Avellino, Salerno.
PUGLIA: Bari, Foggia-Andria-Barletta-Trani, Taranto-Brindisi, Lecce.
BASILICATA: Potenza-Matera.
CALABRIA: Cosenza, Crotone-Catanzaro-Vibo Valentia, Reggio Calabria.
Fonte:
Corriere della Sera